L'HAREM DEI DEMONI

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Mayumi seguì Setsuko fino a raggiungere un piccolo edificio in legno seminascosto da una zona boscosa; era certa di essere già stata da quelle parti durante i suoi, non poi tanto lontani, vagabondaggi infantili, ma non aveva ricordi particolari legati a quella costruzione, che sembrava vecchia e disabitata.

Lasciò che la cugina entrasse; qualcuno le aveva aperto la porta dall'interno per poi richiuderla immediatamente. Poi valutò che conosceva un modo più semplice per scoprire cosa accadesse lì dentro.

Poggiò a terra lo zainetto e si portò le mani alle tempie.

Richiamò i ricordi legati alla più scaltra tra le sue Bestie, l'istrice. Lasciò fluire nella mente immagini in successione sempre più rapida senza fermarne alcuna, sapeva che era lì la conoscenza necessaria, perché già aveva compiuto i gesti necessari in altre occasioni. Così si lasciò guidare dal fluido immateriale, mosse le mani, selezionò polveri e liquidi, mescolò.

Un'esplosione di nebbiolina scura la ridestò dall'abbandono totale al fluido, e dietro questa comparve una lastra di vetro sulla quale, pian piano, si stava componendo un'immagine: un gruppo di donne, rigorosamente in tunica nera, che discutevano attorno a un tavolo.

E queste cosa sarebbero, le 'demoniette viaggiatrici'?

"Credo di averla convinta ad andarsene, ma terrò d'occhio la casa per un po'." esordì Setsuko, mettendosi comoda con le altre subito dopo essersi cambiata.

"Credi?" la richiamò una donna più in là con gli anni, "Mi metto in contatto con loro, se la perdiamo saranno guai." disse, poi si alzò dal tavolo e lasciò la stanza, sfuggendo alla visuale di Mayumi.

Ma perché? Che importanza posso avere, io, per tutta questa gente?

Restò ancora ad osservare, sperando di capirci qualcosa.

"Che le hai raccontato?" chiese una ragazza a Setsuko.

"Una mezza verità... Che non sarà mai lasciata in pace e deve andarsene."

"Questo l'ho capito, come hai giustificato il tuo... coinvolgimento?"

Setsuko sbuffò. "Sono stata vaga, ho detto che tempo fa hanno perseguitato anche me..." venne interrotta da una grassa risata, proveniente da una delle anziane.

"Perseguitata! Per fare i tuoi bei viaggetti e avere i tuoi begli appartamenti sei stata ai loro giochi più che volentieri!" esclamò.

E un'altra le fece eco: "Tu ci hai perseguitate, quando hai capito che chi fa parte dell'harem dei demoni ottiene certi... privilegi!"

Mayumi si sforzò di ascoltare ancora, ma il tenore dei discorsi non migliorò; e nulla di ciò che venne detto fu in grado di suggerirle una valida ragione per il suo coinvolgimento forzato in quella sporca faccenda.

Una cosa, però, l'ho capita. Se resto in balia di questi pazzi e delle loro pazze, per me non c'è nulla di buono. Me ne andrò davvero... per un po'.

Mayumi - l'ordine dei demoni viaggiatori - saga della realtà immaterialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora