Chapter 31.

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La scuola era ricominciata da un pezzo e Natale era alle porte. Le strade erano illuminate dalle vetrine dei negozi addobbati e piene di genitori che ascoltavano le innumerevoli richieste dei figli per Babbo Natale. 

Ogni anno alla fine di Novembre la città si trasformava lasciando spazio alle cioccolate calde e alle piste di pattinaggio.

Tutto iniziava ad avere quell' inconfondibile magia, che poi veniva brutalmente distrutta dalla scuola. La vera ragione per cui si aspettava quel periodo, per poter staccare per qualche giorno, finalmente.

Nel mio caso durante quel periodo ero indaffarata per recuperare quello che avevo perso durante il rapimento, mancava solo un'interrogazione di matematica, solo, dovevo farcela. Cameron si era offerto per aiutarmi ma no, anche lui doveva cercare di mettersi in pari e io non potevo approfittarmi di lui così, certo ero il mio ragazzo ma questo non mi dava l'autorità di sfruttare le sue abilità, giusto?

Mi alzai in fretta, cosa abbastanza inconsueta nel mi caso, e scesi le scale per entrare in cucina.

<< Buon giorno tesoro, dormito bene? >> chiese mia mamma mentre sorseggiava il suo caffè caldo e guardava le ultime notizie alla tv.

<< Buon giorno, il solito. Nè bene nè male. >> risposi prendendo una brioche alla crema dal piattino davanti a me.

Da quando avevo ricominciato con la mia solita vita avevo iniziato ad avere un incubo ricorrente.

Mi svegliavo sopra un letto di foglie morte  e lentamente mi tiravo su seduta. Mi guardavo intorno ma l'unica cosa che vedevo erano alberi morti spuntare da un fitto muro di nebbia. Iniziavo a correre verso il centro di quella sotto specie di bosco, mi giravo per controllare dietro di me, una volta, due, alla terza qualcuno mi stava seguendo. Inciampavo in un radice sporgente dal terreno bagnato cadendo. Il Qualcuno mi raggiungeva trasformandosi in una nube informe e mi avvolgeva. Mi trasportava all'interno di una buca e poi mi risvegliavo. Di colpo. Faticando a respirare. 

L'unica cosa che mi faceva stare meglio era dormire tra le braccia di Cameron, mi faceva sentire al sicuro, protetta da qualsiasi cosa mi avrebbe fatta stare male. Chiudevo gli occhi e gli incubi sparivano facendomi concentrare solo sulle sue mani che mi accarezzavano i capelli e sulla sua voce che mi sussurrava che qualsiasi cosa sarebbe successa dopo, l'avremmo affrontata insieme.

Nel momento in cui mi prendeva per mano avevo la sensazione di poter resistere a fiamme e ostacoli, ma non avremmo avuto paura, perché eravamo insieme e la cosa più spaventosa in quel momento sembrava separarci.

Però non potevamo stare sempre insieme, anche perché abitavamo in case diverse anche se non troppo lontane. E per questo faticavo ad addormentarmi con la paura di chiudere gli occhi e di essere trasportata nel bosco.

Finii la colazione e andai a prepararmi. Mi feci una doccia veloce cercando di non bagnare i capelli. Mi vestii indossando un paio di jeans chiari e un maglioncino bianco. Guardai fuori dalla finestra e mi accorsi che stava piovendo, così indossai i miei anfibi neri. Mi pettinai i capelli senza avere troppe aspettative: pioveva e io avevo i capelli mossi, era tempo perso cercare di renderli minimamente presentabili. Qualunque ragazza poteva capirmi. Misi un po' di mascara e un rossetto rosso scuro quasi marrone.

 Misi un po' di mascara e un rossetto rosso scuro quasi marrone

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