13. Pregnant.
Harry sgrana gli occhi sconvolto, poi scoppia a ridere, e io con lui. Tutto il bar torna a quello che stava facendo prima e io mi alzo, ancora ridendo e mi siedo al mio posto.
"Sai che sei proprio scema?" dice, io annuisco convinta, lui ridacchia. Poi una ragazza si avvicina, i capelli biondi -palesemente ossigenati- raccolti in una coda perfetta, le gote rosse e lo sguardo imbarazzato. La sta disarmando. Vorrei dire che fanno ancora lo stesso effetto a me, anche dopo che li conosco da quasi due mesi. "I-Il conto" dice incespicando nelle sue stesse parole.
Harry le sorride, prende lo scontrino che ha in mano, afferra alcune banconote e una penna, scribacchia qualcosa sul retro dello scontrino e consegna tutto alla ragazza. Lei gira lo scontrino e legge quello che c'è scritto dietro e avvampa, lo guarda e lui le fa l'occhiolino mentre io li fisso incuriosita. Poi realizzo che lui le ha dato il suo numero di telefono, sento qualcosa alle base dello stomaco che brucia, me lo associo a tutto il cibo che ho appena ingurgitato.
"Sciupafemmine." dico non appena la ragazza se ne va, e gli faccio la linguaccia. Lui alza le mani in segno di resa. "Colpevole." dice. Io ridacchio. "Torniamo al castello, si staranno preoccupando."
Detto questo si alza e io mi alzo con lui, e insieme camminiamo verso l'uscita. Per caso la sua mano sfiora la mia, e sento una scossa a fior di pelle, che mi fa rabbrividire. "Qualcosa non va?" mi chiede.
Io scuoto la testa. Cosa significava quel brivido? Forse è solo paura, dopotutto sono stata stuprata da poco. Il ricordo di Austin mi entra nel cervello, le lacrime che non riesco a fermare scendono sulle mie guance. Sento due braccia calde avvolgermi. "Ehi, va tutto bene. Ci sono qui io adesso ok? Nessuno ti farà male." mi sussurra. Mi rannicchio tra quelle braccia confortanti e il suo odore fresco di menta riesce a calmarmi. Le lacrime hanno smesso di scendere, ma sono ancora scossa dai singhiozzi. "Torniamo alla moto ok? Devo fare una chiamata." mi dice Harry, io annuisco. Camminiamo verso la sua moto, parcheggiata poco lontano. Io mi appoggio alla moto, e tengo il casco in mano, mentre Harry si mette lontano abbastanza da non farmi sentire la chiamata.
Lo vedo armeggiare con il suo iPhone, poi portare il telefono all'orecchio. Batte freneticamente il piede, mentre la sua bocca si muove velocemente. Non riesco a leggere il labiale, perché parla troppo veloce. Sta diventando rosso di rabbia, e questa cosa non mi piace. A un certo punto perde la pazienza e sbraita. "E' STATA STUPRATA!!" urla. Io divento rossa. Non gli avevo per caso detto di non farne parola con nessuno? O forse l'avevo solo pensato. Fatto sta che adesso lo sanno tutti, o almeno la persona con cui sta parlando. Mi guarda insicuro, forse a capito di aver sbagliato, e io abbasso lo sguardo. Lui chiude velocemente la chiamata. "Sali." mi dice. E' parecchio nervoso, quindi cerco di non contraddirlo. Infilo il casco e saliamo sulla moto. Guida veloce, così dopo un po' siamo arrivati. Ma quello non è il castello, questa è casa dei ragazzi. Il pensiero di Zayn mi travolge all'improvviso. "Sta tranquilla. Lui non c'è. E'... partito. Per un po'." dice Harry, che è già giù dalla moto, mentre mi sfila il casco. Io scendo, e sto quasi per cadere, ma lui mi afferra con dolcezza e mi rimette in piedi. "Tutto a posto?" mi chiede, il naso che sfiora il mio, e i ricci che mi solleticano la fronte. Siamo talmente vicini che ci vuole un niente per annullare lo spazio fra noi, ma all'improvviso sento una voce familiare. "CHARLIE!!" urla. Mi giro, e vedo l'inconfondibile testa rossa di Liz, che fa capolino dalla porta. Mi avvolge in uno dei suoi abbracci frantuma ossa, che ti tolgono fino all'ultima briciola di ossigeno dai polmoni. Io sorrido e la stringo altrettanto forte, mi era mancata la mia migliore amica. "Non sai quanto ci siamo preoccupati." mi dice guardandomi negli occhi, io abbasso lo sguardo. "Scusa." Questo plurale mi incuriosisce. Ci siamo preoccupati. Alzo lo sguardo e vedo per la prima volta il suo abbigliamento. Una camicia a quadri che ha tutta l'aria di aver passato una notte intera le copre a malapena il sedere, i piedi nudi, le gote rosse, gli occhi ancora lucidi e i capelli rossi tutti arruffati pettinati in fretta con le dita. Sorrido. Finalmente si sono decisi. Liz intercetta il mio sguardo e arrossisce violentemente, improvvisamente interessata alle dita dei suoi piedi. Sulla soglia della porta, vedo Liam, anche lui a piedi nudi, e con indosso solo i pantaloni, dato che probabilmente la camicia che sta indossando Liz è la sua. Accanto a lui c'è Niall, che indossa quella canottiera che odio vedergli addosso, perché è sempre troppo in giù e gli copre a malapena i capezzoli, e sta mangiando una ciambella grande almeno quanto la mia faccia. Poco dietro spunta anche la testa di Louis, che va in giro con un paio di pantaloni spaventosamente larghi e cerca gli altri, con aria meravigliata si avvicina alla porta e vede che tutti gli altri sono lì, poi vede anche me e mi sorride. Sorrido a mia volta. Come ho fatto senza di loro tutto questo tempo? Però manca il ciuffo sempre a posto di Zayn, anche di prima mattina, la sua carnagione color cappuccino, e il suo perenne girare in boxer, il suo odore forte di cacao. Mi manca, ma non posso perdonarlo.
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it's only you
RomanceLa Regina Elisabetta si è davvero limitata a quattro figli? Ebbene no. Charlotte Elizabeth Susan Mountbatten ne è la prova.