CAPITOLO 4: PICCIONE IN FIAMME

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Jenny si era ripresa dal viaggio nello Squarcio creato da Tristan.
Ancora non capiva perchè perdeva sempre i sensi.
La cioccolata calda era bollente e lei continuava a passarsi la tazza da una mano all'altra.
Tristan ne aveva preparate tre . Una per lui, una per Jenny ed una per Venius, che però tardava ad arrivare.
Il ragazzo sembrava preoccupato ma Jenny decise comunque di fargli qualche domanda -Ma chi è questo… Cavaliere di Grifon?-
-Una canaglia. Il miglior cacciatore di taglie sul campo. E purtroppo, è al servizio di Grifon-
-Che sarebbe?-
-Un nemico da sempre dei Roof Jumper, dato che ci contendiamo da secoli la stessa cosa…-
-Che sarebbe?- ripetè Jenny sempre più curiosa.
-Una creatura immortale: la Fenice. Grifon la vuole usare solo per sè, assorbirne l'essenza per smettere di temere la morte. Questo però comporterebbe l'estinzione della creatura. Noi invece vogliamo proteggerla in quanto ormai unica al mondo-
-E io…. cosa ho a che fare con questa storia?-
-A sentire Venius…- le fece capire che non era d'accordo -…tu saresti la reincarnazione della Fenice -
Jenny lo fissò sbigottita da dietro gli spessi occhiali, poi scoppiò a ridere di una risata nervosa -Ma non dire sciocchezze-
-Beh… si spiegherebbe perché ho percepito una strana aura intorno a te e ti ho creduto un'infiltrata nemica… e poi perchè ogni volta che mi fai una domanda non riesco a trattenere la verità-
-Quest'ultima cosa che c'entra?-
-Per spiegare ti dovrei parlare delle origini e delle Battaglie del Cielo, quando i Roof jumper erano al servizio della Fenice, ma è meglio che ti racconti Venius questa storia, non appena tornerà -
-Non pensi che se possedessi un qualche potere sovrannaturale me ne sarei accorta prima?-
-Credo che prima i tuoi poteri fossero inibiti dalla forma umana in cui erano costretti a stare. Qualcosa si è spezzato quando ti ho trasportata con me attraverso il primo Squarcio, è come se avessi involontariamente premuto un pulsante di accensione-
-Ah...- disse solo lei. -Se ho capito bene gli Squarci sono come... un teletrasporto?-
-All'incirca-
-Perche Venius non ne ha usato uno per fuggire con noi?-
-Doveva distrarre il Cavaliere di Grifon abbastanza da non permettergli di mettersi sulle nostre tracce. Vedi, gli Squarci utilizzano una specie di flusso di energia che collega molti punti della Terra. Il fuoco mi permette di diventare energia ed entrare in questo flusso per farmi portare alla velocità della luce, e forse anche più, nel punto collegato con la Terra che ho bisogno di raggiungere. Gli uomini di Grifon hanno un potere simile, solo che loro invece di diventare energia, riescono a piegare essa alla loro volontà. Se dovesse cominciare un inseguimento in questo flusso, loro sarebbero in grado di spingermi fuori dal percorso senza neanche toccarmi. Se ciò dovesse accadere, mi ritroverei in un punto così alto e freddo dell'atmosfera che morirei di certo. Però il loro potere ha un raggio d'azione abbbstanza corto, un kilometro circa. Se riusciamo a passare il kilometro senza che uno di loro si sia inserito nel flusso, siamo salvi-
Jenny storse la bocca -Dici che abbiamo fatto bene a lasciare che Venius combattesse da solo contro il Cavaliere di Grifon? Invece di fuggire non potevi aiutarlo?-
-Noi abbiamo solo eseguito un suo ordine- Rimasero un istante in silenzio e finirono la cioccolata.
-Non stiamo qui con le mani in mano però. Dai, vieni in cortile; verificheremo il tuo potenziale- annunciò Tristan saltando in piedi.
-Il mio potenziale?- Tristan si avvió verso l'uscita senza rispondere e aprì un portellone che fece entrare molta luce e costrinse Jenny a socchiudere gli occhi
-Aspettami!- Erano usciti in un cortile di cemento, circondato su due lati da un muro, dagli altri due dall'edificio. Manichini di paglia e stoffa erano disseminati per tutta la piana grigia. Alcuni piccioni giravano e beccavano i ciuffi di paglia qua e là, alla ricerca di cibo.
-Ecco-
-Cosa dovrei fare?-
-Dai fuoco a un manichino-
-Non ho nè accendini nè fiammiferi con me ….-
-Intendo con i tuoi poteri-
-Sempre che io li abbia…-sottolineò Jenny -Non so usarli-
-Neanche un po'?-
-Neanche un po'- confermò lei.
Tristan abbassò gli occhi pensieroso -Per esercitare il controllo sul fuoco… devi collegarlo ad un ricordo. Deve essere qualcosa di forte, che ti ha causato un'emozione intensa che tu non dimenticherai mai- Jenny ci riflettè un attimo, poi rispose -Il Natale-
-Il Natale non è….-
-Aspetta, fammi finire. L'ultimo Natale mi sono arrivati pochi regali- Lui fece per interromperla di nuovo ma lei continuò -Ma non mi importava se erano pochi, la cosa che mi infastidiva era un'altra. Non erano impacchettati, neanche uno, e non c'erano i fiocchetti azzurri che mia mamma attaccava sempre al pacchetto, come se ai miei genitori non importasse più e non avessero voluto 'sprecare' tempo per me. Non c'era niente di quello che mi piaceva. Chi regalerebbe un libro di foto di fari ad una quattordicenne?? L'ha comprato mio papà per sè perchè sapeva non l'avrei usato. E non mi hanno filmato, ogni anno da quando ne ho memoria mi filmavano mentre aprivo i regali. Quest'anno no, è come se avessi perso importanza. Ma io voglio tornare piccola, quando la scuola era facile, potevo giocare tutto il pomeriggio con mia mamma, mio papà lavorava dal computer e ogni tanto scendeva a salutarmi, quando potevo salire sui gonfiabili, perchè a me piacciono ancora, quando mangiavo gelati ogni giorno in giardino sotto l'albero di pesche, quando tutti mi volevano bene perchè bastava loro solo un sorriso…- i suoi occhi erano lucidi.
-Brava, la nostalgia brucia. Come ti senti?-
-Sento una strana sensazione dove c'è il cuore... È cattivo segno? Sto per avere un infarto?-
-No, no. Adesso devi buttare fuori tutto il fuoco che senti in quel punto. Immagina di avere una pallina di gomma in mano. Immagina di riversare lì tutta la nostalgia, trasferiscila dal cuore alla pallina. Ora, lanciala più lontano che puoi-
Jenny strinse i denti e chiuse gli occhi e lanciò la pallina immaginaria. Riaprì gli occhi, uno alla volta. Fece un'espressione stupita: non sentiva più la sensazione fastidiosa.
Tristan la guardava sorridendo -Ce l'hai fatta -
Jenny sbattè di nuovo gli occhi. A una decina di metri da loro un manichino stava andando a fuoco insieme ad un piccione che era stato raggiunto dalle scintille e che ora correva in cerchio terrorizzato, con alcune penne in fiamme.
-Benissimo, ora…-
-Tristan!- qualcuno lo chiamò da lontano, chiunque fosse, stava correndo verso di lui.
-Cosa c'è Oak?-
-Ho cattive notizie. Si tratta di Venius-

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