CAPITOLO 25: L'INGANNO

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-Come è possibile?- balbettò Jenny alzando gli occhi dal proprio cadavere e aspettando risposte. -Io... io non...- mormorò Tristan, lasciando poi cadere la frase.
Heban fu il primo a riprendersi dalla sorpresa e ad agire. Si srotolò le bende dalle mani scoprendo la punta delle dita e poi esitò un istante prima di poggiare i polpastrelli sulla fronte della Jenny morta. Quando le sue pallide dita entrarono in contatto con la sua fredda pelle, accadde un fenomeno che fece sobbalzare Jenny: il cadavere aprì gli occhi ed iniziò a sussultare.
-Cosa sta facendo?- domandò la ragazza, impressionata.
-La sta riavvolgendo, per capire cosa è successo- spiegò il Babau.
Le cose però presero una piega ancora più strana: la defunta iniziò a mutare. Nemmeno Heban si aspettava una cosa del genere, sicché si allontanò con uno scatto quando vide che sul lettino non giaceva più Jenny, ma Oak.
-O-Oak? Heban, cos'hai fatto?- balbettò Tristan confuso, ma l'incappucciato non avrebbe potuto dargli una spiegazione nemmeno se fosse stato in grado di parlare.
-Ehi, cugino?- chiamò Tristan scrollando lievemente Oak per una spalla. Ma gli occhi erano spenti sul suo viso privo di ogni traccia di vita.
Tristan retrocedette di qualche passo. Distolse lo sguardo al corpo esanime del cugino e annunciò -Più di così non puoi riavvolgere, Heban. Sono successe troppe cose a questo corpo perché le ricordi. Se Oak è morto, abbiamo a disposizione un nuovo Squarcio.
Sono sicuro che ci sarà d'aiuto e, se lui vuole, ci mostrerà cos'è successo-.
-Io non sto capendo- intervenne Jenny, alzando lo sguardo a fatica da Oak.
-Gli Squarci sono tunnel di energia, come ti ho già spiegato. Il collegamento di energia nasce quando a qualcuno che ne possiede molta non serve più- replicò Tristan con tono neutro.
Jenny non approfondì l'argomento; sentiva che l'ostentato tono deciso del compagno serviva ad evitare che la voce gli si incrinasse. Lui non poteva permettersi di scoppiare in lacrime, la missione non era ancora finita. Dopotutto, era la guida.
-Heban, Jenny, andiamo- ordinò lui. Il Babau fece per aprire la bocca ma Tristan lo interruppe con durezza -Tu no. Ci raggiungerai a piedi- e sprezzante aggiunse -Tanto la strada la conosci-.
L'Uomo Nero non replicò, ma distolse lo sguardo. Offeso, seccato, pentito, chi poteva dirlo? Difficile decifrare un'espressione sul volto della Paura.
Per Jenny fu facile capire che nonostante la perdita subita, il risentimento di Tristan nei confronti del Babau non stava vacillando.
Tristan non indugiò oltre; lanciato un ultimo sguardo al cugino, aprì uno Squarcio e scomparve. Heban fece un cenno al Babau, prima di lasciarsi assorbire dalle ombre. Jenny aprì il suo portale a testa bassa, cercando di ignorare lo sguardo penetrante dell'Uomo Nero, e sparì nel nuovo tunnel di energia.
Lì scoprì cos'era successo ad Oak. Ebbe accesso ai suoi ricordi più recenti, proiettati sulle pareti del tunnel come film. Lo osservò sostituirsi a lei per non far notare la sua assenza ai suoi genitori e poi assistette all'attacco di un misterioso nemico del quale non riuscì a distinguere il volto. L'ultima immagine che vide, fu il cielo; poi non ci furono più ricordi.
Il tunnel di energia finì e catapultò Jenny in un salone della torre dei Roof Jumper. Non fece in tempo a rimettersi in piedi che una potente scossa fece tremare tutto, facendo cadere dalle pareti alcuni antichi arazzi.
-Cosa sta succedendo!?- strillò, guardandosi intorno. -Non ne ho idea- replicò Tristan, avanzando a tentoni verso un portone. Aveva le guance rigate dalle lacrime, segno che la sua parte umana aveva preso il sopravvento sul suo ruolo da distaccato guardiano della Fenice. Heban gli si avvicinò per sbirciare oltre il portone, ma alla successiva scossa si appiattì contro una parete, tremante. Era la seconda volta che Jenny lo vedeva manifestare un'emozione intensa e per la seconda volta era paura. Nonostante avesse avuto occasione di vedere un frammento del suo passato, sentiva di sapere ancora ben poco sulla storia dell'incappucciato.
Dei passi risuonarono nel corridoio e Tristan fermò la persona in corsa, un ragazzo fatto di pezzi di stoffa cuciti tra loro -Cosa sta succedendo qui?-
-Non hai saputo? Siamo sotto attacco!-
-Da parte di chi?-
-Pare che Grifon e Blukroma si siano alleati. Non so cosa li abbia convinti a collaborare-
-Un obbiettivo comune?-
-Un nemico comune- corresse Sarah, sopraggiungendo in quel momento -Patchwork*, va' in cima alla torre ad aiutare gli altri. Di loro mi occupo io-. Patchwork fece un cenno con la testa e riprese la sua corsa. Sarah si rivolse al gruppetto spaesato -Il rapimento di Venius era solo una strategia per attirarvi alla Torre di Grifon, così da non avervi a proteggere il Quartiere Generale. Dato che sia Grifon che Blukroma desiderano possedere la Fenice, ho motivo di credere che stiano cercando di sfruttarsi a vicenda ma senza realmente aiutarsi- poi pur avendo gli occhi chiusi domandò -Dove sono gli altri? E dov'è Oak? Pensavo vi avrebbe scortato fin qui-
Il gruppetto rispose in fretta alla prima domanda, mentre per la seconda a Tristan ci volle più tempo per soppesare le parole.
Quando Sarah venne a conoscenza dell'accaduto, si voltò verso una rampa di scale e incrociò le braccia -Quando Blukroma scoprirà di non aver ucciso la Portatrice per colpa di Grifon, ci saranno dei dissapori. Ma ora seguitemi, abbiamo qualcuno da vendicare-.








*Patchwork, personaggio di Paolo-Andreoli

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