«Brett Woods?!» esclamò Ally, sputando quasi il caffè con una spruzzata di cannella che aveva appena ingerito.
«Calmati. Non mi sembra di aver detto il Papa.» rispose laconico Jeremy, guardandosi intorno e sperando che nessuno avesse appena visto quella scena.
«Come fai ad essere sempre così indifferente ad ogni cosa?! Stiamo parlando di Brett Woods. Brett-sonobelloaffascinanteericco-Woods!»
«Sinceramente?» rispose Jeremy, dando un sorso alla sua bevanda fruttata «Non avevo idea di chi fosse, fino a ieri sera.»
Lo sguardo dell'amica fu piuttosto eloquente.
«Che posso farci? Non mi occupo di gossip!» fece un'alzata di spalle per liquidare la cosa.
«Sinceramente, J.J., ogni tanto dovresti uscire dal tuo piccolo mondo.»
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«Eccolo il mio ragazzo! Il mio prodigio!» esclamò Dave quando, con passo lento e ciondolante, Jeremy entrò dentro la boutique per uomo sulla Fifth Avenue dove il suo agente lo aspettava.
Dave non dava mai appuntamenti in posti normali, ma cercava sempre di combaciare i suoi impegni, con quelli del suo "assistito". Una volta, addirittura, lo aveva incontrato mentre faceva una visita dentistica.
«Perdonami J.J. ma dovevo proprio provare quest'abito.» disse, facendo una giravolta per mostrare il suo tre pezzi grigio antracite fatto su misura.
Jeremy lo guardò ironico, per poi sedersi sulla poltrona posta davanti lo specchio.
«Il signore vuole provare qualcosa?» domandò l'uomo in elegante abito scuro, proprio allo scrittore.
«No, grazie.» mormorò accennando un sorriso, dopodiché Dave liquidò il commesso, rimanendo solo con Jeremy dentro l'ampio salottino e prendendo un calice di champagne appositamente sistemato su un tavolino rotondo, per intrattenere i clienti.
«Arriviamo al punto, Dave.»
«Penso tu abbia fatto le tue ricerche.» iniziò l'agente, bevendo un sorso di liquido dorato.
Jeremy fece un cenno di assenso, muovendo poi la mano a indicargli di continuare.
«E suppongo tu abbia trovato informazioni inerenti a un terribile incidente e bla, bla, bla...»
«Il punto, Dave.» lo rimproverò Jeremy.
«Okay, Okay.» mormorò sedendoglisi accanto. «Non devi assolutamente fare domande su quell'incidente. O rischiamo che salti tutto. Page Six è da mesi, che dico, anni! Che prova ad intervistarlo. E' lui che comanda la notte in questa città, non possiede solo il Flume e...»
«Non esiste.» lo interruppe Jeremy.
Dave si passò una mano sul volto, frustrato.
«Per favore J.J. è una grande occasione!»
«Il lavoro è mio! Le interviste sono mie! Finirà il mio nome su quelle quattro domande senza senso! Non ho di certo bisogno di fare questa stupida intervista per la mia carriera, lo sai benissimo Dave.» continuò, serio.
Dave lo fissò con gli occhi castani, esausti da tutta quella situazione.
«Promettimi che almeno ci proverai. Non è di certo un personaggio facile, penso che in ogni caso non riuscirai a toccare l'argomento. Ma, per favore J.J., è il Times.»
«Me ne sbatto. L'intervista è mia!» alzò la voce, alzandosi di scatto e dirigendosi verso l'uscita, voltandosi solo un secondo prima di uscire: «Ti farò sapere com'è andata. Ma non cambierò i miei piani.» concluse.

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Balance
RomanceJeremy Brenner è un famoso reporter freelance di New York. A quasi trent'anni, ha già intervistato alcuni fra i personaggi più famosi dell'élite americana. La sua vita, sembra scorrere come sempre fino a quando, in una tempestosa serata autunnale, i...