Zayn

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CAPITOLO 7:
 

“Drinnn”
Sì finalmente la scuola è finita!


Tutti i ragazzi dell’ultimo anno buttarono i libretti fuori dalla finestra!


Uscii dalla classe e Louis mi venne incontro prendendomi per mano portandomi fuori dalla scuola!

“Finalmente ho finito questa fottuta scuolaaa!!” urlò Louis felice.


C’erano fogli ovunque e tutti che si abbracciavano e ridevano andando verso il parco vicino per il falò dei libretti!


“Finalmente Louis!” ci guardammo ridendo come folli.


“Allie c’è una persona che ti sta aspettando” mi girai nella direzione dove guardava lui.


C’era la mia macchina con Zayn che mi guardava sorridendo.

Salutai Louis che mi fece l’occhiolino e salii sulla macchina dove il moro appena entrai mi diede un bacio sulla guancia.

“Hei Allie, andiamo a fare un giretto”.
Non dissi niente, gli sorrisi e mi allacciai la cintura.

Mise la marcia e accelerò facendomi un mezzo sorriso.

Per tutto il viaggio nessuno parlò.

In quei giorni avevamo fatto una specie di amicizia.
Dopo la festa ero andata da Niall ed ero tornata abbastanza tardi e il giorno dopo, essendo domenica, restai a casa. Lì io e Zayn avevamo creato un rapporto ma eravamo distaccati, si vedeva.
Avevamo giocato alla console: ci eravamo divertiti ma.. non so c’era qualche cosa che ci bloccava ma allo stesso tempo ci attraeva, sì perché ora ero qui con lui che stavamo andando in un posto ancora da me sconosciuto.

Arrivati a destinazione scese e mi aprii la portiera aiutandomi a scendere.

Ci dirigemmo verso una panchina.
Eravamo su una collina che mostrava la città.

“Wow Zayn è un bellissimo posto. Ah grazie per avermi portato via”

“Sapevo che non volevi restare e quindi ti ho rapito” nel dirlo non riuscì a soffocare la risata.

Ci sedemmo sul prato. Davanti a noi si poteva vedere il cielo con poche nuvole e il sole che era a metà del suo giro.

“Allie spero che tu mi abbia perdonato per il mio comportamento. Non avevo mai toccato una donna, almeno non così.” sorrisi in modo amaro.

“Beh con te posso passarci sopra perché eri sotto effetto della droga”

“Ma non è una scusa. Aspetta, perché con me?” mi guardò in modo confuso.

Cazzo.
Non penso mai prima di parlare? E ora che potevo dirgli.
Mi limitai ad estrarre il pacchetto di sigarette guardando altrove.

“Allora raccontami un po’ di te.” Gli dissi per dileguare la domanda che mi aveva fatto.
Anche lui ne prese una dalle sue tasche.

“Mi risponderai a quella domanda dopo?”
Lo guardai negli occhi che iniziavano a pizzicare. Annuì leggermente.

“Allora, a 15 anni mia madre stufa di me, della droga del mio comportamento mi sbattè fuori di casa e andai da Harry.
Harry lo conosco da molto tempo. Ha un anno in più di me ma fin da piccoli ci eravamo conosciuti. Dopo un po’ che stavo da lui mi convinse ad andare nel centro dove ho vissuto fino a pochi giorni fa.
Mio padre era uno stronzo. Tornava ubriaco e si drogava, mia madre si separò da lui e ci trasferimmo qui e poi lui venne arrestato. Quando mi scoprì.. che mi facevo di droga, intendo.. cercava di aiutarmi ma la respingevo sempre.
Mi diceva sempre che le ricordavo mio padre e io per la giovane età soffrivo tantissimo anche perchè molto spesso ero vittima di bullismo.
Non sono mai stato il suo figlio ideale e così mi sbattè fuori di casa.
Dopo due anni scoprì che ero nel centro e qualche volta mi veniva a trovare e lì ricreammo quel rapporto che da anni avevo distrutto.
Ci volevamo ancora bene nonostante tutto.”

Fece una pausa guardando un punto fisso nel panorama di fronte a lui.
Ispirò fumo dalla sua sigaretta e con voce roca ricominciò a parlare

“Le chiesi scusa. Feci di tutto per farmi perdonare. 
Lei da anni era malata di cancro e un giorno la stavo aspettando. Invece arrivò tua madre che lei da quando ero dentro mi aiutava sempre e mi disse della morte di mia madre.
Sono andato fuori di testa e fuggì di notte. I progressi che avevo fatto contro la droga svanirono in quella notte.
Due giorni dopo ritornai nel centro e Karol mi venne subito incontro.
Rimasi lì per tre anni ma mi faccio ancora, meno spesso però...”
la sua voce era interrotta dalle sue lacrime che minacciavano di scendere.
Avevo pure io gli occhi lucidi

“Sono figlio unico e ora mi rimane Harry e la tua piccola famiglia, ma sono una testa di cazzo, sono uno schifo. Non è facile per me e mi sento sempre a disagio quando entro a casa tua e soprattutto dal primo giorno..”

Le lacrime scesero sul suo viso. Mi avvicinai a lui e lo strinsi

“Zayn io... la vita è proprio ingiusta con alcune persone. Ma sai cosa ti dico”

Misi la mano sulla sua guancia per far incontrare i miei occhi lucidi con i suoi pieni di lacrime

“Ora puoi migliorare, il passato non dico che lo devi cancellare perché non si può, lo porterai sempre dietro, sarà nella tua ombra, ma ora puoi migliorare, hai una casa, hai una famiglia che ti sta accogliendo, hai un amico e dopo la festa ne hai altri. Hai me.
Ora in poi guarda il positivo. E’ passato tanto tempo e ora devi girare pagina, anzi cambia libro e inizia a scriverne uno nuovo. Gli stessi capitoli ti possono stufare quindi scrivi quelli nuovi. Non avere paura di ricadere, bisogna rischiare nella vita e io ora ci sono per te!
Non ti voglio sforzare voglio che tu lo senti veramente.”
Mi sorrise sistemandomi una ciocca dietro all’orecchio
“Assomigli tanto a tua madre quando parli.”
 

Restammo lì seduti a raccontarci un po’ di cavolate per non deprimerci fino a lungo finché il cielo non iniziò ad imbrunire e ritornammo a casa.

Karol ci aveva lasciato qualche cosa per cena e dopo ci guardammo un film.

Era mezzanotte passata e ognuno andò nella propria camera.
Ero distesa sul letto a pensare.

Avevo sbagliato su Zayn, è un ragazzo fantastico e dolce.
Mi sono sentita veramente bene con lui.

Mi girai verso la porta e mi addormentai con il pensiero che oltre quella porta c’era lui.

POV. ZAYN

Ero disteso sul letto a pensare ad oggi.

Era da tanto che non mi divertivo così ed era da tanto che non parlavo di me, almeno non così.
Lei era rimasta lì ad ascoltarmi, è una ragazza veramente dolce e stupenda e quelle parole mi hanno toccato veramente.
Sì devo ascoltare il suo consiglio devo uscire dal passato.

Mi girai verso la porta con la consapevolezza che lei eri lì pronta ad aiutarmi.

Before you leave me ||Liam Payne||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora