CAPITOLO 3: IL CAVALIERE DI GRIFON

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Jenny era stata trascinata per le strade del paese dal vecchietto che camminava perfino più velocemente di lei, con Tristan a seguito che la tranquillizzava di tanto in tanto.
-Niente Squarci per lei- borbottava di tanto in tanto l'anziano.
-Ma dove stiamo andando?-
-Nel Quartier Generale- rispose Tristan
-A fare cosa?-
-Devi venire messa al corrente di cosa sta succedendo e di cosa abbiamo bisogno che tu faccia per noi- Jenny rimase un istante zitta. Aveva così tante domande ma non sapeva da quale partire per prima. Fece per aprire bocca quando sentì sibilo tagliare il vento. A quanto pare non era stata l'unica ad udirlo, perchè Venius e Tristan si bloccarono.
-Maledizione - mormorò Tristan a denti stretti.
-Che succede?- domandò piano Jenny. Poi lo vide, anche se di preciso non sapeva di cosa si trattasse. Una figura stava piombando dal cielo verso di loro. Sembrava così potente... con un centro di gravità proprio, infatti attirava a sè le nuvole che la seguivano nella sua mortale picchiata.
La "cosa" atterrò con uno schianto, crepando la strada e sollevando un gran polverone. Jenny sentì la presa dell'anziano farsi più salda. Una figura scura spuntò fuori dalla nube di polvere e si presentò altezzosa davanti a loro in tutta la sua grandezza. E nel silenzio che precede la tempesta, il cellulare di Jenny suonò.
Lei imbarazzata lo afferrò con mano tremante e rispose
-Mamma scusa mi sono dovuta trattenere a scuola, tornerò tardi. Ti devo lasciare, ciao- e chiuse la chiamata.
Il mostro che si trovava davanti socchiuse gli occhi bianchi a due fessure.
E rise.
La sua risata era aspra, ma profonda. Ma guardando meglio... Jenny si accorse che non era lui a ridere.
Ci fu un rumore metallico e un uomo in armatura scura scese dalla groppa dell'animale.
Il viso del "cavaliere" era coperto da un elmo nero. Aveva uno strano modo di muoverso, rigido ma allo stesso tempo sciolto. Puntò entrambi gli indici verso Jenny e si rivolse a Venius -Sarebbe lei? Mi prendi in giro?-
Il vecchietto nascose Jenny dietro di sè. Tristan si era avvicinato e sembrava teso. Il cavaliere nero vide che la ragazzina continuava a fissare il suo animale -Ti piace il mio grifone? Attenta, se lo guardi troppo a lungo negli occhi potrebbe decidere di mangiarti - disse con una nota divertita nella voce. Spostò lo sguardo su Tristan -Oh andiamo, cos'è quell'espressione cupa? Siamo tra amici. Sono qui solo per lei, lasciate che la prenda e...-
-Scordatelo- lo interruppe il ragazzo. Il tono di voce del cavaliere nero cambio e diventò calmo ma aggressivo
-Speravo lo dicesti- E sferrò il primo attacco.
Con uno scatto fulmineo srotolò dal braccio una catena, che in mano a lui iniziò ad ardere di fuoco nero; la usò come una frusta, puntando verso Tristan. Venius roteò su se stesso ad una velocità impressionante non solo per la sua età, creando un vortice d'aria che deviò il colpo. Poi afferrò Jenny per le spalle e la spinse verso Tristan
-Portala al Quartier Generale, con il Cavaliere di Grifon me la vedo io, usa comunque uno Squarcio! Ormai è necessario- ordinò.
Tristan afferrò Jenny per un polso e la tirò verso sè. La avvolse in un abbraccio protettivo e intorno a lui si creò il solito vortice di fuoco. Quando svanì, i due erano scomparsi. Il Cavaliere di Grifon osservò la scena pacato, poi ridacchiando disse a Venius -Davvero, bella mossa. Avete "salvato" la Fenice, per ora. E adesso credi che non ti ci vorrà molto a sconfiggermi ...- rise, con voce roca - Mi dispiace, penso proprio che le cose andranno diversamente. Sono più forte dell'ultima volta- Spalancò le braccia e il vento iniziò come ad ululare. Il flebile sole venne completamente nascosto dalle nuvole.
-Io sono Il Cavaliere di Grifon, cacciatore di taglie, e tu, Venius Roof Jumper, sei finito nella mia trappola-
E comparvero. A centinaia. Sbucavano dalle nuvole grigie. In tutta la sua vita secolare, Venius non aveva MAI visto così tanti grifoni in una volta sola. Sentì un groppo in gola, poi una sensazione che era tempo che non provava e che quindi riconobbe a stento: paura. Il primo grifone gli atterrò davanti con uno schianto. Venius intrecciò le mani che iniziarono a bruciare
-Non sarò preda facile- annunciò.
Il Cavaliere di Grifon salì in sella al suo grifone -Tu sei uno, loro centinaia. Non c'è confronto- Afferrò le briglie e spronò l'animale a muoversi. Con un solo battito d'ali il grifone s'innalzò in cielo di una quindicina di metri. -Attaccate!- L'ordine rimbombò per tutto il cielo e i grifoni si gettarono contro il centenario, che respinse la prima ondata con un anello di fuoco.
"Non una preda facile... non una preda" pensò Venius, prima che la seconda ondata piombasse con ferocia su di lui.

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