"Avviciniamoci!" propose Atshushi. Il suo tono era strano, agitato nella sua pacatezza. Il suo viso, una maschera rigida che assorbiva tremori mentali.
Tuttavia Mayumi annuì, curiosa.
I due giovani raggiunsero il trono, e la ragazza iniziò a saggiarne la superficie, liscia e regolare, con la punta delle dita. E l'amico la guardava dubbioso, e qualche volta, per quanto cercasse di trattenersi, roteò la testa come un galletto da cortile, nervoso.
Mayumi gli sorrise amichevole: "Cosa c'è?" domandò.
Prima che Atshushi potesse replicare, il vecchio li raggiunse: "Se vuoi sederti, delicata signorina, ti assicuro che tale scranno ti si addice." disse, poi batté le mani rumorosamente e l'intera sala volse la propria attenzione su Mayumi. La quasi totalità dei presenti ricambiò quell'applauso ridotto al suo minimo.
La ragazza non poté non notare quello scambio di gesti, tanto che guardò il suo amico con aria interrogativa. E anche il vecchio si rivolse a lui: "Atshushi, non ritieni che Mayumi sia degna di sedere sul trono?"
Il ragazzo rifiatò, poi batté le mani a sua volta. E, con tutti gli altri, restò lì in attesa che l'amica facesse ciò che tutti si aspettavano da lei, ma questo non accadde: "Grazie di considerarmi degna!" replicò infatti Mayumi, allontanandosi dallo scranno e facendosi sfuggire una risatina nervosa culminante in un liberatorio: "Siete tutti matti!" Costrutto plurale, ma rivolto all'amico soltanto. Amico su cui l'agitazione era sempre più palese, tanto che Mayumi gli parlò ancora: "Ma che hai, si può sapere? Se vuoi che andiamo via basta dirlo."
"Non voglio che andiamo via. Voglio che tu prenda questa cosa un po' più seriamente, capisci?"
Mayumi sbuffò: "Credi davvero ci sia qualcosa di... serio, in tutto ciò?"
"So solo che gli sto dietro da mesi, gli ho scritto più e più volte, mi sembra di conoscerli, tanto ci siamo scritti. E quando hanno accettato di incontrarci... Mayumi, siamo in una stanza segreta dietro a un ristorante di Naha, te ne rendi conto?"
La ragazza sorrise. Lui proseguì: "Sono qui grazie a te e a ciò che sei. Sono qui per ciò che mi hai fatto vedere che puoi essere." spiegò, muovendosi di nuovo in direzione del trono, ma arrestandosi prima, dove una coppia di ragazzi giovani quanto lui o poco meno chiacchierava con dei calici in mano: "Dove l'avete preso?"
Gli venne indicata una nicchia, all'interno della quale torreggiava un'elegante vetrinetta contenente bottiglie, coppe e calici di cristallo. Il ragazzo scelse qualcosa di cui aveva sentito parlare e: "È Champagne francese," spiegò a Mayumi, "lo abbiamo visto solo nei film, dico bene?"
Mayumi annuì. Era tornato il solito Atshushi, sicuro di sé, controllato, con quell'aria da gentil uomo che lei ricordava di avergli visto la prima volta quando avevano sei anni per uno. Quella volta lui stava ritagliando qualcosa per lei, un lavoro di precisione, e teneva le palpebre abbassate e le labbra leggermente dischiuse, proprio come ora che, con postura più che mai elegante, le versava da bere quel liquido esotico. Tenendo la coppa in una mano e offrendole il braccio opposto la condusse sotto la luce e: "Prego, Mademoiselle." gliela offrì.
Mayumi comprese: "Certo, se tu non fossi stato dietro a questa gente per mesi, una serata simile io e te potevamo solo sognarcela." commentò, poi assaggiò l'alcolico lasciando che le bagnasse appena le labbra.
Atshushi le sorrise, bevve con lei in silenzio.
Iniziò tra loro uno strano gioco di sguardi, occhi che si fuggivano e si cercavano, mossi tanto dal conoscersi da sempre, quanto dal trovarsi per la prima volta in città, in una stanza segreta, a sorseggiare Champagne indossando tuniche scure. Finché Atshushi, con nonchalance, si poggiò al bracciolo destro del trono. E Mayumi, di rimando, si poggiò al sinistro.
E, come un avvoltoio in attesa dell'altrui morte, il vecchio planò su di loro, forzò il braccio destro di Mayumi sul bracciolo designato che, fulmineo, Atshushi lasciò libero.
Clack!
Il trono imprigionò Mayumi.
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Mayumi - l'ordine dei demoni viaggiatori - saga della realtà immateriale
ParanormalMayumi è una Viator: è in grado di viaggiare tra la dimensione della materia e quella dell'immateriale. È nata e cresciuta in un piccolo paesino nella prefettura di Okinawa, ma dovrà fuggire lontano, fuggire da chi vuol farle del male a causa della...