POV. Stiles
<<Hai capito bene Scott! Ha detto proprio così>> gli dissi colpendogli il braccio.
In occasione dello strano comportamento di Derek, avevo chiamato Scott per avere un consiglio, e lui era subito venuto da me.
Adesso eravamo seduti a gambe incrociate, uno di fronte all'altro.
<<Insomma è strano che lui manifesti cosi le sue emozioni>> continuai.
<<Che vuoi dire?>> mi chiese.
<<Lui è sempre stato freddo come il ghiaccio, non ha mai accennato un sorriso o cose del genere. Non ti sembra strano?>>
<<Cosa?>>
<<Oddio Scott ma ci sei? Ora mi ricordo il motivo per cui sono sempre io ad escogitare i piani, tu sei addormentato!>> dopo averlo detto scoppiai subito a ridere e lui con me.
<<Intendo dire che secondo me è stata Sophia a spronarlo a dirmi quelle cose. Il Derek che conosco non l'avrebbe mai fatto.>>
<<Dovresti dirgli qualcosa anche te>> mi disse Scott.
<<E cosa gli dico? Grazie per avermi ringraziato?>>
<<No potresti semplicemente parlare con lui? Tra poco sara il tuo alpha e se vuoi che il tuo legame con lui sia forte, dovete parlare, conoscervi. Un legame come quello va contro ogni legge umana. Lo sai tutto questo, vero?>> non riuscivo a capire se mi stava informando o mettendo in guardia su quello che stavo facendo.
<<Si lo so, ma non riesco a vederlo come un possibile amico con cui mi posso confidare, e poi, tu lo sai che non parlo volentieri del mio passato>> dissi abbassando lo sguardo.
<<Si ma ricordati che non stai parlando con un estraneo. Derek lo conosci da tanto tempo e poi lo sai che lui non è mai stato estraneo al dolore. Sai bene cosa gli è successo>> fece una piccola pausa per poi continuare <<E poi parlare con qualcuno non ti farà altro che bene>>
<<Hai ragione ma, dammi un po' di tempo okay? Insomma non possiamo cambiare il nostro rapporto da 'quasi estranei' a 'amici che si confidano i segreti' da un giorno all'altro>>
<<Fai anche conto che non c'è ancora molto tempo. Mancano solo otto giorni alla luna piena. Sai cosa voglio dire?>> chiese visibilmente preoccupato.
<<Otto giorni al momento in cui dovrò conficcarmi una lama nel petto e toglierai la vita. Otto giorni al momento in cui diventerò un lupo o morirò. Quindi, si Scott, so cosa vuoi dire>> in questi giorni non avevo fatto altro che pensare a questa cosa, e più passava il tempo e più la cosa mi terrorizzava e allettava allo stesso tempo.
Insomma, mi dovrò uccidere. Il dolore sarà straziante. Porrò fine alla mia vita.
È una cosa assolutamente terrorizzante e completamente fuori dal normale.
Ma da un altro lato diventerei un lupo mannaro e la cosa mi eccita parecchio.
<<Pensaci bene okay? Ora vado che devo accompagnare mia mamma all'ospedale. Fa il turno di notte>> disse rivolgendomi un sorriso.
<<E a proposito di genitori, tu devi spiegare tutto ciò a tuo padre>> disse dandomi una pacca veloce sulla spalla.
<<Oh non ci sono problemi. Gli ho gia detto tutto giorni fa>> dopo quello che avevo detto Scott assunse una faccia preoccupata.
<<E..>>
<<E da quel momento lui è perennemente sconvolto e impaurito, come ogni genitore che sa che il figlio deve uccidersi per far resuscitare una sua amica ma..>>
<<Non credo che questi siano proprio i dilemmi di tutti i genitori, Stiles>> mi interruppe lui. Io in risposta feci solo una smorfia e un lieve gesto con la mano, segno che non mi importava più di tanto.
<<Ma, come stavo dicendo, è abbastanza sollevato dal fatto che sarò comunque vivo lo stesso. Spaventato dal fatto che sarò un lupo e che sarà Derek Hale a mordermi, ma pur sempre sollevato>> dissi allargando le braccia.
<< Va bene, ora devo proprio andare. Se hai bisogno di qualcosa chiama>> disse alzandosi velocemente.
<<Certo, grazie ancora. Ci si vede>> dissi salutandolo con un gesto della mano.POV. Sophia
Dopo essere tornata a casa mi sono buttata a penso morto sul letto e sono sprofondata all'istante in un sonno profondo.
Ora invece, sveglia e pimpante, più o meno, sto aspettando Derek.
Non so se essere contenta o spaventata del fatto che lui mi voglia accompagnare tassativamente a scuola tutte le mattine.
Sentii un suono di un clacson e lo vidi arrivare. Così mi diressi velocemente da lui e salii sulla macchina.
Il silenzio che si era creato mi aiutava a pensare.
Da una parte ero spaventata da tutto questo, perché in un certo senso io ero nuova in questo mondo. Non sapevo bene come comportarmi, cosa fare o come reagire, visto che il più delle volte mi lasciavo trasportare dal mio istinto.
Forse è un bene che io abbia scoperto dei miei poteri in questo modo. Non oso immaginare cosa avrei fatto se fossi stata a casa con mio fratello in un normalissimo giorno.
La cosa che mi piaceva di più di tutto ciò era il poter aiutare le persone che mi erano care. Era una cosa bellissima fare qualcosa e poi alla fine vedere i loro volti felici.
Spero davvero che alla fine di tutta questa storia i sorrisi saranno sui volti di tutte le persone che amo, e anche sul volto di Allison.
Ma non sono solo spaventata da tutto ciò. Come ho appena detto, ci sono anche dei lati positivi in tutto ciò.<<Doc sei sicuro che è proprio questo il procedimento esatto?>> chiese Isaac.
Eravamo gia al Loft di Derek da un paio d'ore e i ragazzi avevano appena finito di allenarsi.
<<Si Isaac. Sophia dovrà solo toccare la figura dei pugnali e poi...>> disse Scott, sperando che Deandon terminasse la frase per lui.
<<Poi dovrebbe vedere qualcosa>> disse lui.
<<Non si può essere più precisi?>> chiesi io.
<<In pratica sto facendo un passo nel vuoto>> continuai.
<<Le visioni cambiano da persona a persona. Appena vedrai qualcosa dimmi esattamente cos'è o stacca la mano>> rispose Deandon.
<<Va bene>>
Okay che sarà mai. Visoni, resurrezioni, pugnali magici, dopotutto, cosa c'era di strano? Niente mi può più stupire ormai.
Credo.
Avvicinai lentamente la mano, fino a toccare il foglio. Era ruvido e freddo. Cosi freddo che dei brividi mi percorsero la schiena. O forse era la paura?
Appoggiai tutta la mano sul foglio e all'improvviso chiusi gli occhi.Tutto era bianco intono a me. Ero in uno stato di trance. Mi sentivo cosi bene, cosi leggera, quasi come se potessi fare ogni cosa.
All'improvviso vidi una donna.
Era bellissima.
Capelli corvini le arrivavano ai fianchi, avvolti in una treccia.
Occhi azzurri e limpidi mi fissavano.
Erano profondi, quasi come se potessero guardarmi dentro l'anima.
Labbra rosse erano aperte in un sorriso, ma non un sorriso cattivo, uno di quelli che ti trasmettono serenità e tranquillità.
La carnagione era chiara, e faceva risaltare i lunghi capelli.
Il suo corpo era esile e fasciato in un vestito di un azzurro chiaro come il cielo.
Sembrava una Dea.
Ad un certo punto sentii la sua voce.
Era dolce, soave, come il suono che viene prodotto quando una corda di un'arpa viene pizzicata.
<<Ciao Sophia, ti stavo aspettando>>
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My New Life ❁ Teen Wolf
Fanfiction«Niente è più come prima ormai» - Sophia Teller, ragazza orfana che vive con il fratello, trascorre la sua vita come una normale liceale fino a quando una notizia inaspettata la travolgerà. Dopo essersi trasferita dal cugino Scott, tutto cambierà. ...