Home sweet home

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Si. Era proprio un tipo di persona da evitare.

Percorsi il viale fino a giungere ad un ingresso imponente.
Appena entrata un'enorme scalinata divideva l'atrio in due parti: a destra si andava verso la zona giorno, con una grossa cucina in marmo, una sala da pranzo con ampie vetrate sul giardino dalla quale si poteva accedere a un terrazzo interamente di marmo, ottimo per organizzare pranzo d'estate o di sera.
A sinistra invece si accedeva ad un'ampio salone, dai colori chiari e con intero mobilio di lucido bianco, con un grosso divano in pelle color crema e un televisore al plasma di dimensioni gigantesche. Proseguendo sulla destra si poteva giungere al bagno di servizio, dotato di ogni comfort possibile: vasca da bagno con idromassaggio, doccia, due lavandini di cristallo, mentre i mobili erano di ebano intarsiato.
Se si proseguiva dritto verso la scalinata ci si sarebbe trovati di fronte a due possibilità:salire o scendere. Se si optava di scendere ci si sarebbe trovati nella zona relax della casa, ovvero una zona con sauna, bagno turco e piscina al coperto riscaldata, per non parlare della sala giochi, nel vero senso della parola, dotata di un mega schermo per vedere i film in compagnia o le partite di calcio e baseball, di un biliardo di quelli costosissimi e ogni altra sorta di videogiochi o giochi da tavolo. Da questa stanza si poteva comodamente uscire attraverso un'ampia vetrata alla zona che preferivo della mia casa, alla piscina all'aperto. Alla piscina, ovviamente olimpionica, si accedeva attraverso un lastricato di pietra. Intorno ad essa si trovavano sdraio e ombrelloni.
Il grande giardino ospitava, oltre a migliaia di fiori di ogni specie anche un campo da tennis e uno da golf.
Vi avevo avvertiti che mio padre era schifosamente ricco. Uno dei vantaggi di essere il miglior chirurgo plastico di tutta la West Coast.
Aveva arredato con cura minuziosa ogni angolo della casa, cura che sicuramente aveva dedicato alle cose e non a me.
Mia madre era l'unico punto fermo della mia vita, anche se purtroppo il lavoro la teneva spesso lontana da casa. La dura vita dell'organizzatrice di eventi.
Se invece si proseguiva verso l'alto, attraverso due scalinate in marmo si sarebbe potuta raggiungere la zona notte.
Il piano superiore era composto da una palestra con ogni genere di attrezzi, la camera da letto matrimoniale dei miei genitori, due camere per gli ospiti, tre bagni imponenti e dotati di ogni comfort e infine il mio rifugio, la mia ancora di salvezza nei momenti peggiori e di solitudine, la mia camera da letto.
Era bianca, pura, luogo di tranquillità. Tutto l'opposto di me. Dentro di me c'era il caos più totale mentre la mia camera era praticamente perfetta. Tranne che per la testiera a forma di cuore che mia madre aveva voluto mettere a tutti i costi, per via del significato spirituale che le attribuiva. Quello era il luogo di riposo della sua piccola, del suo amore, del sangue del suo sangue, del frutto del suo amore e bla bla bla. Pur di non discutere avevo accettato, anche perché era comoda, data l'imbottitura.
La cosa che adoravo di più della mia camera erano gli innumerevoli spazi segreti e la cabina armadio dove c'era dentro tutta la mia vita, tutti i miei vestiti, scarpe e gioielli.
Stavo dicendo, appena entrata andai direttamente in sala da pranzo, dove mi aspettava la mia cara Grace, tutto fare della casa, nonché mia babysitter da quando ero nata.

"Sei in ritardo, ti aspettavo mezz'ora fa!"

Era una persona davvero importante per me! Rappresentava la nonna che non avevo mai avuto e una seconda mamma, era protettiva e gentile nei miei confronti, diceva le cose come le pensava senza farsi troppi problemi, ed era la prima persona alla quale mi sarei rivolta se avessi avuto qualche problema.
La osservai. Quel giorno indossava una camicetta di seta viola che le donava particolarmente e una gonna nera che le dava un'aria di una certa classe. Per avere una certa età sembrava ancora una ragazzina!

<<Ti trovo in forma, sei molto elegante oggi, aspettiamo visite eh?>>

Ah già. Con lei non funzionava cambiare argomento o sviare le domande.

<<Questa sera avremo ospiti a cena e come tu ben sai tuo padre mi vuole presentabile! Comunque signorina, mai più in ritardo siamo intesi?>>

Annuii. Mai darle torto. Soprattutto quando rischiavo di rimanere a digiuno dei suoi ottimi manicaretti. Gustai delle buonissime lasagne, come le faceva lei non le faceva nessuno, tant'è che chiesi il bis. Era sempre di ottimo umore quando vedeva che mangiavo con appetito, e io almeno non dovevo sorbirmi la predica sul mangiare per tenermi in forze. Così eravamo contente entrambe. Dopo aver gustato della frutta e dell'ottimo gelato, decisi di ritirarmi in camera mia a riposare un po'.
Accesi il computer e mi rilassai guardando una delle mie serie TV preferite, Grey's Anatomy.

Dai parliamo seriamente. Quanto è figo Derek? E Alex? Per non parlare di mister bollore!

All'improvviso mi arrivò sul cellulare un messaggio da niente meno che...Ryan?? Calma, devo stare calma.
Dopo più di un anno che non ci sentivamo più aveva ancora il mio numero? Sospetta questa cosa, molto sospetta.
Presi l'iPhone, digitai il codice e entrai su WhatsApp.

"Ciao Angi, ho saputo dai miei genitori che questa sera saremo ospiti a cena a casa vostra, sono molto contento di vederti. Mia mamma si è offerta di portare il dolce e io ho consigliato torta gelato al mirtillo, fiordilatte e caffè. Sono sempre i tuoi gusti preferiti vero? Un bacio R"

Okay. Punto primo. Non avevo dato tanto peso a ciò che mi aveva detto Grace sui possibili ospiti a cena, ero abituata a dover sorridere a battute che neanche capivo di colleghi dei miei genitori. Ma questa, non me la sarei mai aspettata. Una vera sorpresa! Ecco perché Grace mi aveva guardata in quel modo prima! Lei sapeva! Non l'avrebbe passata liscia! Le avrei cavato fuori a forza tutte le informazioni che aveva!
Punto secondo. A distanza di così tanto tempo Ryan si ricordava ancora i miei gusti preferiti di gelato?

Questo è un segno!

Si era il segno che non dovevo farmi castelli in aria ma restare con i piedi per terra.
Digita in fretta una risposta e scesi giù veloce per le scale, dovevo sapere.

Appena mi fiondai in cucina, quasi rischiando di inciampare, incontrai lo sguardo non stupito di Grace.

<<Si sono incontrati sul lavoro. Il padre di Ryan a quanto pare è stato riassunto nella clinica dove lavora il tuo e così, come bentornato, tuo padre ha invitato a cena la famiglia Grey. Spero di aver soddisfatto la tua curiosità piccola.>>
Sarebbe stata una serata interessante!

Ciao ragazze! Questo è un capitolo un po' statico me ne rendo conto, però necessitava di presentazione la casa, per via dei prossimi capitoli e delle scene che vi avranno luogo. Se vi è piaciuto lasciate una stellina oppure un commento!
Baci!

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