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Mi alzai e corsi ad abbracciarla.

"Cata ciao mi sei mancata" le dissi io stritolandola.

"Ciao Jade anche tu"

Poi guardò mio fratello e arrossí.

"Ma Juan?" Domandai alla mora.

"Non è potuto venire" spiegò lei.

"Hey" la salutò Giulio con un tenero bacio sulla guancia.

Sti due starebbero da dio insieme!

"Ciao" rispose timidamente lei.

"Regà questa è Catalina... la ragazza che abbiamo conosciuto in Spagna" spiegò mio fratello. "E loro sono i miei amici: Mirko, Mattia e Valerio" disse indicandoli uno ad uno.

"Per quanto starai qui?" Chiesi alla ragazza io.

"Amm tre settimane"

"Ohh wow e dove dormirai?"

"In albergo" rispose lei ridendo.

"Assolutamente no. Verrai a casa mia e starai nella stanza di Giulio perché a lui non dispiace vero?" Domandai a mio fratello.

"Eh? A no no va bene" disse lui.

"A quanto pare non ho scelta!" Scherzo lei.

"Giusto!" Ridacchiai io.

All'improvviso una figura si presentó in sala. Sembra un zombie. Lui, sempre perfetto, ora è davanti a noi in uno stato pietoso. Io rimasi a bocca aperta a fissarlo poi guardai mio fratello e lo vidi dispiaciuto mentre guardava il suo migliore amico andare in cucina.
Continuammo a parlare come se niente fosse quando vidi Giulio raggiungere Giorgio.
Mi alzai e li raggiunsi in cucina pure io.

"Giorgio ti prego basta mi fa male vederti così" disse mio fratello.

"Ma basta cosa? Lei non c'è e io non riesco ad andare avanti! Tu poi sei la persona che può capire meno di tutti" Sbottó lui

"Ma-" iniziò a dire e poi si bloccó.

"Sai che c'è fai quello che ti pare...ho provato ad aiutarti ma tu no non mi ascolti perché sei un testardo di merda! E sai che ti dico vai...chiuditi in camera e continua a fumare tanto è l'unica cosa che sai fare ora!" Continuó dopo.

Giorgio cambio espressione e...e iniziò a piangere?!

"Bro mi dispiace" si scusó Giorgio sedendosi con la testa fra le mani.

"Tranquillo, ma com è possibile che sta ragazza ti abbia rovinato cosi con delle semplici parole?" Domandò Giulio.

Lui fece un finto sorriso e non rispose.

Giulio uscii e tornò da Cata mentre io entrai in cucina. Guardai Giorgio. Inutile dire che mi manca da far schifo anche se mi ha fatto star malissimo. Eppure vederlo così e non sapere la motivazione mi fa star ancora più male.
Mi avvicinai a lui e quando si accorse della mia presenza alzó lo sguardo incastrandolo nei miei occhi.
Aveva il viso rigato dalle lacrime e non resistetti più. Lo abbracciai, un abbraccio che doveva servire a ricostruire quel poco rimasto di me e cercare di aiutare il ragazzo che mi a ridotta cosi.
Giorgio mi prese per i fianchi e mi fece sedere sulle sue gambe senza slegare l'abbraccio. Poi appoggió la sua testa nell'incavo del mio collo.
Sto ragazzo che fa tanto il duro ora è tra le mie braccia e sta piangendo come un bambino, mi fa una tenerezza...vorrei baciarlo ma lui non mi ama anzi. Fanculo a me che ci ricado sempre! Non dovevo venire qui.

"Mio dio quanto sono coglione" disse lui senza staccarsi da me.

"Ti prego sta zitto o me ne vado" risposi io accarezzandogli la nuca.

Lui alzó lo sguardo e con le lacrime agli occhi si avvicinò alle mie labbra. Non riuscí a rifiutare il bacio, so di averne bisogno. Si, io ho bisogno di lui.
Appoggió le sue labbra sulle mie e sentii la pelle d'oca. A quel punto iniziarono a scendere le lacrime pure a me. Chiese l'accesso alla mia bocca e io lo lasciai fare. Posso sentire per certo che il nostro è un bacio disperato, non so esattamente il perché lo abbia fatto ma non mi importa ora.
Legai le mie braccia attorno al suo collo e mi sedetti a cavalcioni su di lui. Giorgio iniziò ad asciugarmi le lacrime con piccoli baci sul viso, sorrisi involontariamente e mi lasciai fare. Iniziò a baciarmi il collo e scese sempre più giù. Se non ci fossero gli altri penso che lo lascerei fare ma poi so che finiremmo a letto quindi gli presi il viso e lo riportai sulle mie labbra. Lui sorrise e iniziò a baciarmi con dolcezza.
Ci staccammo e appoggió la sua fronte sulla mia e mi guardò.

"Ora posso parlare?" Chiese col fiatone.

"Dipende" risposi io.

"Da cosa?" Domandò confuso.

"Se mi dici che mi hai baciato ma era solo un modo per distrarti puoi anche ritenerti morto" dissi seria io.

"Assolutamente no! Ti ho baciata perché ne avevo bisogno"

"Okkey parla allora" lo incitai io.

"Mi hai ridotto così tu" ammise lui.

Ci rimasi di merda. Cioè ho rovinato io il ragazzo che più amo? Mi sentii tremendamente in colpa.
Mi prese il viso e mi costrinse a guardarlo.

"Perchè mi hai detto che ti ha fatto schifo?" Mi domandò con gli occhi lucidi.

Ma che gli importa scusa? Mi ha solo usata no?! La mia opinione non dovrebbe fargli ne caldo ne freddo.

"Scusa ma se mi hai solo usata che ti importa come mi hai fatta sentire?" Domandai confusa io.

"Cazzo sei proprio scema" rispose lui con un mezzo sorriso.

"Non capisco"

"Ti ho detto quelle cose solo per allontanarti da me. Però sono un fottuto stronzo ed egoista e non riesco a starti lontano e vederti felice con uno che non sono io. Mi sei mancata troppo" mi spiegò lui.

Sentii il mio cuore esplodere dalla gioia. Lo presi e lo strinsi a me.

"Io ho detto che mi ha fatto schifo solo perché tu con le tue parole mi hai distrutta. E siccome sono stronza anche io ho preferito dirti cio che non pensavo per far rimanere male anche te" sussurrai al suo orecchio.

"Sei la mia stronza. E sottolineo MIA" disse accentuando l'ultima parola.

"Ah si e da quando?" Lo stuzzicai io.

Lui si avvicinò al mio collo e iniziò a darmi dei piccoli baci succhiando la mia pelle. Ci soffió su passando poi la lingua.

"Da ora" disse poi staccandosi da me con un sorriso beffardo sul volto.

"Ahh dici?"

"Si dico"

"Starei qui con te in eterno ma di là ci sono gli altri" gli ricordai io alzandomi da lui.

"Va bene tu vai ti raggiungo a momenti"

Tornai in sala stando attenta a coprire il suo succhiotto con i capelli e mi sedetti vicino a Valerio. Notai che Cata mi guardava con un sorrisetto pervertito.

"Jade vieni ti devo mostrare una cosa" disse prendendomi per il polso e trascinandomi verso il corridoio.

Andammo in camera di Giulio e ci sedemmo.

"Allora?" Chiesi io.

"È Daniel il ragazzo che è in cucina?" Domandò lei.

"No noi ci siamo lasciati. È Giorgio il miglior amico di Giulio" risposi io.

"Non dirmi quello del Davil's?" Chiese sconvolta.

"Gia ci sono rimasta di merda pure io quando l' ho scoperto"

"E state insieme?"

"No ma ti pare?!"

"Ma vi stavate baciando e quello che hai sul collo è un succhiotto!" Esclamó spostandomi una ciocca di capelli.

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