27-Pausa

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||Ashley ||

È strano che io mi senta così tremendamente in colpa? Ho commesso un grosso sbaglio a trattare Anna in quel modo. Le ho sbraitato contro tutti i miei problemi. Dimenticandomi delle sue condizioni e della sua fragilità. Le ho messo pressione.
E tanta.
E ora lei è rinchiusa in quella stanza da ore, con un medico, ha patire le mie sofferenze.

Una mano misteriosa si posa sulla mia spalla.

« Ben! Mi hai fatto prendere un colpo! »

Le sue sottili labbra accennano un sorriso, per poi lasciare spazio alla sua solita espressione preoccupata.
« Mi credi se ti dico che oggi gli Hamburger al Mc fanno schifo? » Esclama mostrandomi una busta di carta.

« Come mai sei andato al Mc? »

« Pensavo avessi fame. Così ti ho preso qualcosa. Era l'unico fast food nel vicinato. » Risponde tirando fuori un panino ancora avvolto nella sua carta.

Sono due giorni che non tocco cibo. Il mio stomaco ne necessità assolutamente. Ma la mia mente orgogliosa e offesa si rifiuta di mangiare.

« No, grazie. Non ho fame. »

Lui mi guarda con rimprovero e mi mette l'hamburger nelle mani.
« Mangialo e non fare storie. O te lo faccio ingoiare. »

Sbuffo e inizio a mangiare.

« Tu? Dov'è il tuo panino? » Chiedo ingoiando il morso.

« Ho già mangiato e com'è ho detto prima l'ho trovato disgustoso. »

« Sai niente di Anna? »

Lui fa una strana smorfia con le labbra e sbuffa rumorosamente. « Non ho ben capito cosa hanno detto i medici. Quello che so è che ora le stanno facendo dei controlli. »

« Quando uscirà? » Chiedo.

« Entro stasera. Massimo domani mattina. » Risponde triste.

Ha un'aria così tranquilla, quasi rilassata. Si direbbe che la situazione non lo tocchi minimamente ma i suoi occhi lo tradiscono. Lo vedo in quel verde acqua. Riesco a intravedere un oceano in tempesta in quelle sue iridi chiare.

« Tu piuttosto, mi vuoi dire cosa ti succede? » Mi chiede con sguardo interrogatore.

« Che vuoi dire? »

« Che da quando sei tornata da New York sei strana. E tanto. » Dice sedendosi sulle sedie arancioni dietro di lui. Mi avvicino e mi accomodo lentamente sulla sedia alla sua sinistra

« Non capisco... »

« Ashley...cosa è successo a New York? » Mi chiede dolcemente.

« È una lunga storia Benjamin. » Una storia che vorrei dimenticare. E soprattutto che non vorrei rivivere e condividere.

« Non vuoi parlarmene, vero? » Chiede consapevole.

Scuoto la testa in segno di negazione. Lui annuisce e mi da una leggera pacca sulla spalla.

« Vado un attimo a vedere come sta Anna. » Dice alzandosi.

Annuisco semplicemente, prima di rimanere sola.

Almeno credevo...

« Ash... »

Non mi serve alzare lo sguardo per capire chi mi ha appena chiamato. È una voce ormai nota nella mia mente. Nel mio cuore.

« Sono venuto per vedere come sta Anna... » Dice semplicemente.

« Ben è andato da lei. Sarà qui a minuti. » Rispondo fredda.

« D'accordo... » Sbuffa sedendosi accanto a me. Io continuo a tenere la testa bassa. Se incrociassi, anche solo per un istante, i suoi occhi rischierei di crollare. « Non vuoi propri parlarmi, è?  »

« Mi sembrava di essere stata più che e chiara. »

« Ashley... io non ti sto tradendo. Tutto il contrario. Sto cercando di proteggerti, ma per farlo non posso dirti chi ho incontrato a Milano. »

« Come posso crederti? Mi hai lasciato sola quando avevo più bisogno di te. Come faccio a sapere che in futuro quando ti vorrò accanto tu ci sarai? »
Questa volta non resisto, alzo il capo e incrocio il suo sguardo.

Il mio terribile atto di coraggio però non è affatto ricompensato, perché lui indossa gli occhiali da sole.

« Ti devi fidare della mia parola. Non ti farei mai del male. »

Devo fidarmi di lui. Non voglio ma devo. Una parte di me sa che non mi sta mentendo ma l'altra è troppo spaventata per potersi lasciare andare. Ma devo farlo.

Annuisco nervosamente.

Lui fa per baciarmi ma io mi scanso subito. Mi guarda confuso e deluso allo stesso tempo. Non posso permettergli di baciarmi. Ho bisogno di tempo.

« F-federico ho bisogno di tempo per pensare. Forse è meglio prenderci una pausa. »

So che quello che ho appena detto è come un pugno in faccia per lui, ma ora devo pensare a me.

« Va bene. Lo capisco. » Risponde semplicemente. Si alza e se ne va senza aggiungere altro.

Passano due, tre, quattro minuti. E già questa pausa inizia a farsi insostenibile.

Odio ammetterlo ma mi manca.

Da morire.

DITEMI CHE STATE BENE!?!?!
Ho avuto tipo un infarto ieri notte.
Due scosse!!!! E io che sto al sesto piano......💀

Tornando alla storia.

Ho due annunci importanti:
1) Ho deciso di prolungarla. Non più 40 capitoli ma forse 50/60 ( ovviamente non è sicuro al 100%)
2)Ho deciso di scrivere uno spinoff ( 👉 Per chi non lo sapesse è un'altra storia che narra le vicende dei personaggi di un'altra storia. Insomma avete capito) sempre riguardante Ash e Federico ma in stile Thriller! Qualcosa di emozionante, adrenalinico  (se esiste questo termine ) con pistole, auto, soldi ecc... Tipo alla fast and furious. È solo un'idea ovviamente.
3) / Avevo detto 2 annunci e invece sono di più, pazienza\ Ragazzi ho ricevuto un sacco di complimenti nei commenti riguardante al mio modo di scrivere e della mia originalità della trama e sono assolutamente felice che sia così. Ma ultimamente mi è capitato di leggere due storie  ( Due non una ) dove c'erano parecchi punti ispirati alla mia trilogia.
Questo significa che la storia vi è piaciuta a tal punto di copiarla... ma preferirei che non lo faceste.
Mi innervosisce parecchio.
Quindi se ne trovate altre potete segnalarmele sul mio profilo o in messaggio privato.

GRAZIE.
RICORDATEVI, IL PLAGIO È UN REATO.

E GRAVE DIREI

baci 💋





Amami | Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora