Speak

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POV. Derek
Appena arrivai davanti a casa di Stiles sentivo gia l'ansia salirmi nel petto, ma ero sempre stato bravo a nascondere le mie emozioni e rimanere inespressivo.
Rimasi fermo sul sedile pregando che qualcosa interrompesse quella strana calma che si era creata in quel momento per impedirmi di fare quello che tanto temevo, ossia mostrarmi debole a lui.
Magari può sembrare una cosa stupida o scontata, ma secondo me le emozioni sono molto preziose e io non sono uno che normalmente dimostra sempre quello che prova.
Ho solo timore che nel momento in cui qualcuno scopre i miei punti deboli poi utilizza questo stesso vantaggio contro di me.
Non che di Stiles non mi fidi, in realtà è Sophia che mi preoccupa.
<<Senti non dire a nessuno di questa conversazione okay? Deve rimanere tra te e me>> dissi con convinzione.
<<Va bene, ma ora vai a parlare con lui>> disse aprendo la portiera e uscendo.
<<Sei proprio cocciuta eh..>> sussurrai leggermente quando la macchina era ormai vuota.
Uscii dalla macchina e corsi da Sophia prendendola per un braccio e facendola voltare.
<<Cosa gli dico? Come inizio il discorso?>> dissi con io mio solito tono.
Lei dapprima sfilò il braccio dalla mia presa e poi si mise a ridere.
<<Ah ah davvero divertente..allora? Io non sono bravo in queste cose>>
<<Dio Derek sembri una tredicenne alla sua prima cotta.. Quando sarai li le parole usciranno da sole>> disse in tono ovvio.
Non so perché ma le sue parole mi riportarono a pensare a Page.
Era da un po' che non affrontavo con nessuno questo argomento, neanche con me stesso, ma la ferita dentro di me era ancora aperta.
<<Non ho una stupida cotta per Stiles e comunque io ho gia avuto una specie di "relazione" con qualcuno>> non so come potrebbe essergli sembrato il mio tono. Se dapprima era ironico, si era fatto man mano che continuavo la fase, sempre più triste. Penso che lei se ne fosse accorta visto che poi cambiò subito argomento.
<<Va bene, entriamo?>> disse dandomi una leggera stretta al braccio che non seppi come interpretare.
Annuii e la seguii dentro la casa.
Scott e Isaac probabilmente erano già andati via, visto che in casa sentivo solo il battito del cuore di Stiles, leggermente accelerato.
Andai in salotto e lo trovai seduto mentre guardava la tele.
<<Ehi Der come mai qui?>> sorrisi leggermente quando udii quel soprannome.
<<Volevo solo sapere se stavi bene e... volevo dirti una cosa>> guardai Sophia e lei mi rivolse uno sguardo interrogativo, cosi le indicai con gli occhi la porta e lei disse subito <<Vi lascio soli>>.
Va bene che lei aveva scoperto qualcosa su di me, ma questo non voleva dire che ogni volta che provavo a far uscire qualche emozione doveva essere con me.
E ora come inizio la frase? Cosa dico?
Stavo andando leggermente in panico.
<<Volevi dirmi qualcosa?>> disse lui notando il mio silenzio.
<<Emm si, solo è....complicato>> lui fece segno di sedermi da parte a lui.
Mi tolsi il giubbotto e rimasi solo con la felpa.
Notai solo in quel momento l'abbigliamento di Stiles. Indossava una felpa rossa di qualche taglia più grande di lui, forse era di Scott, e dei pantaloni grigi della tuta.
Decisi di prendere tutto il coraggio che avevo in corpo e incominciare a parlare.
<<Senti lo so che fare questo discorso ora ti sembrerà stupido, fuori luogo e tutto quello che vuoi, ma non so se riuscirò a dire tutto questo di nuovo quindi..ecco volevo solo ringraziarti>> dissi tutto in una volta, guardando per terra, per allentare un po' la tensione.
<<Per cosa mi ringrazi?>>
"Oh avanti Stiles non rendermi le cose più difficili di come sono gia" pensai.
<<Per tutte quelle volte in cui mi hai salvato o hai fatto qualcosa per me e io non ti ho mai ringraziato. Insomma, sinceramente, io sono sempre stato uno stronzo con te e tu invece sei sempre stato li quando avevo bisogno. P-Per questo ti ringrazio>> questa volta lo guardai negli occhi. Volevo che sapesse che gli ero grato per tutto quello he aveva fatto per me e lo vidi anche arrossire. Abbassai lo sguardo e mi concentrai sui miei sensi. Il suo battito cardiaco era accelerato e non mi era difficile capire che era sia felice che stupito allo stesso tempo.
Tossii leggermente e tornai a guardarlo.
La bocca era leggermente socchiusa e i suoi occhi grandi mi guardavano senza interruzione.
<<Figurati, non c'è di che>> disse allargando un enorme sorriso e spostando la sua mano sul bracciolo.
Sorrisi leggermente e mi alzai prendendo la mia giacca, pronto per uscire.
<<Ehi Der!>> mi sentii chiamare da dietro.
Mi voltai e vidi Stiles in piedi con un ghigno divertito sulla faccia.
<<Ti ci è voluto un bel po' eh!>> rise leggermente.
Io in risposta alzai leggermente le spalle e sorrisi.
Uscii dalla casa e appena Sophia mi vide corse da me saltellando. Quella ragazza sprizzava gioia da tutti i pori nonostante l'inferno che aveva passato da piccola.
In effetti un po' la invidiavo. Non doveva essere male, qualche volta, permettersi di essere felici. Ma io non avevo più quel privilegio da anni.
<<Allora com'è andata?>> mi chiese.
<<Bene>>
<<Vuoi dirmi qualche particolare in più?>>
<<Neanche per sogno>>
<<Comunque mi ha appena chiamato Scott e mi ha detto che domani dopo scuola ci vediamo tutti nel tuo loft per cercare qualche informazione sul pugnale e allenarci>>
Tutte queste decisioni prese senza chiedere mi davano un po' su i nervi, ma che ci dovevo fare, erano solo ragazzini.
<<Va bene. A domani>> dissi salendo veloce sulla mia macchina, e partendo subito dopo aver sentito un debole saluto da parte sua.

Quando arrivai al mio loft andai diretto in bagno per farmi una doccia.
Avete presente quello stupido momento in cui, mentre siete sotto l'acqua calda della doccia, vi vengono in mente altri mille modi in cui avreste potuto dire quella frase importante ad una persona?
Era quello che mi stava accadendo.
Avrei potuto ringraziare Stiles in altri mille modi diversi, magari sarei potuto restare per vedere se anche lui voleva dirmi qualcosa, oppure ho fatto bene ad andare via?
Non lo so neanche io.
Anzi, l'unica cosa che so è che non posso permettermi di provare qualche "emozione" perché, facendo così, tutte le paure del passato mi tornerebbero addosso e io non posso soffrire. Non cosi tanto. Non di nuovo.
Quindi adesso l'unica soluzione è:
non lasciare spazio alle emozioni.

My New Life ❁ Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora