CAPITOLO 6: IL GIOCO DELLA FIDUCIA

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Jenny accese il computer. Le otto e trenta; normalmente sarebbe stata a scuola da un pezzo.
Controllò facebook, ma non trovò nessuna notifica. Tamburellò con le dita sulla scrivania
"Su, contattatemi" bisbigliò tra sè. In quel preciso istante l'aria si increspò verso il centro della stanza e uno Squarcio si aprì investendo Jenny con del vento caldo. Tristan si materializzò sul tappeto verdognolo della camera, la pelle fumante.
-Cosa aspetti ad uscire?- Domanda -Ti ho anche inviato dei messaggi-.
-La porta è chiusa, il telefono scarico e il caricabatterie è in un'altra stanza- ribattè Jenny.
-Potevi almeno uscire dalla finestra. È stato complicato trovare una corrente per questa casa-
-Mi dispiace, non lo sapevo... ma la finestra è al secondo piano, ti faccio notare- Jenny si passò una mano tra i capelli e si accorse che erano tutti aggrovigliati -Un secondo- esclamò, poi corse nel bagno collegato alla stanza e ne uscì pettinandosi i capelli ramati.
Tristan fece una smorfia perplessa -Sul serio?-
Jenny fece un sorrisetto imbarazzato e si infilò il pettine in tasca. -Su andiamo- Tristan aprì la finestra e le fece segno di uscire, poi si smaterializzò e riapparve a terra. Jenny si affacciò alla finestra e, a pochi metri da lei, incrociò lo sguardo di un Oak alquanto seccato.
Stava fluttuando con le braccia incrociate e in viso un'espressione di disappunto -Ah finalmente!-
-Bastava che bussassi alla finestra-
-Dato che non sono natio di questa regione, non ho il permesso di avvicinarmi o di entrare nelle abitazioni del luogo. Eccetto il Quartier Generale, ovviamente-
-Ovviamente- mormorò Jenny sovrappensiero.
-Quindi che devo fare ora?-
-Resta pure a fissarmi quanto vuoi- ribattè Oak. Jenny non colse l'ironia. -Devi saltare! Ti prendo io- sbuffò lui. Jenny si fece coraggio e salì con le gambe tremanti sul balconcino
-P-prendimi eh?- Oak annuì e protese in avanti le mani.
A quel punto Jenny si lanciò e il suo unico pensiero fu "ma che diavolo sto facendo?!".
Oak non l'afferrò. Anzi, si fece indietro.
Jenny iniziò a precipitare, con un misto di sorpresa e paura a deformarle il viso.
-OAAAAK!- gridò con la voce più acuta e alta di due semitoni. Lui non si mosse. Tristan, a terra, nemmeno.
"Non ho intenzione di morire come un insetto spiaccicato sul vetro" pensò Jenny stringendo i denti.
E quando ormai si trovava a qualche centimetro da terra, quando non le restava più fiato per gridare, quando le lacrime avevano iniziato ad uscire copiose, un portale di fuoco si aprì sotto di lei e la inglobò, per poi richiudersi subito dopo.
Tristan corse nel punto dove Jenny era scomparsa e iniziò a scavare con le mani, pensando fosse stata mandata in profondità, ma a pochi metri da lui un altro portale si aprì e Jenny venne letteralmente risputata fuori.
Venne lanciata ad un metro da terra e in quel breve momento lei non fece altro che agitare le braccia, come per mantenere l'equilibrio.
Poi ricadde a terra con un tonfo. Oak scese in volo e la raggiunse mentre Tristan la stava aiutando ad alzarsi.
-COME VI È VENUTO IN MENTE!?- gridò Jenny scossa.
Scrollò il braccio per far perdere la presa a Tristan e con l'altra mano gli diede uno schiaffo, poi andò da Oak e iniziò a prenderlo a pugni sulla spalla -Potevo morire razza di un... di un...- nessun insulto le sembrava abbastanza grande.
Tristan le afferrò le spalle per tenerla ferma -Jenny, Jenny ascolta! Serviva per liberare il tuo vero potenziale!-
-Il mio che...? A scuola dicono sempre che ho potenzialità ma non mi applico. Ma lo dicono a tutti- ribattè Jnny pensando d'un tratto ad altro.
-Qua la situazione è simile. Ti ho visto molto... bloccata, quando davi fuoco a quel manichino. La nostalgia è stato un buon inizio, ma utilizzare la paura... è stato decisamente un passo avanti Jenny decise di darsi una calmata e il respiro tornò regolare.
-Sei più forte adesso, Jenny. Quel portale che hai creato.... Adesso che hai acquisito il potere di farlo, non avrai più difficoltà con quello-
-Cioè non dovrò saltare ogni volta da una finestra?-
-Esattamente- Jenny si allontanò qualche passo da Tristan e protese una mano verso casa sua.
Un portale di fuoco dal diametro di due metri si aprì e contemporaneamente se ne spalancò un altro vicino a lei.
-Beh, questo potrebbe essere utile- commentò. Fece un saltino in avanti, nel portale vicino, e rispuntò da quello comparso sulla parete. Si mise a ridacchiare tra sè.
Oak sbottò -Se hai finito di giocare, ci sarebbero delle questioni più urgenti da sbrigare. Vieni in cima alla torre del Quartier Generale, potrai fare conoscenza con la squadra di recupero. Abbiamo una missione da pianificare: Venius non aspetta che noi-

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