Chapter 24.

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Canzoni per il capitolo:

i hate u i love u - gnash

Say something - A Great Big World.

Cameron's pov

Non sapevo dov'ero.

Era tutto buio e il pavimento su cui ero saduto da chissà quanto tempo era troppo freddo.

Cercai di alzarmi, ma m'accorsi di essere legato a qualcosa che credevo essere un calorifero spento.

Sentii dei passi avvicinarsi, forse avrei finalmente capito cosa stava succedendo.

Una luce emanata da una singola lampadina penzolante dal soffitto illuminò improvvisamente la stanza, ero in uno scantinato.

Mi ci volle qualche secondo per abituarmi alla luce e mettere a fuoco le due figure che avevo davanti.

Un uomo in passamontagna stava adagiando delicatamente una ragazza accanto a me per poi legarla.

Martina.

Aveva i vestiti sporchi di sangue, sperai con tutto me stesso che non fosse il suo.

Era svenuta. E in quel momento sembrava caduta in un sonno profondo.

Quando l'uomo risalí le scale che si trovavano difronte a noi cercai di avvicinarmi il più possibile a lei per capire se era ferita.

Quando finalmente la sfiorai sembrò svegliarsi da un incubo. Tutto d'un colpo.

<< Cam...>> pronunció con voce sommessa.
<< Non parlare, devi risparmiare le energie. >> le dissi.

Poco a poco iniziò a guardarsi intorno.

<< Dove cavolo siamo?! >> urló.
<< A Disneyland, secondo te? >> alzai gli occhi al cielo. Non cambiava mai.

Iniziò a dimenarsi per cercare di liberarsi.

Cercò in tutti i modi di allentare le corde che le tenevano i polsi legati, fino a che sentii il pavimento umido.

<< Fermati Marty. >> cercai di farla fermare.

Non funzionò, anzi, iniziò a dimenarsi ancora di più.

<< Fermati porca miseria! >> urlai in preda al panico. Sentivo il sangue inzupparmi le dita.

Nel silenzio della stanza sentii i suoi singhiozzi. Ogni suono sembrava un proiettile dritto al mio cuore.

Il pianto si fece sempre più forte.

<< Hey, calmati. Andrà tutto bene. >>
<< É tutta colpa mia. >>
<< Cosa? No. No che non lo é. >>
<< Si invece. Sono me che vogliono Cam, ma adesso hanno preso anche te. >> disse calmandosi.
<< Non ti preoccupare per me, sto bene, piccola. >>

Sentii una risata.

<< Dio, siete patetici. >> una voce proveniente dalle scale scese i gradini con una lentezza infinita, rendendoci sempre piú vogliosi di sapere chi fosse l'artefice di tutto ciò.

La luce si riaccese e davanti a noi sembrò materializzarsi una ragazza che non avevo mai visto prima.

<< Tu? >>

Nash's pov.

Aspettavo da ore in quel bar isolato aspettando ogni volta che dalla porta a vetri entrasse Light.

Perfect Imperfection #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora