Dietro Ad Ogni Sogno

Capitolo 17

WENN

Mi svegliai con il suo braccio attorno alla mia vita. Era così bellissimo mentre dormiva, immerso nei suoi sogni. Appoggiai le mie labbra sul suo collo, con l’intenzione di svegliarlo, passai sulla mandibola, guancia e di nuovo collo per arrivare al suo petto nudo. Anche di inverno, Harry dormiva senza maglietta. Mi misi a cavalcioni affianco al suo corpo che emanava calore; lo guardavo con le mani appoggiate al suo petto che andava su e giù in modo regolare. Era fantastico, lui e i suoi tatuaggi anche se sembrava sporco, ma lo facevano sembrare un cattivo ragazzo, un ribelle. E forse era quello che voleva essere: era stanco di questa vita e anche se non me l’ha mia detto, lui non ne poteva più. Tutti era addosso a lui, Harry di qua, Harry di là…non era da meno gli altri. Erano tutti stanchi, ma non voleva smettere, non voleva smettere di farci sorridere e sognare. Mi scappò un sorriso, mentre distolsi lo sguardo su di lui, pensando  un po’ a tutto. Mi spaventai quando Harry si svegliò e mi fece coricare sul letto.

“Buon Giorno principessa!”, mi disse in un italiano un po’ storpiato, ma stava migliorando. “A che pensavi?”, riprese a parlare nella sua lingua.

“A te…a quanto sei stupendo, anzi a quanto sei perfetto. Sei il mio tutto, odio la gente che ti insulta e anche un po’ le Larry Shipper, cazzo IO TI AMO e non sono una copertura! Non sarei qui se non fosse stato per te e…sei bellissimo mentre dormi”. I suoi occhi luccicavano, non lo avevo mai visto così terribilmente irresistibile. Si mordeva le labbra e poi se le laccava, segno che voleva qualcosa. Si distese sopra di me e il suo petto era del tutto premuto sul mio.

“Ti amo, ti amo anche io!”. Premette le sue labbra sul mio collo e una mano passo sotto la mia maglia del pigiama poco eccitante.

Iniziarono a farsi sentire quelle sensazione e il mio ‘punto’ voleva solo lui e fu subito accontentato. Farlo con lui era qualcosa che non si poteva descrivere, come quando Dante incontra Dio in Paradiso, nessuno può descriverlo ed io provavo la stessa sensazione. Che era magnifico mi era più che ovvio, ma non era ancora stata inventato quell’aggettivo al di sopra di magnifico, irresistibile, stupendo oppure eccezionale. Non c’era, e l’unica cosa che si avvicinava era quell’emozione, quel limite che riusciva sempre a farmi superare ed era successo anche quella volta.

Andai a lavarmi, ma il riccio mi seguii; cercai di chiudere la porta.

“Dai, per favore. Voglio fare la doccia con te!?”, mugolò mostrandomi il suo meraviglio labbro inferiore.

“Lo sai come finirà, vero?”, fece un cenno e lo feci entrare.

Aprii l’acqua e scorreva velocemente per poi riempire tutta la vasca.

“Non devi farti la doccia?”

“Mi hai fatto cambiare idea”, mi misi dentro e la schiuma mi avvolse e il profumo anche. Socchiusi per qualche secondo gli occhi ed Harry entro, portando il mio bacino verso i suoi fianchi. Rimasi con gli occhi chiusi, mentre gli baciavo l’unica parte del corpo non ancora bagnata, il colo. Lui faceva scorrere lentamente e con un tocco leggero le sue dita, dal mio collo fino alla fine della spina dorsale. Lo foce un po’ di volte: su e giù, su e giù.

Portò tutte le sue mani sul mio sedere, quando succhiai più forte il collo. Lo accarezzava e lo palpava.

“Il tuo culo…mmm”, accennò, “Ma preferisco questo!”, andò più giù, finchè non trovò l’apertura della mia intimità e mise un dito e poi due. Pompava, ma in modo che mi faceva andare in estasi, sempre con il suo meraviglioso tocco leggero. Mossi i fianchi, lo volevo sentire di più.

“Harry avrò si e no cinque minuti, ti prego fammi cantare”, Harry era più eccitato di me, ma non lo volevo toccare.

Senza dirmi nulla mi alzo leggermente e mi riappoggiò. Feci un piccolo urlo quando fece entrare del tutto il suo membro. *Finalmente*, pensai. Mossi i fianchi, per una volto volevo io essere al comando.