Due corone

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Forse avevo appena trovato il mio asso nella manica e il suo punto debole.

Il negozio non era nient'altro che un'agenzia di moda e nella vetrina c'era la pubblicità del Ballo di inizio anno scolastico, al quale potevano partecipare tutte le ragazze della nostra università, dovendo solo cercare un cavaliere e sperare di essere scelte come candidate per diventare la reginetta.
Afrodite di sicuro sarebbe stata certa di vincere con Erik al suo fianco, ma avevo un mese per cercare di conquistare l'amicizia e benevolenza di tutti quelli che la odiavano e per convincere Ryan a venire con me.
Notavo come i ragazzi mi guardavano quando passavo per il corridoio e sapevo che effetto faceva Ryan sulle ragazze.
Lui non aveva il modo di fare strafottente e sicuro di se di Erik, ma con la sua gentilezza e simpatia conquistava tutti.
Io non ero figa o popolare come Afrodite e di certo non avevo le curve spoporzionate come le sue, però sapevo di essere una bella ragazza, una di quelle che pur essendo acqua e sapone non passava inosservata, ma, al tempo stesso, una che non cercava l'attenzione o la competizione. E questo era un punto a mio favore.
Avrei partecipato e avrei vinto. Avrei tolto ad Afrodite la sua fama. L'avrei distrutta.
Dovevo mettere a punto un piano.
E Layla mi avrebbe dovuta aiutare.

"Ma dico, sei impazzita?"

Disse la mia amica strabuzzando gli occhi non appena le dissi la mia idea.

"Ti ho appena detto di stare alla larga da lei e tu vuoi addirittura rubarle il titolo di regina del ballo? Vuoi proprio che si scateni l'inferno!"

Semplicemente odiavo le persone come lei, come Erik. Ci dovevo almeno provare. Per una volta in vita mia mi sarei messa in gioco e avrei dimostrato che non erano sempre le persone come loro ad averla vinta e a ottenere tutto ciò che volevano.

"Layla, ho bisogno di sapere che mi sosterrai, qualunque cosa succeda"

Mi abbracciò.

"Certo amica mia, non ti abbandonerei mai."sussurrò al mio orecchio.

La strinsi più forte. Avrei augurato a tutti di trovare un'amica speciale e meravigliosa come lei, che c'era sempre e che avrebbe fatto di tutto per me. Era più di un'amica per me, era la sorella che non avevo mai avuto.

"A questo punto, la buona amica che è in me ti direbbe di fare più la carina con Ryan e di optare per gli occhi dolci se non funzionasse, in modo da convincerlo a venire. Ma la buona amica ti direbbe anche di pensarci bene e di essere sicura di quello che fai perché mettersi contro una come Afrodite è davvero rischioso."

"Non preoccuparti, ho un piano e ho tutto sotto controllo."

Il primo passo sarebbe stato quello di organizzare una festa a casa mia con tutti i ragazzi e ragazze dei corsi che seguivo. In questo modo avrebbero capito che non ero un tipo da feste private e solo per una ristretta cerchia esclusiva, ma che anzi, volevo fare amicizia. Ma il punto forte della festa è che non avrei invitato nè Afrodite, nè le sue amiche, nè tantomeno Erik.

O magari Erik si. Se dovesse venire alla tua festa mentre Afrodite è stata esclusa, alla strega verrebbe un colpo e un attacco di gelosia. In questo modo magari esploderebbe in una scenetta simile a quella del corridoio e ci andrebbe pure da sola al ballo.

Non era per nulla una cattiva idea.

"Perché non organizziamo una festa per i nostri compleanni? Il tuo è tra due settimane e il mio tra un mese. Possiamo festeggiarlo insieme! In questi giorni vedi di iniziare a conoscere meglio le persone dei tuoi corsi, io ci metterò del mio, dopo di che chiamiamo tanta gente e vedrai che sarà una passeggiata! Dobbiamo ricordarci solo degli inviti, non che quella Barbie si presenti credendo di poter entrare!"

Non è male come idea devi ammetterlo. La tua amica ha delle ottime trovare ogni tanto!

Passammo il resto del pomeriggio a discutere su come mi sarei dovuta comportare nei giorni seguenti e di come mi sarei dovuta avvicinare a Erik facendo finta di non sapere nulla e soprattutto cercando di fare la finta pentita per il mio comportamento nei suoi confronti.
Tenersi stretti gli amici, e i nemici ancora di più! Ecco il mio motto.

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