11. Lie.
Sono rinchiusa dentro il castello da una settimana. E me ne resta ancora una da scontare. Mi hanno sequestrato il pc, il blasone reale e non posso uscire neanche per andare a trovare Liz. Fortunatamente ho ancora il mio cellulare.
Sto fissando lo schermo da circa 20 minuti quando si illumina avvisandomi che mi è arrivato un messaggio.
Stasera usciamo. Non mi importa della punizione. Indossa qualcosa di carino. X -Z
Sorrido al messaggio di Zayn. Finalmente si esce da questa torre. Respirerò di nuovo l’aria grigia di Londra.
Corro in bagno e per poco non inciampo nel tappeto. Mi faccio una doccia veloce e raccolgo i capelli in un turbante.
Con ancora l’accappatoio indosso entro nella cabina armadio e prendo della lingerie nera, che avevo comprato tempo fa per uno scherzo. La indosso, poi mi metto alla ricerca del tubino di seta nero che mi aveva regalato Liz per il mio compleanno. Dopo circa 5 minuti di ricerca lo trovo, e con un po’ di difficoltà lo indosso. Vado di nuovo in bagno e mi asciugo i capelli, che adesso mi ricadono morbidi sui seni. Li sposto tutti da un lato e mi piazzo davanti alla toletta.
Mentre sto per finire il trucco sento un suono di clacson sotto la mia finestra. Lascio cadere i pennelli sulla superficie di mogano raffinato e mi affaccio alla finestra.
Un ragazzo dalla carnagione leggermente scura è appoggiato allo sportello del guidatore, e indossa un paio di occhiali da sole, Rayban a giudicare dalla forma. Sorrido. “Zayn!” urlo. Il suo sguardo si alza e si incontra con il mio.
Un sorriso si apre sulle sue labbra. “Due minuti e sono giù” dico, lo vedo annuire, e tornare a concentrarsi sul suo telefonino. Prendo un paio di tacchi neri e li indosso, diventando più alta di circa 10 cm. Afferro anche un cappotto abbastanza lungo e comincio a scendere le scale. Fortunatamente non incontro nessuno e posso liberamente uscire dalla porta sul retro, in modo non essere costretta a passare per le cucine. Inspiro l’aria grigia di Londra, mi è mancata così tanto.
Poi torno a concentrarmi sul mio ragazzo, che mi sta guardando da dietro i suoi occhiali da sole, aspettando una mia mossa. Corro verso di lui, meravigliandomi di non rompermi l’osso del collo dato che indosso dei tacchi vertiginosi, e allaccio le braccia dietro il suo collo. Lo bacio, incollando furiosamente le mie labbra sulle sue.
“Mi sei mancato da morire.” Dico con il respiro che mi manca. “Anche tu.” Sussurra appena lui.
Ci scambiamo un altro bacio, a fior di labbra, perché siamo ancora entrambi senza fiato. Sorrido. Mi stacco da lui.
“Allora dove si va?” chiedo contenta. “Sorpresa.” Dice lui. Io metto il broncio e corrugo la fronte. Lui mi bacia tra le sopracciglia. “Non è molto lontano da qui. Lo scoprirai presto.” Dice, e mi apre lo sportello per farmi salire in macchina.
Io entro, e allaccio la cintura poi aspetto che anche lui salga. Si piazza sul sedile, allaccia anche lui la cintura e comincia a cercare qualcosa nel cruscotto, dopo un po’ ne esce un pacco di sigarette, ne prende una e la ferma tra le labbra, afferra anche un accendino e la accende facendo qualche tiro. Apre anche il finestrino e mette in moto la macchina.
Io lo guardo di traverso, non mi è mai piaciuto particolarmente il fumo, ma devo ammettere che Zayn quando fuma è veramente sexy.
A circa metà tragitto spegne la sigaretta, ma continua nel suo silenzio forzato. Non capisco perché non dica solo una parola. “Posso mettere un po’ di musica?” chiedo per rompere il ghiaccio, e anche per sentirmi un po’ meno sola in questa macchina. “Certo.” ALLELUJA! HA DETTO QUALCOSA! Esulta il mio subconscio. Accendo la radio, e parte una musichetta familiare. Inizio a canticchiare parole che non ricordavo di ricordare “Wherever you go, just always rememberthat you got a home for now and forever. And if you get low, just call me whenever. This is my oath to you.”La macchina si ferma di colpo. “Siamo arrivati.” Dice Zayn. Ha lo sguardo perso nel vuoto, e si morde il labbro. Perché è così agitato? Lascio stare le domande che mi frullano in testa e gli do un bacio, staccando il labbro dalla presa dei suoi denti per incastrarlo tra i miei. “Andiamo?” dico una volta che mi separo da lui. Annuisce. Scendiamo dalla macchina e mi avvicino a lui, che mi prende la mano. Entriamo in un piccolo ristorante, lievemente illuminato. L’odore mi è familiare. Io sorrido. Mi ha portato fuori a mangiare.
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it's only you
RomanceLa Regina Elisabetta si è davvero limitata a quattro figli? Ebbene no. Charlotte Elizabeth Susan Mountbatten ne è la prova.