NEEDING HOPE

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*Georg*

I ragazzi sono tutti seduti davanti a me nella biblioteca. Sono tutti evidentemente preoccupati, Sofia in particolar modo. È una situazione maledettamente difficile. Nemmeno io so come procedere, ma non mi arrendo. Troverò una soluzione, non posso vedere la mia bambina in quello stato.

«Allora.. Sofia mi ha spiegato la situazione, però, Karl, dopo approfondiamo meglio la questione degli esami che hai fatto sui campioni prelevati dal corpo di Beatrice.» inizio guardando Karl, che annuisce.

«Professor Ich habe keine Ergebnisse. Ich kann Ihnen nicht helfen.» (trad.: professore non ho alcun risultato. Non posso aiutarti.) mi dice. Usa il tedesco per non far capire nulla a Sofia, ha ragione.

«Ich weiß, dass, Karl. Aber wir können nicht aufgeben. Für sie.» (trad.: Lo so, Karl. Ma non possiamo arrenderci. Per lei.) rispondo indicando mia figlia.

«Parlate in italiano. Non mi dovete nascondermi nulla!» ci interrompe lei. «So che è una situazione disperata, ma voglio essere al corrente di tutto.»

«Anche noi abbiamo diritto a sapere, prof, ha ragione Sofia. Cosa vi siete detti?» chiede calma Lidja.

«Gli ho detto che non ho ottenuto risultati, che non so cosa fare... E che non posso aiutarvi. Scusate.» e così dicendo Karl si alza ed esce, seguito a ruota da Fabio ed Ewan.

Quando rimaniamo soli, Chloe prende la parola. «Tutto quello che abbiamo provato è stato inutile. Nessun tipo di terapia con la linfa dell'albero del mondo funziona. Il sangue di viverna che le circola nelle vene è come immune alla linfa.. Non so come spiegare, forse se vi faccio vedere facciamo prima.»

Io e le ragazze scendiamo nel dungeon, dove Beatrice è seduta, assicurata con pesanti cinghie, a una delle sedie che un tempo circondavano la gemma.

Chloe apre una delle valigette di Karl, e mette un vetrino al microscopio che poi collega al suo pc. L'immagine che appare è terribile. Il vetrino contiene un campione di sangue di Beatrice, ma anziché essere rosso ha un colore violaceo per niente rassicurante. Con una pipetta poi, Chloe lascia cadere qualche goccia di linfa vicino al campione.

In un primo momento non accade nulla, ma poi il sangue, entrato in contatto con la linfa inizialmente regredisce per poi attaccare e inglobare la linfa come se non fosse successo nulla.

«Vedete? È come immune.. Io e Karl non riusciamo a capire...»

Mentre Chloe sta cercando di spiegarci succede. Sofia era di fronte a sua madre, che le sussurrava qualcosa e le accarezzava la fronte, quando all'improvviso Beatrice ha aperto gli occhi che non erano rossi, come quelli degli assoggettati, ma color nocciola, puntati in quelli di Sofia. È durato pochi istanti, ma l'abbiamo visto tutti. Sofia si è girata verso di me, in cerca di una risposta.

Io mi sono portato la mano destra alla radice del naso, massaggiandomela in cerca di una soluzione.

«Credo che tua madre stia cercando di tornare da noi. Dobbiamo aiutarla.»

«Come?» chiede Lidja.

«Non ne ho idea.» rispondo con un sospiro.





*Angolo autrice*

SAAAAALVE ragazzi! Ok, ho aggiornato, ma questo capitolo è solo un passaggio, per non tenervi a secco (anche perché non mi fido molto di fabioesofia e quindi devo tenere al sicuro il mio piccolo unicorno). Voglio le vostre opinioni, voi come fareste proseguire la storia?? Bea che fine deve fare? Grazie mille per aver letto la mia storia fino a qui, facendomi arrivare alla soglia delle 5mila visite. E restate attivi, che forse ne pubblico un altro entro sera ;)

-Cri.


La ragazza Drago: l'avventura continuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora