Sfaccettature

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Non potevo sapere quanto mi sarei pentita di quella scelta.

Tornammo verso le aule, dato che ormai la pausa pranzo si accingeva alla fine e, prima di salutarci, lo ringraziai per avermi fatto scoprire quel piccolo angolo di paradiso.
Avevo preferito lasciare la mia rosa a seccare nell'orto botanico sia perché non avrei saputo dove metterla a lezione sia perché volevo evitare domande imbarazzanti o di dovermi giustificare con qualcuno, o, ancora peggio, dover subire uno sbalzo di umore della strega.
Strega che in quel momento si stava strusciando contro Erik come se fosse un secolo che non lo vedeva.

Ma un po' di contegno! Prendetevi una camera piuttosto! Che poi dico io, quelle gonne inguinali nemmeno in un negozio di bambole le vendono!

Sospirai.
Era più che logico che a Erik piacesse quel tipo di ragazza. Non riuscivo nemmeno a capire come potevo aver pensato sul serio che fosse sotto sotto diverso dagli altri.
Mentre ero persa nei miei pensieri sentii squillare il mio telefono.
Presi l'iPhone dalla tasca e vidi una chiamata da parte di Ryan.

Meglio tardi che mai, il bello addormentato si è svegliato.

"Ciao Angi mi avevi cercato? C'è qualche problema?"

Era di nuovo la sua voce di sempre, non sembrava arrabbiato o infastidito.

"Ti avevo chiamato per sapere se andava tutto bene...sai, te ne sei andato così all'improvviso che non sapevo se avevo fatto o detto qualcosa di sbagliato..."

Un punto a mio favore. Fare la vittima.
Avevo imparato nel corso della mia vita che quando non si era sicuri di aver agito nel migliore dei modi e si era preoccupati di aver sbagliato ma non lo si voleva ammettere conveniva fare la finta tonta e cercare di sentirsi in colpa. In questo modo non si passava per troppo sicuri di se e si faceva a sua volta sentire in difetto la persona con cui si imbastiva questo teatrino.
E il bello era che funzionava sempre!

"No, non hai fatto nulla di sbagliato, devi scusarmi tu, non so cosa mi sia preso prima, ma ora va tutto bene. Ci vediamo domani davanti al cancello di entrata?"

Bingo! E poi dicono che le donne sono il sesso debole!

"Perfetto! A domani allora"

E chiusi la telefonata. Soddisfatta di me stessa. Alla fine non erano poi così complicati maschi. O per lo meno Ryan. Ero convinta che era sempre lo stesso ragazzo del quale mi ero quasi innamorata seriamente e che con il tempo avremmo recuperato lo stesso rapporto di prima.

Mi incamminai verso l'aula della mia lezione pomeridiana. Avrei conosciuto la professoressa di Matematica, mi avevano detto che era molto brava, oltre che giovane e bella. Tanto per cambiare.
Per fortuna a seguire quel corso trovai alcuni dei ragazzi che avevo conosciuto a pranzo e che mi aveva presentato Layla, perciò, il tempo volò in fretta tra battute e appunti presi copiando dalla lavagna multimediale.
Sembravano tutti davvero bravi ragazzi e l'impressione che avevo avuto solo poche ore prima stava rispecchiando la realtà. Erano un bel gruppo ma, tra tutti, quelli che più mi intrigavano erano i due gemelli diversi Matt e Greg.
Erano differenti in tutto. Non solo nell'aspetto fisico, in quanto uno era biondo e aveva occhi color nocciola mentre l'altro era moro con bellissimi occhi verdi, ma anche caratterialmente.
Matt era espansivo e non perdeva l'occasione per fare complimenti o battute a ogni ragazza carina che passava per i corridoi o vicino a cui era seduto a lezione o a mensa; Greg invece era timido ed era super fidanzato da tre anni con Megan, una ragazza molto dolce e gentile che seguiva alcuni corsi con me.
Dopo analisi e esercizi di funzioni e limiti finalmente le ore di lezioni terminarono e ci salutammo dandoci appuntamento per pranzo il giorno successivo.
Mi ero ripromessa di invitarli alla festa di compleanno che io e Layla stavamo segretamente organizzando ma decisi di rimandare a un momento più opportuno. Dovevo ancora mettere a punto alcuni dettagli con la mia amica prima di procedere al piano.

Arrivai a casa e decisi di rilassarmi con un bel bagno caldo nella monumentale vasca da bagno che avevo.
Aprii l'acqua e misi dentro dei sali da bagno. Avrei rischiato di addormentarmi e affogare ma dopo quella giornata piena di emozioni e stress avevo bisogno di estraniarmi dal mondo e rifugiarmi nei miei pensieri.
Erik era davvero un personaggio strano, avere a che fare con lui era come giocare con il fuoco. Un gioco molto pericoloso che però attraeva e non si poteva evitare.
Per fortuna a me non interessava perciò non avrei avuto di che preoccuparmi. Lo avrei solo usato per il mio scopo.
Ryan invece mi incuriosiva molto di più. Volevo imparare a conoscerlo meglio per capire se era cambiato o se era sempre la stessa persona. Ora eravamo entrambi più grandi quindi si poteva anche pensare a una relazione seria. Se io gli fossi interessata in quel senso, cosa improbabile.
Nella mia vita non ero mai stata fortunata per quanto riguarda le relazioni.
O mi piacevano le persone sbagliate oppure io piacevo a disagi umani.
E dopo tante esperienze deludenti ero giunta alla conclusione che erano tutti uguali.
Maschi.
Erano a volte così disperati da provarci con chiunque, senza contare di rischiare di ferire i sentimenti delle persone.
Era meglio stare soli, che essere usati.
Sospirai.

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