[CAPITOLO 17: sono andata in tilt]

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Mi avvicino al piccolo corpicino steso per terra, affondando le ginocchia nel sangue di quel bambino.
Come si può fare qualcosa del genere a un bambino?
Il mio sguardo vaga per il vicolo buio, osservando gli altri tre corpi vicino a noi.
Guardo la madre e il padre, morti per proteggere i propri figli.
Per quanto la morte sia orrenda, questo è un bel modo per morire: salvando le persone a cui vuoi più bene.
Accanto al bambino c'è un altro corpo, stavolta di un ragazzo, data la lunghezza.

"Non tocchiamo niente" dice Sirius. "È meglio evitare di lasciare impronte"

"Dobbiamo andarcene" dice Alice dal fondo del vicolo. Si sono allontanate quando a Marlene sono venuti i conati di vomito.

"Si" acconsento. "Dobbiamo subito mandare una lettera a Silente"

Nell'alzarmi appoggio le mani a terra e sento qualcosa di viscido su di esse.
È sangue. Le mie mani sono coperte di sangue.

"Andiamo Lily" dice James afferrandomi il braccio, ma io sono immobile mentre continuo a fissare il liquido rosso che scivola tra le mie dita. Mi trascinano fino al l'appartamento e quando entro mi fermo davanti allo specchio che sta all'ingresso. Osservo il mio riflesso. I miei jeans sono macchiati di sangue, le mie pupille dilatate e sono pallida.

"Ragazzi" dice Alice entrando nell'appartamento. "Voi scrivete la lettera a Silente, io e Marlene le daremo una ripulita"
Le ragazze mi afferrano per le braccia e mi trascinano in bagno. Le mie gambe si muovono, ma non mi ricordo di aver voluto che lo facessero. Mi sento un robot, che non è in grado di ragionare. La mia mente è rimasta in quel vicolo.

Le mani delle ragazze vagano per il mio corpo mentre mi svestono, lasciandomi in mutande e reggiseno. Mi spingono all'indietro e poco dopo sento l'acqua calda che scivola sulla mia schiena. A quanto pare il sangue ha attraversato il tessuto quando mi sono inginocchiata per terra, perché le mie gambe sono ricoperte da uno strato rossastro.
Quando finiamo mi avvolgono in uno asciugamano e poi mi fanno entrare in una tuta. Poi ci stendiamo tutte e tre nel mio letto, mentre le loro mani mi accarezzano per farmi tranquillizzare.

***

Quando mi sveglio, la mattina dopo, vado subito in cucina.
Sono tutti seduti attorno al tavolo perciò li raggiungo e mi siedo vicino a Alice.

"Hai fame?" Mi chiede quando mi siedo.

"Si, sto morendo di fame. Ieri non ho cenato"

Marlene si alza e poco dopo mi mette davanti una tazza di cereali e un'aranciata. Non è la mattina adatta per bacon e uova.

Alice appoggia la sua mano sulla mia. "Sono felice che tu stia meglio, ieri ci hai fatto preoccupare tantissimo!"

"Si..." Ridacchio nervosa. "Mi dispiace per ieri, ma è successo così velocemente e la mia mente non è riuscita ad elaborare. Un'attimo prima mi stavo lamentando del odore disgustoso e un attimo dopo ero dentro una pozza di sangue. Quando quel sangue è finito sulle mie mani... Sono come andata in tilt"

Remus mi sorride calorosamente. "Non devi scusarti, capiamo perfettamente"

"Avete mandato la lettera a Silente?" Chiedo mentre finisco la mia colazione.

"Si" risponde James. "Abbiamo già ricevuto la risposta però abbiamo voluto aspettare te per leggerla"

"Allora che aspettiamo?" Finisco la mia aranciata e vado in salotto seguita dagli altri.
Sul tavolino vedo la lettera, la apro e la leggo.
"C'è scritto che una squadra di Auror arriverà oggi pomeriggio per indagare e che dobbiamo farci trovare sul posto alle 15 in punto"

"Dobbiamo andare lì con la luce del sole? Non è rischioso?" Chiede Marlene.

"Ci saranno gli Auror con noi, se anche l'assassino, o gli assassini,  fossero lì non potrebbero fare niente" dico.

Le immagini di quel povero bambino mi ritornano in mente, ma le scaccio subito. Non posso permetti di pensare a quello, devo restare lucida.

***

Quando giungono le 15 in punto incominciamo a muoverci. Stringo forte la mano di Alice quando arriviamo al vicolo, ricordando i corpi immobili per terra.
L'entrata al vicolo è bloccata da una striscia adesiva bianca. C'è una carrozza guidata da Ippogrifi al margine della strada. I babbani passeggiano normalmente e quando arrivano nei pressi della scena del crimine all'improvviso cambiano direzione.

"Dev'essere un incantesimo" dice Remus. "Che impedisce ai babbani di vedere il vicolo o la carrozza"

Un Auror si avvicina a noi e subito lo riconosco. Alastor Moody. Uno dei Auror migliori al mondo.
Ci fa delle domande e noi rispondiamo. Mi sembra di essere in un interrogatorio e l'aspetto burbero dell'uomo davanti a me non mi tranquillizza.
A quanto pare le risposte che gli diamo non sono soddisfacenti perché se va sbuffando.

Prego eh.

Un altro Auror raggiunge Moody e tendo le orecchie per ascoltare la loro conversazione.

"Era una famiglia di maghi. I genitori avevano all'incirca quarant'anni, i figli avevano sei e nove anni. Hanno tutti quanti provato a lottare e resistere, per questo c'è così tanto sangue. Quello con meno ferite è il bimbo di sei anni, dev'essere stato facile ucciderlo. Quello messo peggio è il padre, deve aver provato a proteggere gli altri prendendosi i colpi che aspettavano ai figli e alla moglie. Nonostante questo la causa della morte è stato l'Anatema Che Uccide, quello è stato il colpo di grazia"

Vedo Moody scuotere la testa. "Chiunque a fatto questo ci è andato giù pesante"

"Secondo me sono state più persone" dice l'Auror mentre scarabocchia qualcosa su una pergamena.

"Anche secondo me" acconsente Moody.

Poco dopo dal vicolo escono delle persone che trasportano dei sacchi neri. Sacchi per cadaveri. Li mettono dentro la carrozza, che è incantata per farla essere molto più grande di quanto è da fuori. Poco dopo la carrozza parte, diretta verso non so dove.
Forse verso il quartiere generale degli Auror o verso il San Mungo, per far analizzare i corpi.

"Che brutta cosa, vero signorina Evans?" Dice una voce canzonante alle mie spalle.

Mi giro e, a pochi metri da me, vedo il professore di Difesa contro le Arti Oscure.
"C-cosa ci fa lei qui?"

"Oh, Silente mi ha mandato qui per controllare. Ha pensato che fossi idoneo all'incarico visto la disciplina che insegno"
Fa un sorrisino. "Che bell- brutta cosa che è successa vero?"

Stava per dire bella?
Strizzo forte gli occhi, no devo aver sentito male.
Però quando li riapro davanti a me non c'è più nessuno.

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Capitolo corto e schifoso, ma è solo un capitolo di passaggio.

6 mila visualizzazioni... Grazie!!!! 💘💘💘

Un bacio.😘
Gyuly2601❤️😍

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