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"Tu?" Mi chiese lui.

Non so che mi è preso ma non riesco a parlare.
La sua faccia, appena lo guardai, faceva paura! Sembrava che avesse ucciso chiunque si trovava davanti a lui. Poi però la sua espressione  cambiò appena mi guardò negli occhi. Da incazzato ora è stupito, penso.

"Sei il ragazzo del Davil's?" Gli domandai stupita quanto lui come minimo.

Lui mi tese la mano e mi aiutó a rialzarmi. Ci guardammo come quella volta dritto negli occhi. I suoi sono davvero bellissimi! Marrone scuro e spenti...come se fosse vuoto dentro.

"Si esatto. Tu sei Jade vero?!" Mi chiese spezzando quel momento di disagio.

"Si. Giorgio giusto?" Domandai io.

Giuro sono paralizzata,non riesco a muovermi, ci guardavamo dritto negli occhi senza che nessuno accennasse un movimento. Non so che dire ne che fare. Non pensavo di rincontrarlo, tanto meno a casa di mio fratello. Anzi un momento perché cazzo è qui?

"Esatto, posso sapere che cazzo ci fai qui?"  Disse senza rompere il contatto visivo con me.

"Bhe veramente vorrei sapere io che cazzo ci fai tu qui?!" Gli risposi io.

"Ci abito,sei tu che mi devi spiegazioni" disse con un ghigno in volto.

"Sono la sorella di Giulio" una volta pronunciate quelle parole, vidi scomparire il suo sorriso e si fece serio.

"Tu cosa? Scherzi? Ti prego dimmi piuttosto che sei che cazzo ne so la scopamica di Mattia se vuoi scherzare...ma non la sorella di Giulio" disse lui tranquillamente.

Ma come si permette?! Anzi chi si crede di essere?!

"Oh ma per chi cazzo mi hai presa?!
Chi ti credi di essere scusa?" Ringhiai io.

"Oh madonna santa calma ragazzina"
Disse facendo ricomparire quel sorriso da furbetto.

"Non chiamarmi ragazzina!" Risposi alzando le mani per spingerlo.

Lui mi bloccò i polsi prima che io potessi sfiorarlo. Mi spinse contro la porta di camera sua e mi ci fece appoggiare con la schiena, infine si avvicinó a me. Mi fissava negli occhi tenendo le mie braccia appoggiate al suo petto. Siamo troppo vicini e sta situazione mi mette a disagio.
Nessuno dei due osava parlare, ci guardavamo e basta, come se gia stessimo parlando.

"Ti ricordo che quella che stava curiosando in camera mia sei tu!" Disse sussurrando vicinissimo alle mie labbra.

"Si bhe se facevi meno casino non mi avresti svegliata, io non mi sarei alzata dal letto e non sarei venuta qui!"

"A quindi ora sarebbe colpa mia?" Chiese sconcertato.

"Esatto!" Gli risposi con aria di sfida e spingendolo via da me.

"Ne riparliamo domani mattina ora è tardi vai a dormire" mi disse infine con lo sguardo basso e con voce calma e pacata.

Ma è bipolare sto ragazzo?!

"Sia chiaro ci vado non perché me lo dici tu ma perché ho sonno!" Affermai infine io girandomi e andando verso la stanza di Giulio.

"Come vuoi RAGAZZINA" accentuó l'ultima parola più delle altre.

Io gli feci il dito medio e aprii la porta entrando. Sentii poco dopo chiudersi anche quella di Giorgio.
Mi sdraiai nel letto ripensando a quello che è appena accaduto sorridendo da sola.

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"Jade. Jade" Mi sentii chiamare da Valerio.

Aprii lentamente gli occhi e lo vidi seduto sul letto accanto a me.

"Buongiorno" gli risposi girandomi dall' altra parte del letto.

"Oh no non hai capito ti devi alzare per ordine di tuo fratello" mi rispose ridendo.

Dopo poco riflettei che in casa c'è  Giorgio. Devo vederlo, sai magari l'ho solo sognato.
Spalancai così  gli occhi e mi alzai immediatamente.

"D'accordo andiamo" lo presi per il braccio e lo trascinai fuori.

"Menomale che Giulio aveva detto che svegliarti era un impresa!" Rispose lui.

Arrivammo in cucina e seduti a tavola c'erano Mattia e Giulio che mangiavano. E quel coso dov' è?
Non è che l'ho sognato davvero?

"Non ci credo...tu che ti alzi immediatamente? Sorellina stai bene?!" Mi domandò Giulio finendo la sua brioche.

"Si si sto bene" dissi sbuffando e sedendomi accanto a Valerio.

"Siamo nervosi oggi, vero RAGAZZINA?" Sentii una voce sarcastica molto conosciuta provenire dall' ingresso della cucina.

Allora ieri sera è davvero accaduto tutto cio! Lui è realmente a casa di mio fratello. Sorrisi a quel nomignolo smettendo immediatamente dato che  Mattia,Valerio e Giulio mi fissavano sconvolti dal fatto che conoscessi già Giorgio.
Intanto lui si avvicinò e prese una tazza di caffè e latte.

"Se mi chiami un altra volta RAGAZZINA ti castro giuro!"

"Lo prendo come un si" mi rispose infine sedendosi.

"Ma voi vi conoscete?" Domandò scioccato Giulio.

"Purtroppo si" rispondemmo in coro noi due.

"Cazzo mi copi?" Dissi a Giorgio.

"Va che sei tu che hai copiato me eh!"

"Basta voi due! Siete peggio dei bambini" intervenne Giulio.

"Intanto cosa vuoi mangiare?" Mi domandò Valerio alzandosi.

"Una tazza di caffè e latte e una brioche alla crema grazie" gli risposi col sorriso.

"Bro la passi anche a me la brioche?" Domandò Giorgio.

"Si va bene" rispose Valerio.

"Ma come vi siete conosciuti?" Domandò Mattia.

Sia io che Giorgio ci stavamo soffocando per la domanda e loro ci guardarono straniti.

"Ci siamo incontrati una volta per caso e ci siamo presentati. Poi Giulio mi ha chiamato e me ne sono andato.
Ieri notte l' ho svegliata rientrando a casa e ci siamo incrociati. Cosi ho scoperto che lei è tua sorella. Giuro che non lo sapevo prima!" Spiegò Giorgio.

Ah. Quindi quella misteriosa telefonata era con mio fratello? E stavano cercando me?!
Ora ho capito.

"Gia e io non sapevo che il tuo migliore amico di cui parli sempre corrispondeva a sto qua!"  Risposi io indicandolo mentre lui mi guardava in cagnesco.

"Okkey okkey riassumendo voi vi siete gia incrociati prima che io ti trovassi ma non sapevate chi foste" spiegò Giulio.

"Esatto" rispondemmo insieme noi.

Mi alzai,misi la tazza nel lavandino e andai in camera di Giulio.
Presi degli skinny neri strappati sul ginocchio,un top nero semplice e il mio intimo dello stesso colore in pizzo.

"Regà io vado in bagno a farmi la doccia non scassate il cazzo" gli urlai dirigendomi verso il bagno.

"Okkey" rispose Giulio mentre lavava i piatti.

Mattia e Valerio invece giocavano,come al solito, alla play.
In pratica avevo perso di vista Giorgio. Bello eh!

Entrai in bagno e chiusi la porta quando qualcuno la bloccó.
L' aprii ed entró chiudendosi la porta alle spalle.

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