CAPITOLO 30: REDIVIVO

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I pezzi dell'armatura tremarono e poi si avvicinarono gli uni agli altri, come dei magneti. Jenny trasse un respiro di sollievo. L'Heban che conosceva, la parte buona, aveva prevalso sull'altra. L'armatura stava tornando integra e l'Uomo Nero la scrutava in cerca dei visi dei suoi bambini. Ad un certo punto un urlo terrorizzato squarciò l'aria -JENNY! DIETRO DI TE!- Sarah stava indicando qualcosa alle spalle della ragazza.
Jenny sbarrò gli occhi e si paralizzò, senza avere il coraggio di voltarsi. Un respiro caldo le scompigliò i capelli e fu seguito da un ringhio basso e gutturale. Un'ombra si allargò sempre più e solo a quel punto Jenny riuscì a smuovere le gambe, che sembravano diventate piombo, e a guardarsi alle spalle.
Un umanoide alto quasi due volte il Quartiere Generale, si ergeva in tutta la sua imponenza sulla battaglia in corso. A tratti era ricoperto di alghe e coralli, a tratti di lava non ancora solidificata del tutto, come se si fosse staccato da un'isola in mezzo all'oceano. Non aveva un vero e proprio naso, ma più sfiatatoi che ad ogni suo respiro emettevano un lugubre suono che sembra un coro sommesso di più voci che invocavano "Townda. Townda. Townda...". Tanti giganteschi sonagli di conchiglia risuonavano al ritmo del canto, scandendo le parole. La battaglia tra soldati medusa, Cavalieri e Roof Jumper continuava nel completo silenzio; nessuno voleva attirare l'attenzione dell'antico mostro.
-Townda- abbaiò Grifon, stringendo con forza la cordicella nera -Cattura la Portatrice. Mi serve viva. Tutti gli altri nemici ... puoi mangiarli-. Gli angoli della smorfia della creatura di curvarono leggermente verso l'alto, in un raccapricciante sorriso, e la sua mano ricoperta di corallo calò verso i guerrieri.
Sarah capì troppo tardi che era a lei che il mostro puntava e, quando le ruvide dita la chiusero nella loro stretta, rimase senza fiato e non riuscì nemmeno a cacciare un urlo.
Townda la inghiottì tutta intera.
-S-Sarah- sussurrò Tristan incredulo, che aveva ripreso i sensi giusto in tempo per vederla venire divorata.
Jenny non disse nulla; serrò la mascella e non si mosse. Mentre Townda allungava di nuovo la mano nella battaglia per pescare qualche altro spuntino, Venius, Trond, i fratelli Evert e il maestro Cremly venivano intrappolati dai tentacoli velenosi delle forze di Blukroma.
Townda si sbagliò e divorò un cavaliere con tanto di armatura, ma, pur rendendosi conto dell'errore, non si fermò.
Per la gioia di Grifon, finalmente si concentrò verso l'obbiettivo principale: la Portatrice.
Iniziò a calare la gigantesca mano verso un'immobile Jenny, alla quale Venius urlò invano di fuggire.
Le dita incrostate di salsedine erano a pochi metri dalla ragazza quando il potere della Fenice si sprigionò; si distaccò da Jenny, ma in qualche modo le rimase comunque legato.
L'accesso al Sapere di migliaia di anni contenuto nei ricordi che la Fenice stava mettendo a disposizione di Jenny, le permise di avere una chiara visione della situazione e anche di un piano per volgerla a suo vantaggio.
Spiccò un balzo sovrumano sul dorso della mano del Townda e, ad una velocità strabiliante, partì in corsa lungo il suo braccio, evitando i pericolosi sonagli.
-Cosa sta facendo?- domandò Cremly, incuriosito. Fu Venius a rispondere -Ha liberato la Fenice, proprio come avevi fatto tu anni e anni fa-. Il professore deglutì -In seguito a quell'esperienza, sono diventato cieco poiché la Fenice risiedeva negli occhi. La domanda ora è: dov'è contenuta la sua?-.

Jenny correva, correva e si lasciava alle spalle il vento. La mano con l'H tatuata la teneva stretta a pugno perché sentiva un sottile filo che partiva dal palmo e la collegava alla Fenice; era come un bambino che tira un acquilone.
I suoi passi veloci scavavano fosse sulla pelle del mostro, tanto erano potenti. Grazie alla Fenice, sapeva che doveva dar fuoco allo sfiatatoio sul viso del mostro per eliminare il Townda. Ci sarebbe riuscita; per Sarah, per Oak, per tutti quelli che Grifon aveva fatto soffrire.
Raggiunse la spalla della creatura e da lì iniziò ad arrampicarsi sul viso, di appiglio in appiglio.
Nonostante la distanza, grazie ai sensi acuiti colse un vociferare allegro, dal tetto della Torre.
In situazioni normali, da quella distanza lei non avrebbe potuto vedere cosa stava accadendo. Ma in quel momento, la sua vista era potente quanto quella di un'aquila. Lanciò un rapido sguardo verso il basso, giusto in tempo per osservare l'Uomo Nero ricongiungersi con i suoi tre Incubi. Poi lui alzò lo sguardo, sollevato, ed incrociò quello di Jenny. Riassunse un'aria grave e indicò ai suoi bambini Ettore e René. I bambini zampettarono nella loro direzione e l'Uomo Nero tornò oscurità. Si condensò intorno ad Heban e insieme rilasciarono nell'aria un'abnorme quantità di energia, quanto quella che sarebbe stata liberata al decesso di tre persone, abbastanza per permettere l'apertura di portali. Era una magia mai testata prima, un'innovazione.
Poi partirono in corsa verso Grifon e Blukroma perché dovevano assolutamente recuperare la cordicella nera che legava Townda al nemico. Nel frattempo, Tristan si stava rialzando. La stanchezza sembrava voler prevalere e la scomparsa di Sarah l'aveva devastato. Pur iniziando a consumarsi per lo sforzo, aprì uno squarcio per raggiungere Jenny.
La ragazza, che si era distratta a guardare cosa stessero facendo gli altri, per poco non venne schiacciata dalla mano del Townda, che calò su di lei come una persona fa per schiacciare una zanzara. Jenny si lasciò cadere di qualche metro, per evitarla. Tristan le comparve a fianco. Si guardarono, senza dir nulla, più seri che mai. E poi, insieme, con un'energia immensa colpirono Townda alla base del collo.
In quel preciso istante, un'altra forza si fiondò contro stesso punto, ma dall'interno.
Quando la pelle, la roccia, il corallo e qualsiasi materiale che rivestiva il Townda si squarciò, Sarah, salva, ricadde fuori. Era tornata alla vita.
Allo stremo delle forze, aveva involontariamente, ma fortuitamente, combinato un attacco con Jenny e Tristan, riuscendo così ad uscire dalla gola del mostro.
A quanto pare inghiottirla tutta intera, senza masticarla, era stato un errore.
Townda scosse il capo, dolorante. Grande com'era, ci voleva del tempo prima che gli ordini dal cervello arrivassero ai muscoli; per questo era così lento.
Tristan raggiunse Sarah, la cinse in un abbraccio, fece un cenno a Jenny e sparì in uno Squarcio. Jenny aprì uno dei suoi portali e tornò sul tetto della Torre, dove Heban e l'Uomo Nero stavano facendo una strage.
Ogni Roof Jumper, ogni alleato, cercava in tutti i modi di raggiungere Grifon.
Solo quando mancava ormai poco perché Heban lo raggiungesse, capirono che non erano né lui né Townda il vero pericolo.

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