RITORNO A CASA

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Sentire il profumo della propria stanza fu strano: anomalo nella sua familiarità.

Mi sono teletrasportata, sono a casa mia!, esultò in silenzio.

Poi aprì l'armadio, camminando in punta di piedi e facendo attenzione a non far rumoreggiare le ante, estrasse il suo futon e lo distese a terra. Lì si rintanò, ancora vestita, e la tristezza per quanto accaduto la raggiunse indisturbata, facendole versare ancora qualche lacrima.

Atshushi..., ripensò, Come hai potuto?

Tornò con la mente a quando erano piccoli, e il suo amico si presentava a scuola livido, sempre più spesso, mano a mano che cresceva. A volte aveva un occhio nero, altre un labbro spaccato. Ma quella volta c'erano un dito rotto e un braccio pieno di lividi. Pieno.

"Scapperò di casa." aveva dichiarato il ragazzo, confidandosi con l'amica.

"No, tu oggi tornerai a casa dopo le lezioni, come sempre, alla solita ora. E tuo padre sarà lì, seduto al tavolo della cucina. Ubriaco, ma non troppo. E farà per alzarsi e minacciarti, ma tu gli poggerai le mani sulle spalle, entrambe le mani, e lo rimetterai a sedere. Non baderai al dolore, e non ti farai più male di quanto te ne ha già fatto lui. Lui sarà abbastanza indebolito da cedere, grazie all'alcool. Ma sarà abbastanza lucido da comprendere che sta avendo la peggio per la prima volta... E se ne andrà, perché non può tollerare che tu riesca a difenderti: è per questo che più cresci e più è violento. Ma, nonostante tutto, oggi sei tu il più forte, Atshushi."

Lui l'aveva guardata con gli occhi spalancati: "Parli in modo tanto convincente da farlo succedere." riuscì a dirle, dopo qualche lungo attimo di mutismo.

Quel giorno lui aveva avuto fede in lei, come lei ne aveva avuta nel proprio istinto. Ed era stato abbastanza da farlo succedere.

Ma la verità è che io stessa non ho mai saputo ben spiegarti dove ho preso quella forza e quella... premonizione!, pensò Mayumi, rigirandosi nel giaciglio, La verità è che ti ho detto tutto ciò che sapevo sui miei viaggi oltre i confini ma, quell'episodio che ti ha tanto colpito, nemmeno io so comprenderlo appieno!

A quell'episodio erano seguiti anni difficili.

La madre di Atshushi aveva pianto la fuga di quel compagno vergognoso, e il ragazzo si era districato tra una fitta rete di sentimenti contrastanti, di rabbia e di pena per lei, come anche per se stesso. E aveva finito di crescere da sé, sorretto in parte dall'idea di raggiungere quella forza e quella consapevolezza che aveva visto nella sua amica Mayumi.

Ho cercato di insegnarti ogni cosa, ne dubiti? Vuoi davvero stare con quella gente? Vuoi davvero... farmi del male?

Distrutta, si rigirò ancora e ancora, fino a quando il sonno, clemente, la raggiunse.

Mayumi - l'ordine dei demoni viaggiatori - saga della realtà immaterialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora