Dimenticanza

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Giovedì 4 Settembre

Si sarebbe stato proprio un anno interessante.

Il giorno seguente, come promesso a Ryan, mi feci trovare puntuale davanti al cancello della scuola.
Lui era già li, era davvero bello quel giorno, più del precedente. Indossava una maglia color carta da zucchero attillata che conformava i suoi muscoli, un paio di pantaloni beige e ai piedi mocassini blu.
Non potevo davvero essere sua amica. Non potevo conoscere un ragazzo così bello.

Terra chiama Angel. Guarda che lo stai fissando in modo poco casto e manca poco perché ti chieda se ti sei addormentata o altro. Sveglia!

Tornai in me. Lo salutai con un bacio sulla guancia e quando le mie labbra sfiorarono la sua pelle non potei fare a meno di percepire un brivido lungo la mia schiena dovuto al contatto con la sua barba incolta.
Mi sorrise ma il suo volto si rabbuiò subito. Mi girai verso le direzione in cui stavo guardando e vidi che Erik stava seduto vicino all'entrata attorniato da molte ragazze che lanciavano gridolini e risatine.

"Povere quelle ragazze, ma come si fa a perdere la testa per uno così?"

"Lascialo perdere Ryan, è solo un montato!"

Risposi scuotendo la testa.
Da una parte provavo pena per Afrodite che doveva sempre subire l'umiliazione di vedere il suo ragazzo attorniato da oche colossali, ma d'altra parte se l'era cercata mettendosi con lui. E di certo non si faceva problemi a flirtare con qualunque ragazzo carino del suo corso. Non lo potevo sapere per certo, ma mi sembrava molto il tipo da chiedere favori mettendo in mostra il suo davanzale, piuttosto che usare parole gentili.
E il bello era che ai ragazzi piaceva! Piaceva lei e piaceva il suo modo di fare.

Raggiungemmo l'entrata, salutai il bello con un cenno del capo e proseguii verso l'aula con Ryan.
Quel giorno avremmo avuto un test di letteratura inglese e, per fortuna, mi ero preparata abbastanza bene.

Si, andrà alla grande me lo sento.

Dopo averci fatto sedere nei posti assegnati e aver scritto alla lavagna il tempo per consegnare la prova, l'insegnante distribuì i fogli e ci augurò buona fortuna.
Non appena lessi le domande non potei fare a meno di tirare un sospiro di sollievo. Erano argomenti che mi appassionavano da sempre quindi non avrei avuto problemi a superarlo con successo. Per una volta tanto ero sicura di me. Scrissi tutto quello che sapevo e consegnai tra i primi.
Sorrisi alla professoressa e dopo essere uscita dall'aula aspettai che Ryan finisse per sapere come era andata.
Uscì poco dopo di me con un sorriso raggiante.
Era andato alla grande anche a lui, così, propose di andare a mangiare insieme da Joe per festeggiare il nostro primo test.
Accettai subito.
Scrissi un messaggio a Layla per dirle che non ci sarei stata a pranzo in mensa, promettendole che sarei stata tutto il giorno dopo con lei nella pausa per raccontarle della mia giornata precedente.
Arrivati da Joe ci sedemmo in un tavolo vicino alla finestra, come sospettavo il mio amico si ricordava la mia passione di curiosare la gente che passava per strada e di commentare ogni piccola cosa che attirava la mia attenzione.
Agli occhi degli altri clienti potevamo sembrare una coppia, due tipici adolescenti nel fior fiore dell'amore che andavano a mangiare insieme e si sedevano in un tavolino da due al lume di candela. Peccato che fosse giorno e che non ci fosse nessuna coppia e nessuna candela.
Non potei però fare a meno di notare delle ragazze che continuavano a fissarlo e poi a parlare tra di loro.
Di certo era un bel ragazzo e sicuramente non passava inosservato. Potevo già ritenermi fortunata solo per il fatto di essere lì ora con lui anche se solo come amica.

Lo possiamo quindi definire un appuntamento o un semplice pranzo tra amici? Sei certa che sia la seconda?

Poco dopo, a risvegliarmi dalla mie assurde fantasie, arrivò una cameriera di mezza età, dalle guance paffute e con occhiali spessi che indossava un grembiule rosso e bianco a portarci il menù.
Ci lasciò cinque minuti per sfogliarlo e io ero davvero indecisa.
Anche se non era un appuntamento non potevo prendere hamburger e patatine fritte e ingozzarmi davanti a lui di cibo poco salutare, ma d'altra parte se avessi preso un primo sarei passata per quella sofisticata e pretenziosa.
Tornò la cameriera per prendere le ordinazioni e per mia fortuna iniziò il mio amico, dato che lui aveva le idee chiare.
Orata ai ferri con contorno di carote e zucchine. Ottima scelta.

Al che ad un certo punto la signora, probabilmente spazientita per la mia indecisione, disse rivolta a Ryan:
"Se la sua ragazza preferisce posso iniziare a portarvi le bibite e ripasso dopo così può scegliere con più calma."

Io la sua ragazza? Magari!
Arrossii subito e mi affrettai a chiarire l'equivoco mentre Ryan abbassava lo sguardo e si passava una mano tra i capelli, quali deluso di quella mia improvvisa reazione.
Così, presa dal panico, dissi che avrei preso lo stesso piatto di Ryan, senza ricordarmi che odiavo il pesce.

Oh diavolo!
Avevo appena fatto due figuracce nel giro di pochi minuti.
Per uscire da quel silenzio imbarazzante che si era creato, non appena la cameriera se ne andò via, mi alzai e dissi che sarei andata in bagno, con l'intento di cambiare anche la mia ordinazione.
Per fortuna la signora non fece tante storie e mi ordinò il mio adorato hamburger con patatine.
Al diavolo la dieta e il galateo!

Per fortuna il resto del pranzo andò bene, parlammo molto ma non di quello che era successo poco prima. Nessuno dei due toccò più l'argomento, come se non fosse mai successo. Alla fine era stato un equivoco chiarito. O forse no?

Stavo ancora gustando il dolce quando all'improvviso squillò il mio cellulare.
Lo tirai fuori dalla borsa e quando vidi il nome per poco non mi strozzai! Erik! Oh cavolo, erano quasi le tre e avevo l'appuntamento in biblioteca con lui per il monologo alle 2.30. Senza dimenticare che Ryan non sapeva ancora che avevo accettato di farlo con Erik. Cercai di rimane impassibile e, con il cuore che mi batteva a mille, risposi.

"Pronto?"

"Ma dove cavolo sei finita Angel?? È da più di mezz'ora che ti aspetto, ti ho cercata nelle aule e in mensa ma non ti ho trovata, la tua amica non sapeva dove fossi e non rispondi ai miei messaggi! Si può sapere cosa è successo?"

Ahia, era davvero arrabbiato! D'altra parte aveva ragione, me ne ero completamente dimenticata. Quando ero con Ryan il tempo volava veloce e non mi rendevo conto che le ore passavano, era sempre stato così.

"Certo, mi scusi ha ragione! Arrivo subito!"

"Ma che diavol..."

Riattaccai. Avevo improvvisato e speravo di essere stata credibile.

"Scusami Ryan devo scappare, avevo appuntamento dal dentista e me ne ero dimenticata! E sono anche in ritardo!"

"Non c'è problema, paghiamo e ti accompagno!"

"No!"
Quasi urlai.
"No, intendo dire, non preoccuparti, vado da sola, tu finisci pure con calma, io pago la mia parte e vado, ci vediamo domani a lezione!"

Detto questo mi alzai, gli diedi un lieve bacio sulla guancia e mi affrettai a pagare e uscire.
Non mi piaceva mentire, soprattutto a lui, ma non avevo altra scelta.
Ryan era mio amico, e forse non solo, e non volevo che si facesse idee strane su me e Erik. Dall'altra parte Erik mi serviva per il mio piano quindi non potevo dargli buca.

Era davvero un gran casino!

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