Una lettera inaspettata

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Il suono della sveglia mi destò dal mio sonno profondo ed io maledissi il lunedì mattina, come ogni volta. Erano le sei e mezza e, come se non bastasse, mi dovevo preparare per il mio primo giorno di scuola del terzo anno.
Non ero abituata a svegliarmi così presto, soprattuto se si contava il fatto che ci mettevo letteralmente una vita per prepararmi per uscire.

Di malavoglia mi trascinai fino in bagno, mi guardai allo specchio e scoprii che la sera prima non avevo tolto il trucco, che ora era tutto colato e sparso sulla mia faccia e, probabilmente, anche sul cuscino. Optai quindi per una doccia veloce.
Quando uscii dal bagno erano già le sette e un quarto. Andai in camera e mi vestii velocemente. Non prestavo molta attenzione agli abiti che indossavo perché, secondo me, non erano quelli che definivano una persona.
Andai in cucina e subito vidi mio fratello che mi aspettava.

<<Era ora che arrivassi, pensavo che ti fossi persa>> disse ridendo. Tutte le mattine eravamo soliti andare a far colazione nella caffetteria di fronte alla ragioneria, cosi da arrivare a lezione con la pancia piena.
<<Lo sai che sono lenta e avresti dovuto svegliarmi prima>> cantilenai, mentre lo tiravo per un braccio.

Appena entrammo in macchina accesi la radio e ascoltai un paio di canzoni, tra cui la mia preferita che cantai a squarciagola, subendo molte critiche da parte di mio fratello.
Quando parcheggiammo e scesi di corsa ed entrai nel bar senza aspettare Luca, dirigendomi subito alla cassa.

<<Due brioches al cioccolato e due caffè grazie>> dissi con un sorriso alla ragazza dietro il bancone.
Quando fui raggiunta anche da Luca, ci avviammo verso i tavoli e aspettammo la colazione. Cercai di fare conversazione ma il suo sguardo sembrava sempre perso e lui pareva molto distratto.
<<C'è qualcosa che non va?>> gli chiesi subito.
<<No stai tranquilla, tutto bene>> mi rispose accennando un sorriso, probabilmente finto. La conversazione terminò li e dirigemmo direttamente a scuola, dove lui andò a salutare la sua fidanzata e io mi diressi dalla mia migliore amica.

Quando la vidi le corsi incontro e lei fece lo stesso. Non ci vedevamo da almeno un mese a causa del suo viaggio in Europa con i suoi genitori e non stavo nella pelle dalla felicità.

<<Reby!>> urlai abbracciandola. I suoi capelli neri erano cresciuti parecchio dall'ultima volta che l'avevo vista e ora arrivavano poco più in basso delle spalle.
<<Mi sei mancata molto Sophia>> rispose stritolandomi.
<<Anche tu! Ci sono novità?>> io ero solita chiederle questa cosa perché lei aveva molti amici in questa scuola, anche se era solo al terzo anno, e spesso sapeva tutto di tutti a causa delle sue numerose conoscenze.
<<Ci sono due novità, una buona e una un po' meno buona>> annunciò con tono triste.
<<Prima quella buona>> risposi ansiosa.
<<Quella buona è che i ragazzi nuovi quest'anno sono davvero molto carini>> asserì ridendo e guardandosi intorno.
<<Vorresti uscire con una matricola? Finirai per essere derisa dall'intera scuola!>> dissi, sperando che stesse scherzando.
<<Sto scherzando, lo sai>> mi diede una leggera spinta mentre ci dirigevamo verso la nostra classe.
<<Quella cattiva invece è i due fratelli della 4C si stanno per trasferire in un'altra città>> continuò piagnucolando.

Mi ricordai subito di loro. Avevano un anno in più di noi e Rebecca aveva sempre avuto una cotta per quei due ragazzi, ma loro sembravano essere gli unici che non si interessavano a lei. Lei ci era rimasta molto male nel sapere ciò, ma, per non fare notare il suo dolore, disse solamente che alcune persone avevano dei gusti orribili e che non poteva piacere a tutti.
Stavo per dirle di mio fratello, del fatto che in questo periodo mi sembrava molto strano, ma la campanella suonò e ci dirigemmo nelle rispettive classi. Le avrei parlato dopo scuola, ci saremmo riviste comunque.

Le ore passarono veloci e quando la campanella dell'ultima ora suonò, io mi diressi subito da lei. Mio fratello sarebbe andato come sempre a casa della sua fidanzata, mentre io sarei andata a casa accompagnata da Rebecca, che restava a pranzo da me ogni volta che ne aveva la possibilità.
La trovai tra la folla di ragazzi e subito ci dirigemmo insieme verso la sua auto.

<<C'era qualcosa che volevi dirmi stamattina prima del suono della campanella? Ti ho vista molto pensierosa>> mi chiese mentre camminavamo.
<<Sì, volevo dirti che in questi giorni mio fratello è molto strano, è sempre tra i suoi pensieri e non è da lui. Non è che sai se ha qualche problema con i suoi amici o magari anche solo con i suoi compagni di classe?>> indagai con un tono preoccupato.
<<Che io sappia no. So che è stato nominato capitano della squadra di lacrosse, quindi dovrebbe essere abbastanza contento>> rispose mentre salivamo in macchina.
<<Allora proprio non capisco. Non vorrei che mi nascondesse qualcosa>> questa fu l'ultima cosa che dissi fino al momento in cui arriviamo a casa mia.

Non ero molto preoccupata per lui, in fondo era grande e sapeva badare a se stesso, ma il fatto di non averne fatto parola con me mi rendeva nervosa.
Appena entrai in casa, dieci minuti dopo, vidi che arrivata posta, cosi cominciai a sfogliare le lettere una dopo l'altra. Erano tutte per Luca tranne una che non aveva scritta.
La guardai più volte e poi la aprii e la lessi velocemente; quelle parole mi lasciarono scioccata e la lasciai scivolare a terra.

<<C'è qualcosa che non va?>> mi chiese subito Rebecca impaurita. Non credo mi avesse mal visto con uno sguardo cosi preoccupato.
<<È un avviso di sfratto>> fu l'unica cosa che riuscii a dire in quel momento, poco prima di scoppiare in un pianto di sfogo.

-⚜️⚜️-
Ciao a tutti ❤️
Ecco il mio primo capitolo della mia storia, spero che vi piaccia.
Quello che vedete nella foto è Luca, il fratello della protagonista.
Detto questo, vi saluto.
Ci vediamo al prossimo capitolo.
Un bacione
~Ale

My New Life ❁ Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora