CAPITOLO 9: CREEDE

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I portali... in poco tempo Jenny era diventata brava ad usarli. Si spostava di paese in paese senza sosta.
Poco prima di partire dalla torre dei Roof Jumper, dopo aver salutato Sarah e Oak, aveva scoperto che c'erano diversi modi per utilizzare i flussi di energia: Jenny per diventare parte di un flusso apriva un portale, Tristan prendeva fuoco ed attraversava uno Squarcio, i gemelli si sgretolavano in granelli di cenere (la prima volta che Jenny li vide sparire così davanti ai suoi occhi, si spaventò), Heban sembrava fondersi con le ombre e Trond, beh, lui non era molto bravo ad inserirsi nel flusso e si faceva dare un passaggio dagli altri.
Ognuno aveva la propria tecnica.
Tristan sembrava l'unico a sapere in che direzione andare e il gruppo lo seguiva. Non era facile per Jenny orientarsi, ma si era accorta che quando qualcuno utilizzava un flusso di energia, lasciava una traccia. Per questo sapeva esattamente dove si trovavano i compagni, l'importante era non perderli.
Stava riflettendo sull'accaduto dell'ultima ora quando percepì un cambiamento nella traccia e capì che Tristan, e poi il resto della squadra, si era fermato. Jenny aprì un portale per uscire dall'energia senza fatica ma a causa dell'alta velocità con la quale si stava spostando, quando ne uscì non riuscì a mantenere l'equilibrio e rotolò per qualche metro. Erano capitati in un luogo roccioso, la pietra fredda sulla quale Jenny era caduta le aveva aperto un piccolo graffio sul ginocchio e procurato parecchi lividi. Trond, i gemelli e Tristan l'avevano fissata con disappunto ma con sua immensa sorpresa l'unico che si era degnato di aiutarla a rialzarsi era stato Heban.
E nell'afferrare la sua mano bendata da fasce scure, Jenny si accorse che non era poi fredda quanto credeva.
-Jenny, per favore, datti una mossa- le disse Tristan senza rabbia nella voce e guardandosi intorno. A giudicare dall'odore di salsedine e dalla brezza umida che gli scompigliava i capelli castani, si trovavano su una scogliera. Probabilmente se la luna non fosse stata nascosta dalle nuvole, sarebbe riuscito a vedere il mare.
Jenny gli si avvicinò con piccoli passi -Noi d-dovremmo andare lassù?- gli chiese indicando qualcosa alle sue spalle.
Tristan si voltò. Tutti erano stati distratti dalla parete di buio oltre la scogliera e nessuno si era ancora accorto della torre piena di guglie che si stagliava in cima ad un promontorio divorato dal mare. Sembrava principalmente in stile medievale ma allo stesso tempo rinascimentale se non in un certo punto anche greco. Era come se ogni piano avesse un pezzetto di storia con sè. -Per il sesto pollice di Fithz!- esclamò Trond a bocca aperta.
A quanto pare l'esclamazione non suonò strana solo a Jenny perchè tutti si voltarono a fissarlo straniti.
Jenny poi tornò a rivolgere la propria attenzione alla torre illuminata da file e file di fiaccole, ma anche lanterne e neon. -È fisicamente impossibile che sia ancora in piedi- commentò -La base della struttura è piccola e man mano che si sale con lo sguardo i piani si fanno sempre più grandi. Potrebbe cadere al minimo soffio di vento-
Con un tempismo da brividi una ventata d'aria più forte delle altre le spazzò i capelli.
-Dobbiamo muoverci- annunciò Ann. Evert annuì per dirsi d'accordo,
-Sì, proseguiamo. Mi sembra di aver visto un sentiero abbastanza nascosto, tra quelle rocce. Prendiamo quello-
Tristan si incamminò per primo, i muscoli testi pronti a scattare.
Il sentiero era invaso da pietre ricoperte di muschio e viscide, Jenny rischiò un paio di volte di scivolare.
Non capiva perchè gli altri sembravano essere statiesentati da tali figuracce.
-Tristan?- sussurrò ad un certo punto, ricordandosi di alcuni pensieri.
-Cosa c'è?- rispose lui senza voltarsi.
-Mi sono venute in mente due domande...-
-È inutile che tu mi chieda il permesso di farmele, anche se volessi non riuscirei a trattenere la verità, ricordi?-
-Giusto. Allora, prima di tutto, perchè non ci siamo trasportati direttamente dentro la torre?-
-Semplicemente perchè non ci sono flussi che la collegano-
-Ah, non ci avevo pensato-
-La seconda domanda?- chiese sbrigativo Tristan.
-Sì, ecco, la seconda domanda: perché Grifon vuole proprio la mia fenice? Che fine hanno fatto le altre due?-
-Quella di cui sei portatrice, è l'unica fenice completa, anche se al momento è dormiente. Possiede le tre parole impronunciabili, di distruzione, ordine e unione. Solo venendo a conoscenza di esse, Grifon riuscirebbe ad assorbire la fenice e diventare immortale.
Delle due fenici incomplete, so solo che una è dall'altra parte del mondo mentre l'altra, quella che si era occupata del libro della pace, è morta-
Jenny sbarrò gli occhi -Io credevo che non potessero morire!-
Tristan scosse la testa -Non è così facile, ma proverò comunque a spiegarti. Al momento della creazione dei due libri, parte di loro si ancorò alle prime due fenici ed esse divennero rappresentanti del loro potere. Ora, devi sapere che per risorgere dalla cenere, le fenici hanno bisogno di un combustibile, il quale viene creato inconsciamente dagli uomini. La fenice legata al libro della distruzione ha bisogno di una qualsiasi forma di guerra, le basta anche un semplice litigio tra bambini. La fenice che si è occupata del vincolamento dei due libri ha bisogno che nel mondo ci sia unione, non importa di che genere. Si può passare dall'unione tra due persone a quella tra latte e caffè, basta che si crei un legame. La fenice legata al libro dell'ordine ha bisogno, come combustibile, della pace. Che sia sulla Terra o anche solo nella testa di una persona.
Ma per un periodo troppo lungo il nostro pianeta è rimasto senza pace e allora la Fenice, dopo la morte dell'ultimo portatore, non è riuscita a rinascere-
Jenny rimase silenziosa per qualche secondo silenziosa a riflettere sulla spiegazione di Tristan, poi domandò -Hai detto che la fenice dell'unione è dormiente, non pensi che continuare ad attingere ai suoi poteri potrebbe risvegliarla?-
-È quello che spero che accada. Con la fenice in pieno possesso dei suoi poteri, Grifon verrebbe spazzato via in un attimo-
Jenny ripensò a quel breve flash di ricordi che aveva avuto al Quartier Generale dei Roof Jumper e alla grande energia che l'aveva pervasa. Fece per fare un'altra domanda quando Trond sibilò -Fermatevi ragazzi, sento odore di grifone-
-È normale, ci stiamo avvicinando ad un covo pieno di grifoni- commentò Evert.
-No, è più vicino-
-Credo si stia riferendo a me- la voce stridula proveniva da una figura incappucciata accucciata su una pietra più alta delle altre. Tristan automaticamente strinse i pugni, che lentamente vennero avvolti da una sottile patina infuocata -Vattene, Creede- ordinò con voce ferma.
-Chi è Creede?- sussurrò prontamente Jenny.
-Non è il momento per le domande, piccola- replicò Trond mettendo una manona sulla spalla di Jenny e nascondendola dietro di sè.
-Io sono Creede- ribattè la figura incappucciata alzandosi in piedi, il profilo smilzo che si stagliava contro la luce delle fiaccole -Ma per gli amici, il taglia gole-

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