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AUSTIN'S POV

<<Collen hai la testa tra le nuvole?>>grida la prof e vado Jess Ghirardi verso di me. Solo che poi suona la campanella e lei corre via; chissà perché così di fretta

Non la vedo per tutto il pomeriggio e questa sera non è nemmeno venuta in mensa. Domani iniziano la vacanza di primavera e non la rivdrò per una settimana, quindi vorrei andarla a salutare ora.

<<Jess?>>dico bussando alla porta ma mi aprono Barby e Sam
<<dov'è Jess?>>chiedo
<<non ce>>dice Sam
<< e dov'e?>>
<<non ti importa>>dice Barby
<<Barby sono tuo cugino. Dimmelo di prego>>
<<No>>dice lei e Sam richiude la porta, ma io metto un piede in mezzo e la riapre
<<Austin che vuoi?>>dice Sam
<<sapere dov'e Jessika>>
<<non lo so>>
<<Barby tu lo sai?>>chiedo
<<no>>risponde vagamente
<<Barby, capisco quando menti>>dico io e lei si gira verso di me
<<è partita>>risponde lei e sul mio volto si dorme un ghigno di soddisfazione
<<Come??? E dove è andata?>>dico ma loro non mi rispondono
<<Barby, Sam>>
<<Mi dispiace Austin, ma lei ha detto di non dirti nulla>>dice Sam e chiude la porta.
Forse è andata a Miami!Non mi resta che chiamare il padre
<<ehm, Salve signor Lopez, per caso Jess è lì?>>
<<si è arrivata poco fa>>
<<me la può passare per favore?>>
<<ha detto che non vuole sentire nessuno. Mi dispiace figliolo>>dice e chiude la chiamata

Bene, se non  vuole ascoltarmi, non mi resta che andare da lei e chiarire la cosa una volta per tutte
Prenoto subito un volo per domani mattina e vado a preparare la valigia

***
Sono in aeroporto e il mio volo sta partendo proprio in questo momento. Mi siedo, e penso a qualcosa da dire  a Jess
Cara Jess, io ti amo. Quella sera io pensavo fossi tu...
No. Non mi crederà mai. Mi serve qualcosa di più convincente; ma quella è la verità, io pensavo che fosse lei, non è colpa mia se mi hanno drogato
Oh si che lo è invece! Non si accetta mai da bere, soprattutto durante certe feste
Diciamo che la colpa è mezza mia e mezza di quella squilibrata di hope
Non mi avrà mai; non nascondo il fatto che sia una bella ragazza, ma poi nella di lei ci sarà sempre e soltanto Jessika
Cosa le dirò quando sarò davanti a lei? Ora basta pensare, le parole mi verranno dettate dal cuore

JESSIKA'S POV

<<amore siamo così felici di rivederti>>dice mia madre abbracciandomi e mio padre sorride
<<vado in camera mia, ho bisogno di riposare un po, è stato un viaggio molto stancante>>in effetti è vero, c'era la signora affianco a me che non la smetteva di agitarsi e metteva agitazione anche a me. Sembrava un viaggio interminabile
<<va bene, come vuoi tesoro>>dice mio padre
<<nel caso chiamasse qualcuno, io non ci sono per nessuno>>dico e mi dirigo in camera mia
Sono molto stanca, infatti mi addormento quasi subito. C'e solo un pensiero fisso nella mia mente. Lui. AUSTIN. Chissà se sarà venuto a cercarmi e chissà se avrà chiesto di me. Sono tentata dal chiamare Barby e Sam, per sapere tutto, ma non voglio rovinarmi anche questa settimana. Quindi è meglio aspettare

AUSTIN'S POV

Sono appena arrivato a Miami, il viaggio è stato normale. Ma in confronto a quando viaggio con Jess, questo non è niente. Quando viaggio con lei è tutto più divertente, quando mi chiede di stringerle la mano perché ha paura che l'aereo possa schiantarsi da un momento all'altro. Quanto mi manca la mia piccola Jess

Mi dirigo subito verso casa sua e suono alla porta
<<Austin>>mi apre la mandre di Jess e io la saluto
<<salve signora, potrei vedere Jess? È molto urgente>>dico sperando che la sua risposta sia si
<<non mi chiamare Signora, mi fa sentire troppo vecchia; e mi dispiace figliolo ma Jess sta riposando>>
<<le è successo qualcosa?>>chiedo allarmato
<<no no tranquillo. Era solo un po stanca per il viaggio. Ma vieni accomodati pure, aspetteremo che si svegli>>
Se la madre non mi ha ancora risposto male, vuol dire che Jess non le ha detto niente di noi
<<Austin, che sorpresa!>>dice il padre di Jess entrando nel salotto
<<salve>>dico sorridendo ma il padre mi guarda storto
<<tutto bene?>>dice
<<si, cioè no. Potrei parlarle un attimo per favore?>>chiedo continuarono ad agitare
<<ma certo, seguimi pure nel mio studio>>dice e io lo seguo

Gli racconti tutto ciò che è successo, sperando che non pensi male, e che non fraintesa alcune cose. Quando ho finito di raccontargli tutto, lui mi guarda negli occhi e anche io, non voglio abbassare lo sguardo. Io credo in me stesso
<<Ti credo>>aggiunge il padre dopo qualche secondo di silenzio
<<veramente?>>chiedo felice
<<certo, gli occhi sono lo specchio dell'anima e in questo momento i tuoi occhi non stanno mentendo, sono sinceri>>
<<grazie davvero. Solo che Jess pensa che queste siamo solo scuse>>dico triste e il padre mi mette una mano sulla spalla
<<troveremo il modo per farle cambiare idea>>dice lui sorridendo, inspirandomi un po di tranquillità e sicurezza. Spero davvero che insieme possiamo trovare la soluzione.
Mi manchi Jess e non lascerò che una questa cosa ci impedisca di stare insieme


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