Mayumi vagava diffidente sul viale lastricato. Alcuni negozi erano ancora aperti, sfavillanti. I fiori si sprecavano. E scendeva la notte, ma la gente ancora passeggiava serenamente.
Ho guadagnato una giornata intera cambiando emisfero!
Visualizzò mentalmente un mappamondo. Immaginò di girarlo per passare, in linea di massima, dal meridiano più vicino a Tokyo a quello più vicino a Roma.
Una decina di spicchi... Sottraendo una decina di ore saranno le dieci di sera...
"Chiedo scusa," si avvicinò a una signora ben vestita, "sa dirmi che ore sono?"
La donna si allontanò un po' stizzita farfugliando qualcosa. E Mayumi realizzò di avere ancora indosso lo stesso vestito, sempre più malconcio, corredato di calze smagliate, polso circondato di sangue rappreso e trucco colante. Si specchiò in una vetrina, e ciò che vide non le riuscì per nulla rassicurante.
Oltretutto, perché in Italia dovrebbero parlare in giapponese?
A quel pensiero non riuscì a far altro che puntare una panchina per sedersi e raggiungerla il prima possibile.
Non so la loro lingua... non ho cibo o vestiti per cambiarmi... non ho un soldo... non so nemmeno quali soldi usino qui, ma perché ci sono venuta?
Presa dallo sconforto rievocò l'unica e sola ragione: era in fuga, un posto valeva l'altro.
E mia nonna parlava sempre di quella donna che era stata qui, in Italia, a Sanremo... la città dei fiori. Rifiatò. Sono qui perché ne ho sentito parlare da una che ne ha sentito parlare a sua volta, forse questa cosa della dislocazione mi sta sfuggendo di mano...
Ma la curiosità ebbe la meglio sullo sconforto, così Mayumi finì per abbandonare la panchina e camminare un po' a casaccio per quelle strade così lontane da ciò che conosceva.
C'erano fiori e palme ovunque, proprio come aveva sempre immaginato.
S'infilò in un vicoletto in salita, s'accorse che portava fuori dal centro, tornò indietro. Esaminò negozi, vie dall'aria lussuosa, ristoranti che chiudevano rilasciando i profumi del cibo consumato in serata, e pub nel pieno dell'attività.
Quando raggiunse il lungomare e la spiaggia sottostante, si accorse che il posto le piaceva, ma doveva trovare il modo per comunicare, o sarebbe stato improponibile restarci.
Furtiva, si guardò attorno e scavalcò un muretto, trovandosi su un frangiflutti di rocce scure.
Qui potrò raccogliere le idee senza che nessuno mi disturbi.
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Mayumi - l'ordine dei demoni viaggiatori - saga della realtà immateriale
ParanormalMayumi è una Viator: è in grado di viaggiare tra la dimensione della materia e quella dell'immateriale. È nata e cresciuta in un piccolo paesino nella prefettura di Okinawa, ma dovrà fuggire lontano, fuggire da chi vuol farle del male a causa della...