29. Addio.

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Giulia mi raccontò cosa era successo con Fede. Mi dispiaceva vederla così, ma lo sapeva che sarebbero partiti, prima o poi.
La cercai di consolare in tutti i modi possibili, ma non ci riuscivo perché anche io ci rimasi molto male. Credevo di essere diventata quasi come un'amica per Benji e lui non mi aveva neanche calcolato per dirmi che doveva partire. Stronzo.
Quella sera Giulia rimase tutta la giornata chiusa in camera, era distrutta. Si era innamorata di un persona di cui non poteva innamorarsi. E si sa, all'amore non c'è cura. Io mi sentivo impotente. Avevo sempre avuto il controllo di tutto, ero sempre quella stronza e testarda, ma mi sentivo male solo vedendo la mia migliore amica così.
Mentre andai in cucina per preparare qualcosa a Giulia, mi squillò il cellulare. Era Benji. Non risposi. Così si imparava quel coglione. Dopo tre chiamate perse, risposi. Scocciata com'ero non volevo sentire neanche più uno squillo.
Io: "che vuoi?"
Ben: "perché non rispondevi?"
Io: "che cazzo te ne fotte?"
Ben: "ci siamo alzati male oggi?"
Io: "dimmi cosa vuoi o chiudo."
Ben: "okay okay. Volevo dirti che domani parto."
Io: "pensi che me ne freghi qualcosa?"
Ben: "no... Io... Beh... Pensavo fossimo amici"
Io: "anche io lo pensavo"
Ben: "e dunque?"
Io: "e dunque niente! È sera! Non mi dai neanche il tempo di pensarci! L'ho saputo solo grazie a Giulia!"
Ben: "capisco che sei arrabbiata, ma..."
Io: "niente ma. A quella parte c'è una ragazza distrutta per colpa del tuo amico. Vi chiedo solo di non tornare più e di non farvi più sentire. Grazie" dissi fredda ed attaccai prima di sentire la sua risposta.

Solo un attimo ||Federico Rossi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora