Luna alle porte

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La luna piena era alle porte.
Mancavano ormai solo due giorni.
Deadon mi aveva consigliato animatamente di stare a casa e riposarmi visto che dovevo essere al massimo delle forze per quel giorno.
E io non avevo certo detto di no.
L'ansia mi stava letteralmente divorando.
Come se non bastasse avevo una paura pazzesca di tutta questa cosa.
Non riuscivo a dormire, non riuscivo a magiare e a stento mi alzavo dal letto.
Mi sentivo un codardo che non era capace di affrontare la realtà, ma sfido chiunque a rimanere lucido nella mia situazione.
Volevo solo che tutto questo passasse velocemente, come un battito di ciglia, come se non fosse mai successo niente, come addormentarsi, per poi passare subito alla mia nuova vita.
Forse avevo solo paura di soffrire di nuovo, forse avevo solo paura di non essere abbastanza forte per sopportare tutto questo dolore o forse avevo paura di ciò che sarebbe accaduto dopo, di cosa sarei diventato.
Ma noi umani abbiamo questa strana capacità di provare emozioni e anche il dolore è una di esse ed esige di essere sentito.

Sono fiero della persona che sono stato fino ad adesso? Dello Stiles umano che sono stato fino ora?
Posso dire che sono stato una persona forte, non prendetemi per un esibizionista, ma mi sono saputo rialzare dopo ogni caduta, forse un po' più rotto di prima, ma mi sono rialzato.
Non sono mai stato una persona che segue la massa, sono uno che pensa con la sua testa, che trova tutte le strategie possibili, uno un po' all'antica forse, ma questo vuol dire che sono umano.
Io so chi sono.
Ma so chi diventerò?

<<Tutto bene?>>> chiese mio padre irrompendo nella mia stanza.
<<Si tutto bene>> sussurrai.
<<Senti>> disse sedendosi da parte al mio letto <<Ho giustificato per te a scuola fino alla prossima settimana>>
<<Grazie>> risposi.
<<Non sei venuto qui solo per dirmi questo, vero?>> continuai osservando la sua espressione accigliata.
<<No..Io volevo dirti che..è difficile per me affrontare tutta questa situazione..e..>> non riuscivo a vederlo in quello stato, cosi feci la cosa più naturale di tutte e lo abbracciai.
<<Io sarò sempre lo stesso Stiles, non cambierà niente, sarò solo più forte>> dissi passandogli le mani sulla schiena.
<<Lo so, ma sono pur sempre tuo padre, è ovvio che mi preoccupi>> disse ridendo leggermente.
<<Ti voglio bene papà>> dissi sull'orlo delle lacrime.
<<Anche io ti voglio bene Stiles>> rispose.
Dopodiché si staccò da me e uscì dalla stanza, rivolgendomi un sorriso.

POV. Sophia

<<Devi essere più concentrata in quello che stai facendo!>> mi urlò Derek.
Era da più di tre giorni che ogni pomeriggio tutti noi andavamo nel suo loft ad allenarci.
Avevo imparato ad usare la katana, a combattere, a perfezionare i miei movimenti, e per quanto questo mi piacesse, Derek riusciva ad essere parecchio stressante, nonostante fosse un buon insegnante.
<<Va bene, ma sappi che non riuscirò mai a concertarmi se mi continui ad urlare contro.>> risposi schivando due suoi colpi.
<<Stai ancora parlando?>> disse lanciandomi un'occhiata di ghiaccio.
Sbuffai, ma mi distrassi sono due secondi e mi ritrovai stesa per terra come un salame.
<<Te lo avevo detto che dovevi concentrarti di più>> disse aiutandomi ad alzarmi.
<<Si ma sono troppo stanca per prestare attenzione adesso>> risposi asciugandomi la fronte con uno straccetto.
<<Che ore sono?>> chiese ad Isaac.
<<Cinque e un quarto>> rispose.
<<Dai Derek è tardi! Lasciaci andare a riposare, sono tre giorni che ci alleniamo no-stop ed io quando torno a casa devo anche fare i compiti e studiare! Sai, vado a scuola!>> dissi sbuffando.

<<Sophia ha ragione, Derek. Dovresti lasciarci riposare; e poi se non saremo in forze, non daremo mai il massimo>> disse Scott avvicinandosi a lui.
<<Va bene. Andate a riposarvi>> disse liquidandoci con un gesto della mano.

Stavamo per uscire dal loft, quando sentimmo il rumore di una macchina che parcheggiava. Eravamo tutti allarmati, ma poi Isaac ci tranquillizzò dicendoci che era solo Deadon.

<<Come mai è qui?>> chiese Lydia guardando fuori dalla finestra.
<<Credo che abbia informazioni sul luogo dove dobbiamo andare domani sera>> rispose Derek.
<<Ragazzi>> disse lui entrando.
<<Hai novità?>> chiese Kira a Deadon.
<<Il luogo dove dovremmo andare sarà poco distante dalla villa degli Hale, in realtà. Come sapete, un tempo questa zona era tutta destinata a coltivazioni, quindi vi erano molti campi di grano che come sappiamo è giallo e che il vento fa sembrare..>>
<<Capelli d'oro>> dissi io interrompendolo.
<<Dobbiamo avvisare Stiles>> continuò Derek.
<<Vado io>> si intromise Scott.
<<No vado io. Tu vai a riposare. Sarò io il suo Alpha, sarò io che mi dovrò prendere cura di lui, quindi prima che ciò avvenga devo fargli un discorso. E poi domani ci sarà la luna piena, quindi quando lui si trasformerà non solo sarà molto più forte di noi, ma sarà anche incontrollabile. Quindi è meglio se prima gli dica due cose>> disse di nuovo Derek con tono duro.
<<Va bene, ma non esagerare. Lui non è te, quindi non parlargli come se parlassi a te stesso>> Scott con queste parole non voleva sembrare arrabbiato, era solo protettivo verso il suo amico.
<<Fortunatamente lui non è come me>> disse lui prima di uscire.

<<Che vuol dire? In che senso non è come lui? Com'è?>> chiesi dopo che la sua macchina sfrecciò verso il centro città.
Ma la risposta non mi arrivò.
<<Da quando pensa ancora a ciò che è successo anni fa?>> chiese Peter in un sussurro, come se stesse parlando a se stesso.
<<Pensa a Pagie? Dopo tutto questo tempo?>> chiese allora Lydia.
Ma nessuno rispose di nuovo.

POV. Derek
Quando arrivai a casa di Stiles entrai senza bussare e mi diressi in camera sua.
Sapevo che non c'era nessuno in casa oltre a lui, visto che suo padre era al lavoro.
Entrai in camera sua credendo di spaventarlo ma lo trovai addormentato nel letto.
Cosi mi sedetti da parte al letto e aspettai che si svegliasse.
Stiles era proprio tutto ciò che io non ero.
Forse è proprio per questo che all'inizio l'ho odiato tanto.
Dopo tutto quello che aveva passato riusciva ad essere solare e felice in un modo che non riuscivo a comprendere.
In realtà ero invidioso.
Io ero stato ferito e mi ero chiuso in me stesso a causa di un errore che io stesso avevo commesso.

<<Derek..che ci fai tu qui?>> sussurrò Stiles svegliandosi.
<<Volevo dirti che abbiamo trovato il luogo dove dobbiamo andate domani sera. È vicino alla mia casa, la mia vecchia casa>> dissi alzandomi e sedendomi sulla sedia che c'era vicino alla scrivania.
<<Prima c'erano campi di grano, simili a capelli. Come dice la profezia>> disse mettendosi seduto sul letto.
<<Cambiando argomento, sei davvero sicuro di volerlo fare?>> dissi alludendo al morso.
<<Si assolutamente>> disse guardandomi negli occhi.
<<Allora ti devo avvertire su due cose. La prima è che sarà estremamente dolorosa. Il dolore più grande che tu abbia mai provato>> dissi ascoltando il suo battito cardiaco in cerca di qualche segno di esitazione, ma non lo trovai.
<<Posso sopportarlo se so cosa viene dopo>> rispose sicuro.
<<La seconda è che ci sarà la luna piena e che sarai incontrollabile quando ti trasformerai, quindi dovremo legarti>> al dire ciò la sua espressione si fece cupa.
<<Ma non è possibile che io mi trasformi istantaneamente>>
<<L'effetto arriverà dopo qualche ora. Solo dopo qualche ora ti trasformerai, se..>>
<<Se tutto va come deve andare>> disse terminando la mia frase.
Ci furono alcuni attimi imbarazzanti di profondo silenzio poi fu lui a parlare.
<<Sai che questa è probabilmente la nostra ultimamente conversazione da umano a lupo?>> disse quasi ridendo.
Feci un'espressione stupita.
Come faceva a prenderla sul ridere?
Ero tentato di dirglielo in faccia, ma poi mi ricordai le parole di Scott.
"Lui non è te, quindi non parlargli come se parlassi a te stesso"
<<Già>> dissi solamente.
Feci per andarmene ma in un secondo mi ritrovai le sue braccia attorno ai miei fianchi.
Ascoltai il suo cuore.
Batteva come un tamburo.
Aveva paura.
Cosi lo strinsi forte.

Poi senza dire un'altra parola uscii dalla stanza e tornai a casa.
Ero appena entrato nel mio loft, quando realizzai cosa lui aveva appena fatto.
Quello non era un abbraccio qualsiasi.
Quello era un'abbraccio d'addio nel caso non fosse sopravvissuto al morso.
E non so per quale motivo, avvertii una fitta al petto.

My New Life ❁ Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora