L'ABITO DI PIUME

19 4 0
                                    

"Giuro di non intromettermi, ma lascia che ti accompagni." aveva proposto, più volte, Destiné.

"È una cosa del tutto mia." era sempre stata l'obiezione di Mayumi.

Poi, una notte, la ragazza sognò di essere istrice e di perdere gli aculei; e si svegliò nel proprio letto con l'impressione d'indossare un abito fatto di piume.

"Indossare un abito di piume," aveva raccontato a Chantal e al suo amante durante la colazione seguente, "significa alleggerirsi di un passato pesante. E io ho anche perso le mie spine. Devo cambiare qualcosa e... credo di sapere cosa."

"Lo credo anch'io." commentò Destiné. E Chantal gli diede di gomito, facendo poi segno a Mayumi di proseguire.

"Devo smetterla di credere che il mio mondo riguardi me soltanto. La vita è interazione, le spine dell'istrice sono la mia difesa dall'esterno... ma l'esterno, in un modo o nell'altro, entra. Nell'aria che respiriamo, nelle parole che ascoltiamo. Un po' d'esterno è dentro, come un po' d'interno è fuori. Per farla breve..."

"Oggi parti, e io vengo con te." la interruppe nuovamente il Viator Lucis.

"Ora non fare quello che sapeva già tutto! Hai dieci volte i miei anni, o sbaglio?!" si lamentò lei, sfoderando un carinissimo finto broncio.

Chantal le sorrise, e Mayumi si rivolse a lei: "Essendo, letteralmente, passato a miglior vita da parecchio tempo, il tuo amante non ha nulla da temere." le disse. "E poi sono convinta abbia qualche carta da giocare per aiutarmi..."

"Posso mutarmi in una delle Bestie a cui sono legato da quando ero in vita e rendermi materico in tal forma per... pochi secondi, credo, ma fa sempre il suo bell'effetto. E se occorre, farò per te ogni oggetto di cui posso aver memoria."

"Perfetto. Dislochiamoci, allora. Ho giusto un oggetto da mostrarti..."

Mayumi - l'ordine dei demoni viaggiatori - saga della realtà immaterialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora