Vecchia amicizia

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<<Angel! Sei proprio tu allora!>>

Come dimenticarsi quegli occhi verdi come il mare al tramonto e quel sorriso che trasmetteva allegria, per non parlare dei suoi bellissimi capelli color oro.
Anche se erano passati ben due anni, non avrei mai potuto dimenticarmi di lui.

<<Ryan! Che sorpresa! Non ci posso credere che sei tornato! E che sei qui! Oh guardati sei...ehm...cresciuto!>>

Okay, ho davvero saputo solo dire che è cresciuto? Ma chi volevo prendere in giro, si era trasformato in un figo pazzesco!
Quando andavamo al liceo eravamo inseparabili, e di certo lui non poteva definirsi un ragazzo popolare, però con la sua dolcezza e pazienza era davvero amato e ben voluto da tutti. Al quarto anno si era dovuto trasferire a Seattle per il lavoro di suo padre, e così, dopo pochi mesi in cui abbiamo cercato di mantenere i contatti, ci siamo persi di vista. Fino ad ora. Non avevo idea che fosse tornato in città, e di sicuro ne ero rimasta piacevolmente sorpresa!

<<Sono contento di vederti, ne è passato di tempo! Questa volta sono tornato, ma per restare>>

Oddio no, non poteva appena avermi fatto l'occhiolino. Lo sapeva che quello era il mio punto debole, lo era sempre stato.

E smettila di fissarlo come fosse beh, bellissimo.

<<Anche io sono contenta>>

Oh perfetto, davvero perfetto. Al tuo compleanno ti regalerà un dizionario così magari riesci a formulare una frase competa.

<<Dato che siamo qua, ti va se andiamo a fare un giro del campus insieme? Così possiamo vedere le varie aule e capire il piano di studi...e non perderci, o per lo meno, perderci insieme>>

Disse sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi.
Ecco cosa adoravo di più di lui. Sapeva come metterti a proprio agio e aveva sempre la battuta giusta nel momento opportuno.
Annuii.
Così iniziammo a incamminarci facendoci spazio fra la folla, riuscendo a salire per miracolo le scalinate affollate, quando ad un certo punto mi toccai nelle tasche e sbiancai. Non potevo davvero averlo fatto. Avevo perso le chiavi di casa. Le avevo davvero perse. L'unico posto in cui potevo averle perse era in aula magna. Caspita! Dovevo subito correre per cercarle.

<<Vai pure avanti Ryan, arrivo subito, ho dimenticato solo una cosa sotto>>

E per evitare ulteriori domande o dovermi giustificare della mia sbadataggine scappai via di fretta e furia fiondandomi giù per le scale.
Non mi piaceva per niente l'idea di restare sola in un posto illuminato da luci tremolanti che non sembravano molto rassicuranti e simpatiche e che creavano ombre preoccupanti sulle vecchie pareti di pietra. Ma non potevo di certo tornare a casa senza chiavi. Sarebbe stata la mia fine. Mi imposi di non andare in paranoia e decisi di continuare a camminare nella direzione che speravo essere quella giusta. Ben presto cominciai però a desiderare di incontrare qualcuno. C'era troppo silenzio.
Un paio di volte il corridoio si era biforcato a destra, ma, ricordandomi il percorso che avevo fatto con Layla, continuai a stare sulla sinistra. Anche perché i corridoi che portavano sulla destra,in pratica, non erano illuminati.
Purtroppo, alla successiva biforcazione non riuscii a tenere gli occhi sulla sinistra. Okay, un motivo c'era.
Avevo sentito qualcosa. Per essere più precisa avevo udito una risata.
La bassa risata di una ragazza che per qualche motivo mi aveva fatto accapponare la pelle. E mi aveva anche fatta fermare.
Sbirciai nel corridoio e mi sembrò di vedere un movimento nell'oscurità.
Mentre superavo la leggera curva vidi qualcosa davanti a me che mi fece bloccare e automaticamente spiaccicare contro il muro.
In una piccola nicchia poco distante c'erano due persone.

Salveeeee
Questo è il secondo capitolo e la storia inizierà a farsi interessante!
Cosa ne pensate di Ryan?
E chi saranno quelle due persone che Angel ha notato?
Continuate a leggere e scoprirete
baciiii

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