31- Proteggere

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Federico

Il tempo sembra essersi fermato. Non ho idea di quanti giorni siano passati o di quanti secoli. Sento che sto morendo. Di fame? Di sete? Probabile. Ma più che altro sto morendo a starmene qui, invece che al fianco di Ashley a proteggerla, come avevo promesso a sua sorella.

- Allora? Dolcezza, ti manca la tua libertà? Ho come l'impressione che dopo questa esperienza non avrai più tanta voglia di cantare le tue stupide canzoncine. - L'uomo nero, il mio agressore, è la mia unica compagnia, pari a quella del diavolo. - Dove si trova Nicole Watson? -

La solita domanda quotidiana.

- Non fate prima a chiedermi dove si trova suo padre, visto che è lui che cercate. -

- Quel bastardo di Watson è riuscito a fingere la sua morte per molti anni. Sa come nascondersi. Faccio prima a trovare le sue figlie e a prendermi i soldi direttamente da loro. -

- E con lui, invece? Che è? Avete rinunciato a trovarlo? -

- Oh no! Ucciderlo per davvero è nei nostri programmi. Solo dopo aver riavuto tutti i nostri soldi. -

Rido.

- Che c'è da ridere? - Mi domanda lui innervosito.

- No niente... è solo che se non riuscite nemmeno a trovare la figlia... dubito troverete lui. Come hai già detto tu è molto abile a nascondersi. -

- È vero. Nicole è in gamba. Ma di certo sua sorella no. - E lì il mio sorriso si spegne. - Ops! Tasto dolente. Da quel che dicono le nostre spie tra voi due non va così bene. -

Non mi importa di ciò che pensa Ashley di me, se mi odia o mi ama, non l'avrei mai tradita o smesso di proteggerla.

- Che c'è? Non ridi più? -

- Cosa ne avete fatto del mio amico? -Sono preoccupato per Franco, non hanno mai accennato a lui o a cosa gli abbiano fatto.

L'uomo nero rise e se ne andò. Lasciandomi di nuovo da solo, insieme al tempo e alla morte.

Ashley

- È assurdo! - Grida Anna. - Non puoi andare a New York! Se tuo padre è davvero vivo tu non puoi andartene in giro come se nulla fosse! - Mentre mi urla contro non smette di tirar fuori dalla mia valigia ogni cosa che metto dentro.
Ho chiesto un prestito alla banca per permettermi questo viaggio e devo assolutamente farlo.

Ho passato la mia vita credendo che mio padre fosse morto nell'incendio da lui appicato. E ora dopo anni ricevo una sua chiamata, proprio ora che non ho notizie di mia sorella. Proprio ora che il mio passato è tornato a perseguitarmi in cerca di vendetta.
Quello che sto per fare è pura follia, lo so bene anche io. La paura mi blocca ma l'istinto mi dice di andarlo a cercare, di trovarlo prima che lui trovi me. Di fermarlo prima che lui distrugga quel poco di luce che ho avuto in questi anni.

- Anna! Nicole è la fuori chissa dove! Ignara di tutto. Devo trovarla prima che la trovi mio padre. - Dico sistemando le ultime cose in valigia. E subito dopo lei la prende e la lancia per terra, aprendosi e rovinando tutti i vestiti che ho piegato e sistemato.

- E se trovasse prima te? Eh? Non ci hai pensato? Non ti lascerò andare lì da sola! Non di nuovo! Ingrid è ancora a piede libero. Potrebbe essere una sua trappola. - Grida prendendo un paio di pantaloni da terra e tirandomeli addosso.

Io li raccolgo insieme a tutti gli altri vestiti e li metto im valigia così come sono, senza neanche a perder tempo a ripiegarli.

- Non mi interessa! Ho già deciso. -

- Deciso un cazzo! Non esiste che tu abbandoni di nuovo. Che tu vada verso una morte certa. -

Prendo la valigia e comincio a scendere le scale. - Anna, devo farlo. -

- Fino a due giorni fa eri terrorizzata all'idea che tuo padre fosse vivo! E ora? Che cosa ti è preso? Ne parli come se fosse nulla. Stai andando incontro al diavolo in persona e sembri del tutt-... -

- Io sono terrorizzata! Ok? Quel uomo è stato il mostro della mia infanzia, della mia vita. Non c'è cosa che tema più di lui. Ma mia sorella è la fuori! Senza qualcuno che la protegga e io devo farlo. Devo trovarla e avvertirla. Lei farebbe lo stesso per me. - Dico aprendo la porta di casa.

Mi incammino verso la mia auto e metto dentro le mie cose.

- E chi proteggerà te? - La porta di casa si apre e mia cugina esce in lacrime. Mi dispiace lasciarla con questo peso addosso. So che quello che faccio potrebbe mettere a repentaglio la sua salute e quella del suo bambino, ma non posso far finta di nulla e continuare a vivere fingendo che sia tutto un sogno.

- Nessuno. - Rispondo piangendo. - L'unica persona che lo ha sempre fatto ora non c'è più.

Spero vi sia piaciuto! Scrivetemi le vostre impressioni.


Amami | Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora