12.

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"Ehi baby."

«Chris, si può sapere che fine hai fatto? Ho provato a chiamarti centinaia di volte nelle ultime dieci ore.»

"Baby, te l'ho detto! Stiamo festeggiando il successo della sfilata. Mi aspetterei un po' di felicità anche da parte tua, in effetti."

«Ok, hai ragione, scusami. E' che non posso essere là con te...»

"arrêter Javier!"

«Christian, cosa succede?»

"Javier! Vodka! Scusa baby, Javier si sta scolando tutta la vodka."

«Chi cazzo è Javier? Sei ubriaco, Christian?»

"Dio, Brett! Non sopporto quando sei geloso senza motivo!"

«Geloso senza motivo?! Non ho idea di chi cazzo sia Javier e ti incazzi pure?»

"Ahahahaha! Javier arrêter! Baby, devo andare!"

**

Brett fissava le labbra di Jeremy senza però sfiorarle.

Il suo respiro era pesante e le sue mani smaniavano per toccare maggiormente il corpo caldo che sentiva sotto le dita.

Jeremy, d'altro canto, si limitava a respirare perché sapeva che, un gesto avventato, una presa di posizione, avrebbe potuto distruggere il sottile equilibrio che, l'uomo complicato ma bellissimo che, in quel momento, lo stringeva a sé, avrebbe potuto risvegliare il buio che si trovava nella sua mente e rendersi conto che, quello che stava per succedere, avrebbe potuto cambiare tutto.

Brett chiuse gli occhi, ancora una volta, e le immagini degli ultimi momenti con Christian iniziarono ad apparire nella sua mente, come scene di un film.

**

«Cazzo!» urlò, sbattendo il cellulare sull'elegante tavolino in cristallo davanti a sé e iniziando a slacciare la cravatta, tirandola via dal colletto della camicia e gettandola sul pavimento.

Non vedeva Christian da due settimane e, a stento, tra il suo lavoro e le sfilate del francese, lo sentiva una volta al giorno e, quando ci riusciva, il fusorario ci metteva lo zampino.

Così, la gelosia di Brett nei suoi confronti, era aumentata, rendendolo nervoso e scatenando liti su liti.

Ma, questa volta, a differenza delle altre, Brett aveva avuto la prova che, Christian, fosse davvero con un altro uomo e questo, nella mente dell'imprenditore, era motivo sufficiente per scatenare tutta la sua ira.

Brett- Hai chiuso. E' finita.

**

Quando gli occhi scuri di Brett incontrarono le pozze verdi di Jeremy, l'uomo non ebbe più dubbi: voleva baciarlo, lo desiderava e non avrebbe atteso oltre.

Così, stringendo la presa tra i morbidi capelli castani del giornalista, finalmente, unì le labbra con le sue, assaporandole, saggiandone la morbidezza e approfondendo il contatto, lasciando che le lingue si unissero e si scoprissero.

Jeremy emise un mugolio di piacere, chiuse gli occhi e portò le mani sulle spalle dell'uomo, lasciando poi che scendessero, intersecandosi dietro la schiena di Brett, muovendosi sinuose lungo la spina dorsale e risalendo poi, sino alle guance ispide dell'uomo, inserendo le dita, dolcemente, tra i lunghi capelli scuri.

Era magia pura, quella che provava. Mai, aveva provato emozioni simili al contatto con un altro uomo. Mai, si era sentito tanto preso dalle sensazioni scaturite da un semplice bacio. Mai, aveva sentito la pelle tremare, il sangue ribollire e il battito accelerare ad una tale velocità, per le attenzioni di qualcun altro.

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