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Sento il cellulare squillare.
Lo prendo e vedo una notifica su WhatsApp.
《Ehi, ti va di andar a fare un giro? Giuro non facciamo nottata》 era Gonzalo
《Ma dove sei? Comunque ok》
Non appena spinsi il tasto di invio senti la porta bussare
"Arrivo" apri ed era lui; si era cambiato indossava una camicia bianca e un jeans; era proprio uno schianto dovevo ammetterlo.
"Metto le scarpe e andiamo" dissi facendolo entrare e chiudendo la porta alle sue spalle.

Gonzalo

Entrai nella sua stanza.
Era poco più grande della mia.
Con all'entrata un grande divano a penisola color violetto, una tv posta davanti al divano, un'immensa libreria piena zeppa di libri, alle pareti erano appese alcune maglie di qualche giocatore bianconero; c'è Conte, Del Piero, Buffon, Trezeguet, Pirlo, Cannavaro e poi c'era una maglia col numero 12 e col suo nome "Sofi" e una dedica "al mio angelo, solo tu riesci a starmi accanto nonostante tutto! Scusa. Ti amo".
"Possiamo andare" sbucò Sofia alle mie spalle
"Certo" dissi ripensando a quella maglia, c'erano le parole 'scusa' e 'ti amo'; scusa per cosa? E quel ti amo? Che non fosse la causa della clausola?
"Ehi ma che hai? Volevi uscire per stare in silenzio?" disse lei dandomi una leggera gomitata.
"No, scusa stavo pensando".
Facemmo un giro in centro, una città fantastica mai vista una di uguale bellezza e con una guida così non si poteva non amarla.
Sofia è innamorata della sua città lo si vede da come ne parla e da come le brillano gli occhi mentre lo fa.
Passammo qualche ora a chiacchierare a raccontare aneddoti sulla nostra vita ma non avevo ancora avuto il coraggio di chiederli qualcosa della sua vita privata, di quella maglia.
"Come ti pare?" disse voltandosi verso di me e spalancando un sorriso mozzafiato
"Bellissima, davvero stupenda potrei innamorarmi" dissi ma non sono del tutto sicuro di parlare della città.
Aveva un sorriso contagioso, e fisicamente era perfetta era molto più bassa di me, magra con delle curve mozzafiato e poi aveva un carattere tutto suo era dolce ma allo stesso tempo acidella, forte ma anche fragile, era premurosa e amava la sua famiglia e i suoi affetti. E cosa assai importante Juventina sfegatata. E pensare che fino a qualche tempo fa non ci sarei mai venuto qui a Torino.
"Che dici di prendere qualcosa da bere?" dissi indicandole un bar che dava sul Po.

Sofia

Avevamo girato tutto il centro di Torino e sembrava contento del tour. Ci fermammo in un bar a prendere qualcosa da bere che volle assolutamente offrirmi lui.
"Ho finito le argomentazioni, non so più cosa chiederti" dissi sorseggiando la mia lemonsoda e camminando lungo il Po
"Ma non saprei, ci siamo detti tutto penso, ti ho raccontato quasi 29 anni della mia vita in 3 ore" disse ridendo
"Trovato, è una cosa un po' personale e se non vuoi puoi non rispondere"
"Spara"
"Perché tu e la tua ex Non state più insieme? Insomma dai vari settimanali sembravate molto affiatati"
Fece una smorfia e si bloccò guardando diritto avanti a se.

Sarò Felice Solo Tra Le Tue BracciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora