Capitolo 4

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WENN

Non avevo dormito per tutta lo notte, ero fin troppo agitata.

Stavo per partire con le cinque persone più importanti della mia vita, per il tour e loro mi volevano. Non potevo chiedere altro.

Una cosa però: avrei voluto dirlo ad  Alice e a Sara.

Sapevo che i miei avevano deciso di sospendere le ricerche per un paio di mesi e di cercare qualcosa di mio, qualcosa che poteva condurre a me. Ma  penso di non aver lasciato nulla. A parte qualche foglio in giro per la camera, dove scrivevo le mie fan fiction, ma oggetti personali, beh nulla.

Mi alzai e andai da Harry, che era nell’altra stanza.

“Hey svegliati! È l’ora! È ora di partire cucciolo!”

“Ancora un minuto, dai!”

“te lo puoi scordare. È tardi caro mio e io non sto nella pelle di scoprire altri posti e di poter ascoltarvi dal vivo, dai forza!” lo presi di forza, per il braccio, ma il risultato fu tremendo.

Addormentato com’era finimmo l’una sopra l’altro.

Gli diedi un ceffone, magari si sarebbe svegliato.

“Ahi! Perché?”  ridevo, gli avevo fatto male.

“Ti sei svegliato? Bene, adesso togliti che non sei leggero…”

“Se solo tu mangiassi un po’, magari un po’ mi reggeresti, non credi?”

“Non puoi obbligarmi a mangiare!” ed ecco il solito argomento che mi tormentava da tre settimane a quella parte.

“Hai già fatto colazione?” che palle che era.

“Si, ho mangiato un cornetto, papà! E ce n’è uno anche per te, papà!”

“Grazie figlia!” mi diedi un bacio sulla nuca e corse in bagno a cambiarsi.

In meno di mezz’ora eravamo sulla pista dell’aeroporto. Saremmo partiti col jet privato.

Non sapevo come spiegare le mie emozioni, sembravo un bambino davanti ad uno spettacolo di magia.

Vedere Londra che piano piano diventava sempre più piccola, mi metteva una malinconia addosso. Io avevo deciso di stare li, ma come sempre il destino mi fece cambiare direzione.

Mi misi le cuffie e continuai a guardare fuori e ricordando tutte le seghe mentali che mi facevo prima di incontrare i miei idoli, ma a forza di pensare mi addormentai come un ghiro in pieno inverno.

“Perché non sei stata sincera, eh? Perché non ci hai mai detto che sei una Directioner? Avevi paura che adesso tu non saresti con noi?” cercavo di parlare, ma Zayn mi bloccava. I Ragazzi erano imbestialiti, tutti erano furiosi e mi stavano riportando alla mia vecchia vita.

Piangevo cercando di dire la mia, ma ogni parola che usciva non era altro che un capriccio per loro.

“Basta!” urlai “Si, avevo paura, mi stavo per ammazzare perché pensavo che voi vi foste sciolti, ed io non potevo sopportare tutto quello. Poi Harry mi ha detto che era colpa della ex casa discografica, e che voi non stavate litigando e li mi bloccai…”, urlavo con tutto il fiato che avevo, finchè Niall cercava di farmi reagire scrollandomi violentemente.

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