XIII

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Michele's POV

"Come sta? "
"Bhe direi benone. La paziente deve solo stare a riposo. Serve qualcuno che faccia le cose al posto suo. Deve evitare anche di camminare perciò se ha qualcuno che può spingerla o se sa andare da sola, può utilizzare la sedia a rotelle. Sarebbe la cosa migliore per riprendersi al più presto. L'unica cosa è che cadendo si è causata un versamento all interno della caviglia, perciò non dovrebbe muoverla."

Bhe la sua faccia non rispettava le parole appena dette. Feci un sospiro di sollievo e guardai Alice.

"Oggi la volevo portare al mare... Che ne dice?"
"Bhe sarebbe difficile. Non deve camminare, né sforzarsi."
"Cosa mi consiglia?"
"Se la porta sulla sedia a rotelle e se non la fa alzare, potreste andare"
"Perfetto. Oggi si va. Mi occuperò io di lei"
"Che bella coppia che siete!"
"Il problema è che non lo siamo" disse Alice
"Ancora per poco si fidi" disse il dottore

Sorrisi. Lei alzò gli occhi al cielo, ma lo sapevo che lo faceva solo perché ora era arrabbiata con me. Dopo poco ci ritrovavamo fuori dall ospedale. Lei era sulla sedia a rotelle e io la spingevo. Ci avviammo verso la macchina e  la feci salire.

"Vieni che ti aiuto"
"So fare da sola"

La aiutai lo stesso. Era troppo orgogliosa per ammettere di aver bisogno di una mano. Mentre guidavo sentii sbuffare Alice.

"Non ti va?"
"Sì che mi va è che so che lo stai facendo perché ti faccio pena"
"Alice non ti azzardare a dire una cosa del genere! Io ti amo"

Non mi rispose. Chissà perché la pensava così. Guidai fino a destinazione e poi la feci scendere. Non nego che portare la sedia a rotella sulla sabbia non era facile e stancante, ma per lei questo e altro.

"Vieni sulle mie spalle, aggrappati."
"Stai scherzando? Sono pesante!"
"Non fa niente, ce la faccio"

La presi contro la sua volontà e la portai sugli scogli. Sapevo quanto rischiavo, ma sapevo anche quanto sarebbe stato romantico.
La feci sedere e mi sedetti affianco a lei.
Le misi un braccio attorno alla vita e la feci avvicinare.

"Come faremo a tornare dopo?"
"Un modo lo troveremo"
"Sicuro?"
"Sicurissimo"
" E del resto?"
"Cosa del resto?"
"Sei sicuro?"
"Ancora di più"
"Ma se non sai nemmeno a cosa mi riferivo"
"Ti ho risposto alla domanda che volevo io"
"Che domanda era?"
"Sei sicuro di amarmi?"

Rise

"Michele.... Lo sai che non é così"
"Ma sai tu cosa c'è nella mia testa, cosa provo io? No! Quindi? Poi sono io quello prevenuto?" Alzai gli occhi al cielo
"Non trattarmi così ti prego"
"Scusa è solo che io ti amo Alice"
"Anche io ti amo"
"E allora? Che problema c'è ?"
"Non lo so"
"I problemi te li fai solo tu Alice"
"Lo so"

Mi avvicinai a lei, avvicinando il suo viso al mio piano piano. Gli chiesi l accesso con la lingua, e lei me lo diede.

Alice's POV

La mia lingua trovò la sua e viceversa. Giocammo con le lingue, intrecciandole. Mi mise una mano sotto la maglietta, sulla schiena e iniziò ad accarezzarmela, provocandomi un brivido. Spero non l abbia sentito. Sorrise sulle mie labbra. Come non detto lo aveva sentito. Mi mise in braccio a lui e mi spostò una ciocca di capelli.

"Bene"
"Bene"

Sorrisi sulle sue labbra e anche lui lo fece sulle mie. Mentre mi accarezzava con la mano, arrivò al gancetto del mio reggiseno. Iniziò a giocarci, senza cattive intenzioni. Mi baciò sul collo e io lo lasciai fare. La situazione mi stava sfuggendo di mano, ma io stavo bene e mi eccitava. Il reggiseno si slacciò accidentalmente.

"Scusami io non volevo "
"Lo so" sorrisi infilando le mie mani sotto la magli per riagganciarlo. Provavo. Riprovavo. Ririprovavo. Dannato reggiseno.

"Vuoi una mano?"
"Magari" mi girai verso di lui.
Lo riagganciò e lo fece delicatamente . Con le mani sfiorò tutto il mio corpo e piano piano tirò su la maglietta, come per non farmi imbarazzare. Mi agganciò il reggiseno e poi si fermò. Non sapevo cosa stesse facendo o guardando.

"Sei bellissima" mi abbassò la maglietta.
"Adulatore"
"No non è vero. Non so un adulatore. Quello che dico è vero"

Mi baciò sul collo e mi infilò le mani sotto la maglietta. Ritornò sulla bocca e piano piano ci ritrovammo sdraiati sullo scoglio. Ero sopra di lui e i nostri bacini si toccavano. Sentivo che si stava eccitando. Lo provocai e mi misi a cavalcioni sopra di lui portandolo di nuovo seduto, con solo le gambe sdraiate. Mentre mi baciava spingevo il mio bacino al suo.

"Alice,mi sto eccitando"

Lo continuai a baciare maliziosamente. Fino a quando non ci fermammo. Io rimasi sopra di lui.

"Rimonta sopra le mie spalle ti porto sulla spiaggia"

Lo feci e appena arrivati guardammo il tramonto.

"Sei bella"
"Ti amo Michele"
"Anche io"
Sorrisi
"Fallo più spesso"
"Cosa?"
"Quel sorriso. Mi fa stare bene"
"Anche il tuo a me"
"Promettiamoci una cosa allora"
"Cosa?"
"Di non far soffrire mai l altro"
"Bene"
"Bene"

Mi baciò.

Un amore per due|| michelice Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora