[CAPITOLO 6: passeggiate notturne]

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Leggete lo spazio scrittrice in fondo al capitolo please.
Buona lettura.

Mi rigiro nel letto per la milionesima volta.

Non riesco ad addormentarmi, la sua faccia è impressa nella mia mente come se lo avessi appena visto. Nonostante in realtà siano già passate parecchie ore da quando siamo tornati dalla passeggiata di orientamento.

Mi giro verso l'orologio che è appeso al muro della mia stanza e faccio luce con la bacchetta.
È quasi mezzanotte. Siamo tornati da sei ore! Abbiamo chiacchierato, cenato, finito di mettere a posto le nostre cose e poi siamo andati a dormire. O meglio, loro sono andati a dormire. Io no.

Sbuffo e scalcio le coperte facendole finire in fondo al letto. Mi alzo camminando cautamente per non fare scricchiolare i parquet. Prendo le mie scarpe e mi risiedo sul letto per infilarmele. Trattengo il respiro quando le molle del materasso cigolano sotto il mio peso.
Aspetto in silenzio e quando sono sicura che nessuno si sia svegliato mi infilo velocemente le scarpe e la giacca.

Afferro la bacchetta e la infilo nella tasca posteriore dei jeans.
Devo ricordarmi di averla messa lì per evitare di sedermici sopra e romperla.

Esco dalla stanza e vado in salotto.
"Lily?" Sento una voce.

"James!" Esclamo a bassa voce portandomi una mano al petto. "Devi smetterla di farmi prendere gli infarti!"

Sta volta non ridacchia, anzi si avvicina ancora di più e mi scruta.
"Dove stai andando?"

"Ehm... In cucina. Avevo fame"

"In cucina?! Con le scarpe e la giacca?!"

"Be'..." Inizio a dire ma lui mi interrompe.

"Lily, che diamine sta succedendo?"

Sbuffo sapendo che non mi farà uscire se non glielo racconto.
"Oggi mentre eravamo al bar ho visto una persona che ci osservava. Ti ricordi, no, quando ti ho chiesto se l'avevi visto e tu mi avevi risposto che non vedevi niente? Ecco, mi riferivo a quello"

"Cosa c'è di strano?" Chiede sedendosi sul divano.

"A parte il fatto che era strano il modo in cui ci fissava, mi sembrava che fosse il nostro vecchio professore di Difesa dalle Arti Oscure"

"Ecco!" Esclama alzandosi. "Problema risolto: era il nostro professore che avendoci riconosciuto si è fermato ad osservarci. Tutto qui. Torniamo a dormire"

"No. Non ho finito James. Ho visto anche un'altra cosa: aveva il Marchio Nero. E di questo ne sono sicura. Però non sono sicura che fosse il professore, magari era solo un Mangiamorte che ci assomigliava. In ogni caso, devo indagare"

Mi giro e raggiungo la porta.
"Dove vorresti andare scusa?" Mi chiede afferrandomi un braccio.

"Non lo so, a dare un'occhiata"

"Non possiamo. Uno: dovremmo parlarne prima con gli altri. Due: dovremmo scrivere a Silente per sapere come agire, e tre: non conosciamo bene il posto. Potremmo perderci e potrebbe finire male."

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