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Sarah Chase's POV

Sono passate ore, e decido di alzarmi, dato che ero rimasta contro la porta a piangere. Non avevo voglia di andare a letto. Nessuno si è preoccupato di salire per vedere come stavo. Cam continuava a dirmi le stesse cose nella mia testa. Non meriti di essere felice. Ancora e ancora nella mia testa. Cam ha ragione, sono solo un problema per le persone.

Alzo lo sguardo sull'orologio posizionato sul tavolo e segna le nove e trenta di sera. C'è abbastanza silenzio e io sono affamata. In realtà ho fame da quando sono entrata in cucina con Nash, Cam e Brian. Solo che non volevo stare con loro e iniziare a piangergli davanti.

Non ce la faccio più così mi alzo lentamente e apro la porta. Silenziosamente scende le scale arrivando in salotto. C'è silenzio. Entro in cucina notando Sammy concentrato sul telefono e un piatto con del pollo.

Non c'è della pasta così cammino verso il frigo facendo finta di nulla. Probabilmente non mi sopporta nemmeno lui in questo momento. Io e Sammy eravamo molto intimi, ma sono sicura che è dalla parte della sua ragazza. Guardo dentro al frigo prendendo poi della frutta e posandola sul tavolo. Lui alza lo sguardo e lo punta su di me.

"Vuoi della pasta?" mi chiede.

"No, va bene così." rispondo velocemente cercando di evitare di incrociare il suo sguardo.

"No no, è okay. Puoi mangiare il resto del mio piatto se vuoi. Dovresti essere molto affamata." Alzo lo sguardo incrociando il suo sguardo, notando che mi stava sorridendo. Avvicina il suo piatto a me e gli sorrido.

"Grazie." dico e lui riprende a guardare il suo telefono. Mangio il resto della pasta che era sul piatto. C'è un silenzio imbarazzante. Finisco di mangiare e mi alzo, andando verso il lavabo per lavare il piatto.

Dopo che cammino verso il mobiletto per prendere una tazza, un dolore improvviso mi colpisce lo stomaco e mi piego. Mi porto un braccio sulla pancia iniziando ad affannare con il respiro. Cosa sta succedendo? Sono ancora di fronte al mobiletto e Sam non riesce a capire cos'ho. Ho un altro dei miei dolori.

"S-Sam?!" balbetto. Inizio ad agitarmi.

"Stai bene?" mi chiede. Le lacrime iniziando a scendere lungo le mie guance e sono troppo spaventata per girarmi e guardarlo. Di colpo i dolori aumentano e singhiozzo cadendo a terra. Sento Sam alzarsi dalla sedia e avvicinarsi a me per cercare di aiutarmi. Mi guarda impaurito e io inizio a tremare.

"Merda..." dice iniziando ad agitarsi. "D-dove ti fa male?" chiede cercando di sembrare il più tranquillo possibile. Cerco di parlare, ma sono troppo agitata. Gli prendo una mano portandola sul punto in cui si concentra il dolore. "Respira lentamente." annuisco e faccio ciò che mi ha detto. Preme appena sul punto del dolore e io quasi urlo, fino a quando il dolore non diminuisce.

Dopo un po', il mio respiro torna regolare, ma il dolore non è ancora andato via del tutto. Lo guardo e lui mi guarda spaventato.

"P-puoi portarmi fino alla poltrona?" chiedo con un filo di voce e lui annuisce alzandosi. Mi prende in braccio e cammina fino al salotto. Mi lascia delicatamente sulla poltrona e torna in cucina. Sento il frigo aprirsi e chiudersi. Qualche secondo dopo torna con un bicchiere d'acqua, porgendomelo. "Grazie."

"Di nulla." si siede per terra mettendosi di fronte a me. I suoi grandi occhi marroni non tolgono mai lo sguardo da me, e io bevo un sorso d'acqua, posando poi il bicchiere sul tavolino.

"Mi dispiace tanto Sammy. Non volevo fare del male ad Holly. Lo so che ce l'hai con me, ma stavo cercando di difendermi prima che succedesse qualcosa di terribile." abbasso lo sguardo.

"Non ce l'ho con te, sono solo confuso. Cosa ha detto Holly per farti scattare?"

"Non mi crederesti." sussurra scuotendo la testa. Porta una mano sotto al mento facendomi alzare il viso e facendo incrociare i nostri sguardi nuovamente.

"Dimmelo."

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