Attenzione: In questo capitolo è presente una scena di stupro, quindi se siete di stomaco delicato è consigliato non leggerla.
12. Marry me Starbucks!
“Non voglio vederti mai più” urlo. E non voglio davvero. Le lacrime scendono copiose sulle mie guance non accennando a fermarsi. Stava con me solo per una scommessa. Voleva solo portarmi a letto. Mi sento uno schifo. Adesso capisco anche tutti gli avvertimenti dei ragazzi. Harry ha cercato più volte di dirmi la verità sulla nostra storia, e per questo Zayn l’ha anche picchiato.
Mi strappo la collana dal collo e la lancio per terra, poi apro una porta a caso e la chiudo a chiave.
Mi accascio contro il legno freddo e inizio a singhiozzare. “Charlie! Aprimi ti prego!” lo sento urlare.
Non voglio più sentire la sua voce. Mai più. “Mhh… Che succede?” mugugna qualcuno.
Alzo lo sguardo e vedo Niall stravaccato sul suo letto. Mi alzo e mi butto tra le braccia del mio migliore amico. “Charlie?” chiede assonnato. Io continuo a singhiozzare, incapace di parlare.
Si mette seduto e mi guarda negli occhi. “Tesoro che succede? Perché stai piangendo?” mi chiede passandomi gentile una mano sulla guancia asciugandomi le lacrime. Io per tutta risposta gli indico la porta. I pugni contro la porta non smettono. “L’hai scoperto?” mi chiede. Io annuisco.
“Come ha potuto? Diceva di amarmi! E invece era una tutta schifosa finzione per portarmi a letto.” riesco a formulare tra i singhiozzi. “Senti Charlie…” fa per dire Niall.
“No, ti prego. Non lo difendere, voglio solo tornare a casa.” dico asciugandomi le lacrime con le maniche della felpa di Zayn. Che odora ancora di lui. Ricomincio a piangere.
“Portami a casa Niall.” dico scossa violentemente dai singhiozzi. Non voglio più sentire nessuno.
“Va bene. Due minuti e ce ne andiamo.” dice. Si alza dal letto e indossa un pantalone di tuta e una canottiera che erano poggiati su una sedia, poi mette le supra e una felpa e mi aiuta ad alzarmi.
Mi circonda con un braccio e usciamo dalla porta. Zayn è seduto dall’altra parte del corridoio.
“Non muoverti.” ringhia Niall quando lui fa per alzarsi. Io abbasso lo sguardo, non ce la farei a guardarlo negli occhi. Scendiamo le scale e Niall prende le chiavi della macchina, senza staccarsi un attimo da me. Usciamo e l’aria fredda mi investe. I miei piedi nudi sferzano la terra. Mi sono dimenticata di mettermi le scarpe. Tutto è rimasto nella stanza di Zayn. Il vestito, le scarpe e i miei slip. Niall se ne accorge, e mi prende in braccio, trasportandomi fino alla macchina.
Io mi accoccolo nell’incavo del suo collo e piango silenziosamente. Lui non dice una parola.
Apre la portiera e mi deposita sul sedile. Mi appoggio alla portiera e chiudo gli occhi. Quando Niall mette in moto io mi sono già addormentata.
Quando arriviamo al castello sono in uno stato di dormiveglia. Sento la portiera del guidatore aprirsi, e poi chiudersi di nuovo. Poi sento la mia aprirsi, e due braccia calde che mi afferrano, poi la portiera chiudersi. Mi sto muovendo, cullata dai movimenti del mio angelo custode.
Perché Niall è davvero il mio angelo custode. C’è sempre quando ne ho bisogno.
Lo sento chiacchierare con qualcuno dalla voce profonda, ma le voci raggiungono ovattate le mie orecchie e non riesco a sentire cosa dicono. Ci muoviamo ancora. Poi mi sento posare sul qualcosa di soffice, e l’odore familiare della mia stanza mi riempie le narici. Sento delle labbra calde posarsi sulla mia fronte. “Goodnight sweetheart.” riesco chiaramente a sentire Niall dire queste parole.
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it's only you
RomanceLa Regina Elisabetta si è davvero limitata a quattro figli? Ebbene no. Charlotte Elizabeth Susan Mountbatten ne è la prova.