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Partimmo, io ero seduta dietro, il vento di Los Angeles accarezzava la mia pelle. Arrivammo al pub. Ballai un po', presi un caipirinha  e mi divertii per tutta la serata.

Era 1:00 decidemmo di tornare a casa. Riportarono prima me.

Aprii la porta di casa, passai davanti al salotto e vidi mia mamma.

-mamma-dissi normalmente

Lei si alzò,  mi venne incontro e mi iniziò a picchiare veramente forte, senza dire niente, poi prese la sua borsa e uscì sbatacchiando la porta.

Piangevo.

Rabbia.

Dolore.

Stavano prendendo possesso di me, non volevo stare ancora con lei. Presi il cellulare e chiamai Nash

N-Pronto?-tremavo, cercavo di non piangere

io-N-n-nash...-ma fu tutto inutile iniziai a singhiozzare e a piangere

N-Victoria che diavolo è successo?-

io-Vieni ti prego-

N-Arrivo,tranquilla, arrivo-

Riattaccò.

Chiusi gli occhi e mi appogiai al muro accascandomi a terra.

Dopo un quarto d'ora sentì aprire la porta, Nash mi vide, mi venne in contro e si inginocchiò alla mia altezza

-Che è successo?-disse abbracciandomi,

-Ma-mma mi ha picchiato-

N-Cosaaaa? Stai bene?-urlava,era incazzato

Io-Lo ha fatto altre volte, si sto bene.-

N-L'HO HA FATTO ALTRE VOLTE!!!???Dov'è che l'ammazzo!!!!-

Io-E' uscita-piangevo

N-Tranquilla ci sono io-mi strinse a se

Io-Nash posso venire ad abitare da te? Non voglio rimanere qui!-

N-Certo,qui non rimani-

Io-Grazie Nash-

N-E' mio dovere proteggerti, vieni prepariamo le valigie-salimmo in camera e iniziammo a preparare le valigie.

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Ecco a voi il quarto capitolo,spero che vi piaccia commentate e votate.UN bacio ,A.le 

Cuore di ghiaccio|Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora