UN PO' MENO PER BENE

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"Un... un italiano splendido, complimenti." commentò uno dei ragazzi. Indossava pantaloni e maglietta sgualciti; la sua pelle era tanto arsa dal sole che Mayumi non seppe attribuirgli un'età.

"Ti ringrazio," disse, "sai dirmi che ore sono?"

"Sono... le nove del mattino..."

Ci fu un momento di imbarazzo. Mayumi stava cercando di capire se i quattro ragazzi che aveva di fronte fossero dei senzatetto, dato il loro abbigliamento. Contemporaneamente, questi osservavano Mayumi, ragionando esattamente allo stesso modo.

Oltretutto, ai ragazzi ci volle un attimo per capire se quel gioco di luci, durato una manciata di secondi, fosse stato uno scherzo del sole o... un giochetto di prestigio molto ben riuscito. Eventualità che avrebbe potuto essere di loro interesse.

"Sapete dirmi..." Mayumi si bloccò, forse arrossì leggermente in viso, ma poi si fece coraggio e proseguì: "Dove posso trovare da mangiare, se non ho un soldo?"

I ragazzi sorrisero, scambiandosi occhiate compiaciute: "Difficile," commentò uno di loro, "trovare una ragazza come te che fa questa vita. Forse più tardi ci racconterai qualcosa di te, ora... ti offriamo la colazione!" Poi si accomiatò dai suoi compari e fece segno a Mayumi di seguirlo oltre il muretto. 

Questa si preoccupò di recuperare tutti quanti i suoi arnesi, poi si rimise lo zainetto in spalle, e infine seguì lo sconosciuto, speranzosa.

I due camminavano a passo spedito sul lungomare. Dopo pochi passi, Mayumi ruppe il silenzio. "Una ragazza come me. Cosa volevi dire?"

Il ragazzo sgranò gli occhi verso di lei, dubbioso, e finì per rispondere allargando le braccia. Poi provò a spiegarsi: "Io e i miei amici ogni sera andiamo sulla via centrale e ci travestiamo da statue. Ci coloriamo la faccia, usiamo dei teli, poi stiamo immobili. Siamo artisti di strada. A volte, come te, dormiamo in spiaggia, ma solo quando è molto tardi, perché prima ci sono dei controlli. Altre volte dormiamo di giorno, è più sicuro, possiamo bivaccare nei parchi, non ci notano troppo. E, spesso, di notte viaggiamo, su e giù con il treno. E inventiamo espedienti ogni giorno."

Fece una pausa, notò con piacere, e con un po' di stupore, che la sua ospite aveva un'espressione ammirata, poi proseguì: "Facendo questa vita se ne conosce tanta di gente, e tu... sembri diversa. Sembri per bene."

Mayumi rifletté. "Io non avrei preso le vostre cose mentre dormivate, hai ragione."

Il ragazzo le sorrise, poi le indicò l'entrata di un supermarket: "Ora, se hai fame e non hai soldi, seguimi e preparati a essere... un po' meno per bene."

Mayumi - l'ordine dei demoni viaggiatori - saga della realtà immaterialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora