Mayumi trasalì. "Ma che cosa..."
Venne interrotta da un'ulteriore sorpresa, più che mai sgradita. Il vecchio le stava sollevando la tunica, per poi sbottare: "L'ha indossata sopra i vestiti!"
La ragazza lo guardò perplessa. Sbuffò, rumorosamente, lasciando trasparire per la prima volta il proprio nervosismo. "Se è uno scherzo non mi sto divertendo." disse infine, inchiodando gli occhi severi su Atshushi, che invece aveva in volto un sorrisetto indecifrabile.
Mayumi prese a guardarsi attorno sempre più turbata; non poté fare a meno di notare qualche centimetro di pelle nuda tra le lunghe tuniche di tutti i presenti e le loro scarpe, e si accorse anche, in quel momento, che non solo era l'unica ad essersi tenuta i vestiti addosso: era anche di sesso opposto alla totalità dei demoni viaggiatori.
Devo mantenere la calma, non è l'innocuo scherzetto che poteva sembrare, si disse. Poi trasse un respiro profondo, chiuse gli occhi, li riaprì.
Non capisco quanto Atshushi possa aver capito, rimuginò in seguito, ma lui è libero, e io devo pensare per me. E a quel punto strizzò la mano destra come a farla implodere, poi sovrappose le dita per farla più sottile, infine tirò, forte.
Tac!
Il trono la trattenne.
Devo inventarmi qualcos'altro...
E riprese a respirare, senza curarsi di chi la derideva, di chi cercava di parlare a lei o al suo amico. Tutto ciò che accadeva attorno divenne il sottofondo omogeneo di ciò che invece le accadeva nelle immediate vicinanze, laddove, seppur legata com'era, avrebbe potuto cogliere.
"Signorina, suvvia, l'altro braccio!" sciorinò il vecchio, tentando di forzarle il polso sinistro all'altro bracciolo. Lei fece resistenza con tutta la forza che aveva; il vecchio avrebbe dovuto spezzarglielo, quel braccio. E forse non voleva arrivare a tanto, forse non ne aveva la forza, ma se lo lasciò scivolare via con un movimento elastico, come il ramo verde di un albero giovane quando teso e rilasciato.
Un minimo di scompiglio, e Mayumi ebbe la sua occasione. Un ragazzo, vicino al braccio ancora libero, e il suo calice, tanto vicino da esser preso.
La rapida mano della ragazza agguantò l'innocuo oggetto e ne ruppe la coppa, ritrovandosi così un gambo di vetro affilato ben saldo davanti al petto, a mo' di guardia.
Mayumi rifiatò, cercò lo sguardo di Atshushi, e lo trovò spiazzato.
"Smettila, Mayumi, non vogliono farti nulla. Solo un rituale di iniziazione..."
"Perché tu sembri sapere tutto e a me non hai detto nulla?" lo freddò.
Il ragazzo deglutì ad alta voce e il vecchio parlò in sua vece: "Signorina, qui abbiamo delle tradizioni. Se non ti stanno bene... beh, potrai lamentarti di noi quando avremo finito."
"Tradizioni? Iniziazione? So solo che sono l'unica femmina, che sono legata, e che mi avreste preferita svestita."
Molti dei presenti ghignarono senza troppo ritegno, altri ripeterono la tiritera di battere le mani scambiandosi occhiate compiaciute.
Atshushi guardava il pavimento.
Mayumi, ancora una volta, non si lasciò distrarre e approfittò di quel fugace momento di distrazione di gruppo. Strizzò la mano, unì le dita, poi si ferì leggermente il polso con ciò che restava del calice di vetro.
Tlac!
Il sangue aveva reso la mano viscida, il dolore aveva ampliato il movimento.
Mayumi era libera. Sola, ma libera.
Rimase per un attimo a guardarsi attorno, si rese conto che nessuno la stava trattenendo, e corse via, a perdifiato, fino alla porta che riportava al ristorante.
Porta che, ovviamente, era chiusa.
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Mayumi - l'ordine dei demoni viaggiatori - saga della realtà immateriale
ParanormalMayumi è una Viator: è in grado di viaggiare tra la dimensione della materia e quella dell'immateriale. È nata e cresciuta in un piccolo paesino nella prefettura di Okinawa, ma dovrà fuggire lontano, fuggire da chi vuol farle del male a causa della...