29- Brutte Sorprese

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Federico

- Serve aiuto? - Domanda una voce. Un uomo incredibilmente alto esce dalla macchina e si avvicina a noi. È di carnagione scura, pelato e completamente vestito di nero.
Dal finestrino della sua macchina vedo che non è da solo. Il suo amico deve essere piuttosto timido.

- Si, il nostro bolide ci ha abbandonato. - Risponde frettolosamente Franco. - Puoi aiutarci? -

- Dove siete diretti? - Domanda con uno strano accento. Il suo italiano scarso comincia a crearmi dei dubbi.

- Eh... volevamo scegliere la nostra destinazione durante il viaggio ma... come puoi vedere non siamo andati molto lontano. - Scherza Franco. Io continuo a fissare quel uomo e lui fa lo stesso con me come se sapesse chi sono.

- Avete il motore guasto? - Continua lui.

- Non ne abbiamo idea. Il mio amico ci ha lavorato su per tutto un giorno e non è riuscito a capire dove fosse il problema. -

- Avete già chiamato aiuto o qualcuno? - Il suo terzo grado sembra non destare alcun sospetto a Franco che continua a rispondergli tranquillamente.

- E quindi? - Continua il mio amico. - Ci aiuti si o no? -

- Ragazzo, tu hai qualcosa che ci serve. - Dice lui prima di tirare un cazzotto a Franco e un calcio in mezzo alle gambe a me. - È ora di fare una bella chiacchierata. - Sento dire prima di perdere i sensi.

*

Un colpo gelido mi attraversa la faccia e in un istante la mia mente si risveglia e mi ritrovo fradicio, congelato e completamente in balia della mia confusione e cecità. Tutto intorno a me è sfocato. Non riesco a focalizzare niente se non ad individuare una piccola luce pallida sopra di me.

- Sveglia, ragazzo. Non abbiano neanche cominciato. -

- Chi siete? - Urlo. - Cosa volete da me?-

- Quanta fretta... - Riconosco la voce del uomo che ci ha aggredito. Ma non riesco a capire da dove viene. È come se fosse dentro la mia testa.

- C-cosa volete da me! - Sbraito.

- Comincia col dirci che cosa ti ha detto Nicole Watson a Milano qualche settimana fa. - Parla una seconda voce.

La mia testa sta scoppiando. Ho i crampi ovunque, e temo di avere qualcosa di rotto. Ho mille pensieri da ricollegare ma c'è solo uno che mi è chiaro: Ashley. Devo proteggerla, l'ho promesso.

- Come sapete di... -

- Oh andiamo non crederai mica che siamo così stupidi. Ovvio che l'abbiamo fatta seguire. Solo che quella piccola stronza ci è sfuggita, di nuovo. E tu sei l'ultimo che l'ha vista. -

- Non vi dirò nulla. - Insisto io. La mia vista comincia a tornare e finalmente riesco ad inquadrare il pavimento sui cui sono steso.

- Questo lo sappiamo già. Ma chissà se la tua piccola fidanzatina ti farà cambiare idea. - Minaccia uno dei due.

E subito vado nel panico e i miei muscoli scattano e inizio a muovermi verso di lui con fatica. - Sta lontano da lei...- Sono troppo debole anche solo per parlare.

- La piccola Ashley. L'ultima volta che l'ho visto le ho regalato un peluche. Quella piccola e povera bambina. Con un padre del genere non deve aver avuto vita facile. Purtroppo è proprio suo padre ciò che vogliamo. Lui e i nostri soldi. Oppure lui e le sue figlie. -

- Ho detto... state... lontano... da lei... - Continuo fino a sputare sangue dal naso. Ho i muscoli irrigiditi e sento come se stessi per esplodere. Le lacrime mi bruciano negli occhi al solo pensiero che quei bastardi la tocchino.

- Dormi bene, ragazzo. Perché potrebbe essere la tua ultima notte. -

Ashley

Rox continua ad accarezzarmi i capelli, sa bene che sono in ansia all'idea di cambiare acconciatura.

- Rilassati! Va tutto bene. Cercherò di non farti troppo brutta. - Dice ridacchiando.

Io sorrido nervoso, so bene che sono in buone mani.

- Sicura di non volerli tingere? Il rosso ti starebbe benissimo! - Continua lei per l'ennesima volta cercando di convincermi a tingermi i capelli.

- Come il tuo? - Di recente aveva cambiato dal verde ad un rosso sangue acceso.

- No, pensavo più ad uno ramato. -

- Dacci un taglio! - Scherzo io e lei tira fuori le forbici. In un batter d'occhio ho ai miei piedi un numero inimmaginabile di ciocche tagliate. E già comincia salirmi l'ansia.

- Sta ferma! Ashley! -

Dopo circa mezz'ora Rox gira la mia sedia ed ecco che vedo apparire il mio riflesso sullo specchio. È come vedere una propria versione più all'avanguardia. Più moderna. Più bella.

- Oh Dio, Rox è fantastico. Non credevo ci sapessi fare cosi bene con le forbici. -

- Credimi tesoro, ho altri talenti. - Ridacchia sistemandomi i capelli rigorosamente acconciati e perfettamente tagliati. Ora le punte mi arrivano fino alla clavicola.

- Tua cugina Anna? Come sta? Con il bambino procede bene? - Mi domanda Rox mentre comincia a ripulire tutto.

- Sta bene, lei e il bambino. È seguita da un ottimo dottore. E sembra stia tornando in forma. -

- Quanto manca al piccolo? -

- Circa un mese. - Rispondo sbalordita. Sembra ieri quando Anna mi disse di essere incinta. È passata una vita, eppure neanche me ne sono accorta.

- È una femmina o un maschietto? -

Faccio un gesto con le spalle per dire che non ne ho idea. - Benjamin ed Anna vogliono che sia una sorpresa.

- Immagino. Avete più fatto pace tu e lei? -

Sbuffo e faccio no con la testa. Non ho proprio la forza di parlare di questo. Se ci ripenso mi sale un grosso mal di testa. Quello che voglio è che tutto si sistemi. Che ritorni com'era prima.
Prima di Ingrid, prima dell'incidente, prima di tutto...

Sento il telefono vibrare dentro la tasca. - Chi potrebbe mai chiamarti alle 2 di notte? - Mi domanda lei.

- E chi potrebbe mai farlo da New York? - Il numero che mi sta chiamando è un numero proveniente da fuori.
Io e Rox ci guardiamo allarmate fin quando lei non mi risveglia dal mio stato di shock e mi incita a rispondere.

- Pronto? -

- Ashley... o mia piccola Ashley - Ridacchia una voce dall'altra parte. Non realizzo ciò che mi sta succedendo. È impossibile. È umanamente impossibile. Le mie gambe cominciano a tremare il mio cuore impazzisce del tutto e perdo la presa del telefono.

Lui no...

Ecco il nuovo capitolo!
Spero di avervi messo sulle spine..😉






Amami | Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora