[CAPITOLO 16: non è un topo]

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Entro in casa con il cuore che mi batte a mille. Decido di correre subito in bagno per farmi una doccia, lavandomi il sudore e rilassando i muscoli ormai troppo tesi.

Quando esco avvolgo un asciugamano attorno al mio corpo e uno, più piccolo, attorno alla mia testa tipo turbante.

Mi vesto con una tuta estiva per stare comoda e prendo un profondo respiro prima di bussare alla porta di James.

Quando James mi apre è senza maglietta ed i suoi capelli sono ancora bagnati dalla doccia che fatto. Ma quanto ci mettono ad asciugarsi?!

Mi guarda confuso, con un sopracciglio inarcato. È appoggiato allo stipite della porta, accidenti quanto è bello.
"Hai bisogno di qualcosa?" Chiede ma io non rispondo, sono troppo occupata a guardare i suoi muscoli.

"Lily?" James mi fissa con un ghigno beffardo. Arrossisco capendo di essere stata colta a guardarlo, o meglio scannerizzando.

"Ehm... Io... Sì. Okay. Allora, ti devo parlare"

"Okay entra"

Sirius si trova seduto sul letto e mi osserva divertito. "Vi lascio soli" dice alzandosi. "Ah, e non fate troppo rumore, per rispetto delle nostre orecchie"

Esce e si chiude la porta alle spalle evitando per poco il cuscino che James gli ha lanciato.

Abbasso lo sguardo e, wow, il pavimento è davvero interessante al momento! Quanto vorrei che mi inghiottisse. Tipo ora.

"Di che volevi parlare?" Si alza e va a mettersi una maglietta. Quasi esulto per la felicità, la quale viene poi smontata quando James si infila una stupida canottiera bianca che fa intravedere i muscoli al di sotto del tessuto. Non sei molto d'aiuto così James.

"Penso che tu lo sappia" ribatto mentre mi siedo sul letto di Sirius.

Ghigna e si siede sul suo letto. Appoggia le braccia scoperte dietro di sè e i muscoli delle braccia si tendono. "No, non lo so"

Digrigno i denti e stringo i pugni. È un bastardo. Sa benissimo perché sono qui, ma vuole che io mi metta in imbarazzo dicendo cose tipo 'hai sempre avuto ragione tu'. Sì, questo farebbe aumentare parecchio il suo ego.
"Sì che lo sai"

Scuote la testa.

"James, ti prego" mi lamento.

"Per cosa mi stai pregando Evans?"

Aggrotto le sopracciglia a causa del modo in cui mi ha chiamato. "Evans?"

Sbuffa e alza gli occhi al cielo. "Lily okay? Per cosa mi stai pregando Lily?" Chiede calcando il mio nome alla fine.

Okay, butto la spugna. Vuole che dica che sono stata una ragazza egoista e viziata? Okay, lo dirò.
Però non faccio in tempo a parlare che Sirius entra in camera con una mano davanti agli occhi.

"Mi dispiace interrompere qualunque cosa voi stavate facendo. A proposito, se siete nudi vestitevi. È arrivata una lettera da Silente e dalla McGranitt, siamo tutti in salotto" dice ed esce.

Subito mi torna in mente quando stamattina la mia pancia faceva così tanto rumore che mi sono immaginata Silente mandarmi una lettera per questo.
Scommetto che se qualcuno riuscisse a leggermi nella mente e scoprisse i filmini mentali che mi faccio mi farebbe rinchiudere nel reparto psichiatrico del San Mungo. Rabbrividisco rammentando il motivo per cui l'ultima volta mi sono ritrovata lì.

Mi siedo sul divano vicino alle ragazze, Sirius è seduto sulla poltrona, Remus su un bracciolo e James sull'altro e Peter è seduto per terra con la lettera in mano.

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