CAPITOLO 29: REGENESIS

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René atterrò in cima alla nuvola temporalesca che altri non era che Tristan e lì vi rimase attaccato.
-René!- urlò Jenny a pieni polmoni. Cosa diamine stava facendo quella ranocchia?
Ma lui non rispose. Strinse le sue piccole mani di rana intorno a dei filamenti di nuvola particolarmente densi e iniziò a dirottare la nube di energia verso l'Uomo Nero.
Il groviglio di luce e nebbia si abbatté sul Babau con una potenza immensa. Lui tese le dita ossute in avanti ed evocò una foschia oscura sulla quale Tristan si abbatté sprigionando lampi e scintille, fino a quando non la infranse.
L'Uomo Nero ne fu investito e riuscì a reggersi in piedi solo per qualche secondo, poi fu spazzato via. Superato quell'ostacolo, l'energia si fiondò completamente contro il Cavaliere di Grifon. E l'armatura iniziò a creparsi.
-René!- chiamò Ettore, preoccupato.
-Lo porto io via da lì- intervenne il maestro Cremly, ma i lampi sprigionati dall'impatto gli impedirono di avanzare oltre.
L'armatura del Cavaliere si frantumò e i pezzi furono scagliati in tutte le parti. Due urla sovrastarono le grida della battaglia: quella di un disperato Uomo Nero, di un padre, accasciato a terra in una pozza di sangue scuro, con lo sguardo ancorato ai cocci dell'armatura, e quella del Cavaliere di Grifon, che senza armatura altri non era che ...
-Heban?- osservò Jenny, con voce flebile e gli occhi sgranati puntati sul Cavaliere, che di aspetto era identico all'incappucciato.
-Non chiamarmi così- ringhiò lui, rialzandosi a fatica, traballando.
-Oh cielo- mormorò Venius alla vista di un secondo Heban.
L'originale invece era ancora sul ciglio della torre, ma si stava già puntellando sui gomiti per rimettersi in piedi.
Gli occhi del Cavaliere persero il colore blu e diventarono rossi. E a quel punto Jenny capì.
Le tornarono in mente gli ultimi ricordi di Heban che aveva visto, dove lui bambino, per sfuggire a provvedimento del campo di papaveri, praticava in segreto un incantesimo di scissione.
L'Heban dagli occhi rossi era quello che aveva fatto ciò che era stato predetto da Dan Roof Jumper, si era unito all'esercito di Grifon e lì era stato nominato Cavaliere.
-Il destino si è compiuto, alla fine- parlottò Jenny, soprappensiero. Si riscosse quando sentì un gemito poco lontano appartenente a Renè, il quale era stato sbalzato sin lì dallo scontro.
Mentre lei si affrettava a prestargli il primo soccorso, più cose accaddero contemporaneamente.
Stanchi come non mai e quindi completamente privi di poteri, i due Heban avanzarono con pesantezza l'uno contro l'altro, per continuare il combattimento, stavolta corpo a corpo.
Sollevarono i pugni opposti, erano l'uno il riflesso dell'altro. ma nell'istante in cui si sfiorarono, una sfera di luce scaturì e li inglobò per poche frazioni di secondo.
Quando si spense, non c'erano più due Heban, ma uno solo, con un occhio rosso e uno blu.
Le due vite erano tornate una.
La fusione dei due Heban si strinse la testa tra le mani, mentre la mente si riempiva di nuovi ricordi e le bende si scioglievano rivelando un viso pallido composto da un puzzle incompleto, che pezzo dopo pezzo stava tornando integro.
Heban non si sarebbe più trascinato dietro il passato, ora era lì e i ricordi sarebbero rimasti sempre e solo suoi.
Nel frattempo, Grifon e Blukroma si erano disposti l'una di fronte all'altro e avevano iniziato a salmodiare un canto antico, una specie di richiamo. Tenevano una cordicella nera stretta tra le mani. Alla fine della terza strofa, il terreno iniziò a tremare;
qualcosa di grosso e spaventoso si stava avvicinando al Quartiere Generale.
Trond, dopo aver fracassato la testa gelatinosa di un soldato medusa, drizzò la schiena stellata e scrutò l'orizzonte, cercando di vedere la nuova minaccia in arrivo. Gli aculei sulla testa, fremevano, percependo il pericolo.
-Venius- chiamò a gran voce -È meglio che tu venga a vedere-.
L'anziano polverizzò un ultimo grifone e poi si avvicinò al gigante nano cobalto.
Per prima cosa, notò i corvi. A migliaia, si levavano in volo per fuggire terrorizzati. E poi vide il mostro.
La voce gli morì in gola e, quando ne riprese il controllo, era incerta e tremula -Trond, vedi quella cordicella che Blukroma e Grifon tengono tra le dita? Va presa. È il Segreto che controlla il Townda che sta arrivando. Riferisci agli altri e poi agisci-.

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