Chapter 33.

202 16 4
                                    

Mi svegliai pronta per un nuovo giorno. Pronta. Sembrava impossibile esserlo.

Mi preparai controllando fuori dalla finestra. Anche quel giorno la giornata prometteva bene.

Era un aspetto che odiavo di Miami. Non pioveva praticamente mai e per un'amante della pioggia era una cosa pessima. Persino quella città iniziava a stari stretta, come capita a tutti gli adolescenti: vorremmo rendere casa qualunque posto lontano.

Uscii di casa avviandomi verso la scuola.

Quel giorno avevo una strana voglia di camminare.

Alla fine della lunga strada vidi una persona che si stava probabilmente allacciando le scarpe. Feci qualche passo nella sua direzione e lo riconobbi.

Presi la rincorsa e gli saltai sulle spalle.

<< Dio, Light uno di questi giorni mi farai prendere un infarto. >> imprecò tenendomi meglio dalle gambe. 

<< Esagerato. Se non fosse per me e Gwen non avresti il fisico che ti ritrovi. >> ribattei io sistemandomi meglio.

Lo vidi alzare gli occhi al cielo.

<< Sai oggi avevo voglia di andare a scuola a piedi, ora non più. >> dissi sorridendo.

<< Buon per te. Lì c'è la fermata del bus. >> rispose ricambiando il sorriso.

Gli diedi un bacio sulla guancia e lo sentii sussultare.

<< Questo è giocare sporco. >> sussurrò incamminandosi.

Arrivammo davanti a scuola e lui mi posò delicatamente a terra.

<< Grazie Nashy, ti aspetto domani: stesso posto, stessa ora. >> lo avvisai.

<< Peggio per te. >> ricambiò.

Lo salutai alzando gli occhi al cielo.

Entrai nella classe di Storia dell'Arte.

<< Prevedo una lunga giornata Smith. >> mi salutò Gwen sedendosi accanto a me.

<< Buon giorno anche a te fiorellino. >> la salutai ironicamente.

<< Oggi è giovedì. >> continuò fulminandomi con lo sguardo.

<< E domani è venerdì. Come sempre. >> ribattei alzando le spalle.

<< Dobbiamo fare volantinaggio. >> rispose secca.

"Oh."

<< Te ne eri dimenticata. >>

<< No. >> negai cercando di sembrare il più convincente possibile.

Mi guardò apatica.

<< Okay, mi era sfuggito va bene? Non è nulla di male. >> ammisi aprendo il libro.

<< Ci sarà anche Charlotte. >> continuò lei senza cambiare espressione.

<< Beh, potrebbe andare peggio. >> dissi continuando a ripassare la lezione.

<< Ah sì? >> chiese.

<< Potremmo essere prese in ostaggio da un gruppo di kiwi geneticamente modificati. >> risposi.

Lei scosse la testa e iniziò a disegnare sul suo quaderno.

Era davvero brava. I suoi disegni sembravano prendere vita. Come se avesse il potere di rendere animate delle cose immobili, come se dal momento in cui le disegnava le cose potessero iniziare a essere viste da un punto di vista diverso.

Perfect Imperfection #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora