CAPITOLO 24

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I giorni seguenti passarono in fretta,io e Alberico finalmente avevamo completato l'arredamento della nostra casa. Io passavo le mie giornate a sistemare casa,spesso uscivo con le mie amiche e la maggior parte delle volte non riuscivo a resistere e finivo per acquistare qualche tutina per il/la mio/a futuro/a bambino/a.
Alberico cominciò a lavorare in un'azienda vicino casa,la sera passavamo molto tempo insieme.
-Amore che ne diresti di uscire?- mi propose guardandomi.
-Certo vado a prepararmi-
Mi feci in fretta una doccia e mi preparai.
-Andiamo all'Auchan? Devo acquistare alcune cose- dissi ridacchiando.
-Ancora cose? Mancano 6 mesi e tu già hai mezzo armadio pieno di tutine e robe varie- rispose ridendo. Amavo la sua risata.
-Comunque va bene ci andiamo con i miei- aggiunse.
Scendemmo di casa e attendemmo l'arrivo dei suoi. Appena arrivarono entrammo in macchina e ci avviammo verso il centro commerciale.
-Michela come stai?- mi chiese dolcemente Rita.
-Benissimo anche se alcune mattine ho una nausea insopportabile- risposi guardando il mio pancino.
-Bhe è normale,tra poco dobbiamo fare una visita per scoprire il sesso- mi disse entusiasta,quasi saltellava come una bimba.
-No,io non voglio saperlo adesso- risposi sorridendo ad Albe. Mi prese la mano.
-No mamma vogliamo saperlo alla nascita- le disse Albe.
Rita era emozionata,come lo era anche Nicola,tutto cominciava a far parte della normalità,anche il mio piccolo pancino. Arrivammo al centro commerciale dove io e Rita ci dirigemmo dirette alla "Chicco".
-Voglio comprare qualcosa per il mio primo nipotino- disse mentre mi accarezzava la pancia.
Ero felice,guardare carrozzine,biberon,vestitini di ogni genere attorno mi facevano provare qualcosa di strano.
Comprammo alcuni body,un biberon e un succhiotto.
Uscimmo dal negozio ma non trovavamo più albe e Nicola.
-Prova a chiamarli- dissi a Rita con fare ansioso. Provai a mandare un messaggio ad Albe ma non c'era campo.
-Non prendono i cellulari qui- rispose guardando fisso lo schermo.
-Facciamo un giro,li troveremo- aggiunse.
Vagammo per i negozi alla loro ricerca.
-Eccoli- dissi mentre li vidi sostare su una panchina.
Andammo verso di loro.
-Ma siete impazziti? Vi abbiamo cercato dappertutto- li rimprovera Rita.
-Siamo andati a comprare qualcosa per me- si giustifica Nicola sorridendo
Continuammo a girovagare per il centro commerciale,acquistammo alcune cose che ci sarebbero servite per la cena e tornammo a casa.
-Mamma vi fermate qui per cena?- propose Albe ai suoi.
-Non so,se per voi è un piacere..- rispose Rita.
Appena arrivata mi tolsi e le scarpe e chiamai i miei per invitare anche loro a cena a casa. Accettarono.
-Albe guarda cosa abbiamo comprato per il bimbo o la bimba- Rita mostrò entusiasta il contenuto della busta.
-Sono bellissimi- rispose dandomi un bacio distratto sulla fronte.
Alberico aveva l'aria strana.
-Amore che hai?- domandai con l'ansia di una risposta negativa.
-Niente- mi rispose secco.
Guardai Nicola che mi fece spallucce. Aveva sicuramente qualcosa che non andava..
Dopo un'oretta circa arrivarono i miei,mostrai i nostri acquisti e cenammo.
-È stata un'ottima serata-commentò mia madre.
Fu una serata davvero tranquilla,ridemmo e scherzammo tutto il tempo,tranne che per albe.
Verso mezzanotte ci salutammo e andarono via tutti
Si era fatto veramente tardi così andai in bagno a struccarmi mentre Alberico continuava ad essere distratto.
Mi lavai,misi il pigiama e mi diressi in camera da letto.
-Posso sapere cos'hai? È dal centro commerciale che sei distratto.-domandai.
-Niente- mi diede un bacio sulla guancia e si voltò per dormire,lasciandomi sola.
Cercai di addormentarmi ma fu davvero difficile..così dopo tanto si fece mattina.
Alberico era già andato a lavoro,mi diressi in cucina per prepararmi una tazza di latte. Feci colazione e controllai il cellulare per verificare se c'erano sue chiamate. Nulla.
Ad un tratto sentii una forte nausea e dovetti andare in bagno per vomitare tutto il latte appena bevuto. Cominciai a sudare e a stare male così decisi di chiamare albe. Dopo molti squilli rispose
*-Dimmi-
-Non mi sento tanto bene,potresti venire prima oggi?-
-No. Sono a lavoro sai che non posso uscire prima-
-Ok-*
Staccò il cellulare,non aveva mai reagito in questo modo. Mi poggiai sul divano e guardai un po' di TV per distrarmi. Decisi di chiamare Anna per stare un po' con lei e decidemmo che sarebbe venuta da me dopo un'ora.
Mi feci una doccia e mi vestii. La mia mente tornava sempre alla sua espressione.
Arrivó Anna e mi abbracciò fortissimo.
-Come stai?- mi domandó
-Bene..- risposi mentendo
-Cos'hai?- chiese mentre si guardava intorno .
-Albe è strano,non mi rivolge la parola di ieri sera e ogni volta che gli domando cosa succede mi risponde che non ha niente- dissi tutto ad un fiato.
-Non ne ho idea...- mi guardò perplessa. Mi guardai intorno,alla ricerca di un'idea,di qualcosa che possa averlo turbato ma nulla.
Io e Anna decidemmo di andare a Ikea per acquistare qualcos'altro per la casa.
-Ma non ti stanchi mai di fare acquisti?!- mi domandó Anna scherzando.
-Mai. Lo sai come sono fatta- le sorrisi per poi tornare a fissare fuori dal finestrino della sua auto.
Scendemmo ed entrammo all'Ikea. Acquistai delle cose per l'arredamento della cucina e del bagno. Vagammo per il negozio per circa due ore.
-Sono stanca- dissi ci dirigevamo in macchina
-Anche io,che ne dici se pranziamo insieme?- mi propose
Accettai subito,stare con lei era una cosa che amavo fare e mi faceva sicuramente star bene.
-A che ora torna Albe dal lavoro?- mi domandó
-Verso le 18.00 credo,mi ha detto che non poteva uscire prima- risposi con aria triste.
La mia attenzione venne attirata da un ragazzo molto  simile al Albe che camminava al fianco di una ragazza dai capelli scuri. Era proprio lui.
-Anna ferma!- quasi urlai,lei fermó di colpo la macchina e fece retromarcia. Si voltò.
-Oddio,mi sa proprio che è lui- disse sottovoce.
Rimasi pietrificata.
-Non muoverti di qui- aggiunse.

Sulle ali del cuore//Alberico De Giglio- The CrookidsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora